7

di Federico Montel

a cura di Elisa Mazza

7 di Federico Montel
Genere: Narrativa italiana
Editore: GM Libri
Pagine: 457
Edizione: novembre 2019

Lettori appassionati, oggi vi presento 7 di Federico Montel: un libro affascinante, dal sapore classico, che trascina nella vita di questa sfortunata e sfrontata ragazzina, talmente superflua per i suoi familiari che viene spedita lontano appena si presenta un’opportunità.
Pronta a ribellarsi alla sua famiglia con feroce eleganza per tracciare con audacia e anticonformismo la sua strada nel mondo, il suo fascino selvaggio spero vi sorprenderà…
Buona lettura!

Sinossi

Fra Perugia e Roma, in un tempo sospeso che è un “eterno presente”, vive la donna conosciuta come 7, osservata fra i 13 e i 26 anni: prima bambina viziata e minacciosa, quindi creatura furibonda e rapace.
La storia ha inizio con il suicidio di un vecchio caduto in miseria che squarcia i rapporti fra eredi superstiti. Ma è solo l’inizio. A che punto siamo nella scala di valore di chi ci ama?
E quanto vale una donna, fra i beni spendibili? Un’aristocrazia quasi spodestata che cerca di conservare il suo codice violentissimo; la scoperta del corpo come astuzia sociale, strumento di ricatto e libertà.
7, femmina e femminista ante-litteram, rifiuta di assoggettarsi alle regole dei suoi genitori e questo fa di lei un capo di bestiame da abbattere. Incontrerà molte persone, tutte diverse fra loro e variamente interessate al suo futuro e a ciò che resta dei suoi averi. L’avventura di una donna, all’inizio dell’Avventura delle Donne, quando non esisteva #MeToo, ma l’anima aveva già un valore.


Recensione

“Ho tredici anni, ma fatalmente sono loro a possedere me.
Mater mi ama con fastidio, perché non le somiglio granché e per lei rappresento un’incognita rischiosa.
Pater dice che sono una testarda e che questo, in una femmina, è peggio di quasi tutto il resto.
Ho smesso di fidarmi di entrambi tempo fa: non conviene stringere legami di tenerezza con chi nota ogni tuo difetto e lo usa per farti sentire stupida o inutile.”

Siamo a Perugia, periodo storico incastonato tra fine ‘800 e primo ‘900; il romanzo inizia con 7 che si presenta così, disarmante, una bambina complessa con dei pensieri stranamente disincantati per la sua età e una percepibile nota di aggressività di sottofondo.
Questa “femmina” è un personaggio decisamente singolare, ruvido, lunatico e scaltro. Una vera forza della natura con un cuore estremamente fragile, probabilmente segnato dalla mancanza d’amore da parte dei genitori, Mater e Pater, elementi quasi di disturbo per le loro personalità egoiste, scostanti e anaffettive.
Il Nonno è l’unico che veramente ama 7, Mariandra, lui che così l’ha nominata scherzosamente per la linea di successione, la chiamerà poi “Tesoro” perché la sente a lui vicina e percepisce il suo grande potenziale.

“Il mio apporto alla sua educazione è stato limitato ma pervasivo: le ho insegnato a chiamare le cose in un solo modo.
«Scegli una parola che senti onesta per te, e un aggettivo che non la tradisca, e tira dritto» non so nemmeno più quante volte gliel’ho ripetuto, povera bambina. Volevo rimediare ai danni causati dall’aio alle mie figliole così colte ma impreparate ad affrontare i fatti gioiosi della vita, perché desideravo fare di lei una ragazza davvero soddisfatta; e poi c’era bisogno in casa di una giovane onesta, almeno una, senza pudori, cui mancasse la paura di dire il vero.
A conti fatti, è stato il solo comandamento che 7 ha davvero fatto suo, o più probabilmente era sempre stato in lei.”

Il Nonno, in lastrico, uscirà di scena per sua stessa mano, e causerà l’allontanamento di 7 fino a mandarla a Roma, dalla Zia Costanza e dalla cugina Laura.
Lei non è altro che zavorra, carne da macello, e per me, che sono madre, è stato sconsolatamente triste assorbire dalle parole del testo i sentimenti di abbandono, furia e disprezzo che vengono a galla.
Mariandra tornerà ad essere solo 7, e nella sua mente farà morire tutta la sua deludente famiglia: il suo obiettivo, la costante ricerca di conferme, sembra essere carnale, godersi la vita, non aver nessuna remora a trarre esclusivamente piacere dai propri desideri.

“…lo stordimento del sesso, fra tutte le emozioni possibili, reclama il suo posto d’onore sopra la verità, sopra la certezza della morte. Se chiavare un uomo gli rapisce la coscienza dai pensieri mortali quanto il carezzarmi la fica distrae me dai miei, allora non mi sbaglio: sono nata per fare questo. Lasciare che gli uomini si cibino di me è il solo modo che concepisco di onorare la mia carne, protagonista mor(t)ale di questa interpretazione; resta il problema di trovare maschi degni d’attenzione, è chiaro, ma ciò non può mutare l’esattezza del proposito in sé.”

L’autore mi coglie forse impreparata nell’interpretare la sua visione nella costruzione dei suoi personaggi: questa ragazzina (successivamente donna) è la protagonista indiscussa del romanzo ed ha una carica sensuale distruttiva.
Lei Vuole, vuole prepotentemente, sembra disperata ed animalesca nella ricerca di ciò che brama, bizzosa, malinconica e bravissima a nascondersi dietro ad una massiccia dose di vanità.
È proprio “Femmina”, ed è stato palesemente rivelato: ciò che non ho deciso è se lo stesso Montel la ami o la odi, e ovviamente mi incuriosisce.
In ogni caso i sentimenti esplodono ricchi, le parole sono corpose e dense di significato mentre inseguono i mille pensieri che ha questa piccola volpe selvatica.
Lo stile decisamente classico della prosa affianca i suoi monologhi interiori con un altro invece estremamente moderno e persino paradossalmente maschile per la crudezza o logicità. Questo taglio, per quanto unico e sagace, l’ho trovato forse poco costruttivo, a volte macchinoso, o quanto meno tendente ad appesantire la trama, che già risulta molto densa.
Libro e protagonista si assomigliano, sanno scatenare attrazione ma anche dispetto perché sono veraci. Le parole possono essere sia dolci e carezzevoli che aggressive e dure come uno schiaffo in pieno viso, ma sanno trascinarti con maestria e precisione, per quanto a volte sembrano volerti mettere in salvo da 7.

“Altro che sincerità! Sono tutta concentrata su di un sogno che nega la mia vita ma non me ne faccio un problema perché ho capito: questo mio è un capriccio in piena regola, stizzoso, sciocchino, da bimba sfrontata e smaniosa quale, prima d’ora, non m’ero accorta di poter essere.”

A sostenere i drastici attacchi di follia di Marì mentre duella con le sue prede amorose ci sono la Zia Costanza e Laura, la sua nuova famiglia, che l’ha accolta e sostenuta e le ha voluto davvero bene. Costanza è arguta e spassosa, Laura è un quieto porto sicuro ed entrambe sono un parziale risarcimento per gli originari, scellerati tutori.
Gli ambienti dove le nostre dame si muovono sono mondani, ciarlieri e squisiti: le descrizioni sono vivide e contornano gli eventi della società, suggerendo che, anche se sono passati cent’anni, certe dinamiche emotive tra le persone rimangono le medesime, quindi sempre attuali.
Molto stuzzicanti sono i protagonisti maschili, che quasi definirei antagonisti: Paolo e Van Uel.
Tanto uno ama 7 concretamente, quanto l’altro non è nient’altro che un fuoco fatuo: l’amore ha il senso dell’umorismo e travolge la nostra spregiudicata eroina facendola vacillare, poiché persino un tal spirito libero sente la sete dell’amore, della protezione, ma paradossalmente poi fugge dalle pesanti catene dei vincoli.

“Un amore che non esplode è una prova generale piena di aspettative, densa di emozioni inedite, che fornisce tutti i benefici di un viaggio in mare senza il rischio del naufragio.”

7 è sicuramente un romanzo impegnato e formativo, che sprofonda nelle più istintive emozioni umane mentre è punteggiato di frivolezza: mi ha sinceramente sconcertata, affascinata e si, anche fatta arrabbiare, il che denota che Montel ha un più che discreto potenziale per emergere, essendo in grado di scatenare un ventaglio di emozioni molto ampie.
Spero che possiate ritrovare le mie stesse sensazioni anche voi durante questa particolare lettura, sentire lo stesso dualismo che mi ha suscitato questa bella storia e riflettere, riflettere molto, su ciò che siamo come esseri umani.


Il nostro giudizio:


TramaVoto 4


StileVoto 3,5


PiacevolezzaVoto 3,5


CopertinaVoto 4,5


Voto finaleVoto 4

Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.