ALPINI. UNA GRANDE STORIA DI GUERRA E PACE

di Stefano Ardito

TESTO

“Alpini. Una grande storia di guerra e pace” di Stefano Ardito
Genere: Saggio
Editore: Corbaccio
Pagine: 271
Edizione: 2019

a cura di Elide

Cari lettori,
oggi vi parliamo di “Alpini. Una grande storia di guerra e pace” di Stefano Ardito, libro finalista del Premio Bancarella 2020 che, con 82 voti, è riuscito ad aggiudicarsi il terzo posto. L’autore ci porta tra le vette della Grande Guerra e il gelo della ritirata di Russia al caldo torrido di Adua e alle nevi d’Albania e della Grecia, ci offre una panoramica a trecentosessanta gradi che conquisterà sia gli amanti del genere che non.
Buona lettura!

Sinossi

Costituito nel 1872 agli albori dell’Italia unitaria, il corpo degli Alpini è da sempre un esempio di valore militare e civile, ed è parte costituiva dell’identità italiana e del sentimento nazionale. Dalla nascita delle prime «compagnie alpine», fino agli odierni impegni per la pace in Afghanistan e in Medio Oriente, le truppe alpine hanno attraversato quasi un secolo e mezzo scrivendo pagine di storia famose in Italia e nel mondo. Il gelo della ritirata di Russia e il caldo torrido di Adua, le battaglie sull’Adamello e le Tre Cime nella Prima guerra mondiale e la guerra partigiana del 1943-’45, quando migliaia di soldati e ufficiali si sono trasformati in combattenti per la libertà dell’Italia. Le truppe alpine si sono battute con onore in Etiopia e in Libia, sulle Alpi, e poi in Grecia, in Albania e sull’Appennino; durante la Guerra Fredda hanno formato lo schieramento avanzato della NATO. Questo libro, com’è giusto, tocca anche i momenti oscuri di questa storia, dall’attacco alla Francia nel 1940 fino alla scelta di alcuni gruppi di aderire alla Repubblica di Salò. Tuttavia la storia degli alpini non è solo storia di guerra: dalla lotta al terrorismo, alle missioni internazionali di pace, al sostegno alla protezione civile, gli alpini sono scesi in campo dopo l’alluvione del Vajont, e dopo i terremoti in Irpinia, in Friuli, in Abruzzo.

Recensione

«Avanti, che siete Alpini!»

È in occasione del centenario della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini che Stefano Ardito ci propone il suo “Alpini. Una grande storia di guerra e di pace”, una storia con la quale egli riporta alla luce le vicende di quel corpo di fanteria che a partire dal 1872, data della nascita per iniziativa del capitano lombardo, Giuseppe Perrucchetti e del generale piemontese Cesare Ricotti Magnani, è emblema di coraggio, valore, determinazione e sacrificio.
La scelta di Stefano Ardito trova origine in una vicenda personale perché, come si legge in prefazione, è stato proprio il padre del noto giornalista a essere per primo un Alpino, un soldato che ha combattuto in Albania e in Grecia per poi essere curato dalle ferite riportate a Knin in Jugoslavia.
La grande capacità dello scrittore è quella di riuscire a trasportare il lettore su quelle vette. La sua analisi tocca tanto temi storici che vicende più o meno positive che hanno visto quali protagonisti questi uomini che hanno fatto la Storia e hanno contribuito a quella contemporanea.
Riviviamo così con loro le durissime battaglie dell’Italia coloniale in Eritrea e in Etiopia, riviviamo quelle più legate alla Prima Guerra Mondiale, riviviamo quei giorni sulle Alpi Orientali, sentiamo sulla pelle il freddo, la sensazione di sporco, di disagio, la nostalgia e la mancanza di quei legami che hanno separato quei giovani delle famiglie e gli affetti. Ci ritroviamo, ancora, a interrogarci su questi combattenti anche in quella che è stata la Seconda Guerra Mondiale che qui viene ricordata attraverso l’ARMIR e la ritirata russa e la resistenza partigiana.
Un cameratismo, un senso del dovere, una umanità e una solidarietà che permea l’intero scritto e che ci ricorda quella che è la nostra identità. Perché Ardito con il suo operato di ricostruzione storica, con quelle vicende più intime che toccano ciascuno di quei giovani, ci riporta al chi eravamo e ci fa riflettere sul chi siamo e sul chi siamo diventati.
“Alpini. Una grande storia di guerra e pace” è un libro dai grandi contenuti, un titolo che va gustato un poco alla volta ma che resta e apre la prospettiva su una pagina del nostro tempo sulla quale c’è sempre da imparare.

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 4/5
Trama:Voto 4/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 4/5
Voto finale:Voto 4 e mezzo/5

STEFANO ARDITO

Stefano Ardito è fotografo, regista di documentari, autore di numerosi libri sulle montagne d’Italia e del mondo, escursionista, alpinista, viaggiatore (ha percorso i sentieri delle montagne di tutto il mondo tra cui Himalaya, Karakorum, Borneo, montagne dell’Africa, Messico, Aconcagua, Patagonia, parchi degli USA e del Canada, massicci del Mediterraneo ecc.). È una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano; i suoi reportage e le sue inchieste sono stati pubblicati da «Airone», «Repubblica», «Il Venerdì», «Alp», «Meridiani» e «Specchio», settimanale de «La Stampa». Scrive per «Il Messaggero», «Meridiani Montagne», «Qui Touring», «Plein Air» e altre testate. Ha collaborato come autore a vari programmi Rai (tra questi Wilderness – La nostra Terra, presentato da Reinhold Messner), ha partecipato come ospite o consulente a Linea VerdeTesori di famiglia Senti la montagna e i suoi documentari sono andati in onda per vent’anni nel programma quotidiano Geo&Geo. In seguito all’esperienza di presentatore, si è dedicato alla realizzazione di documentari, prima come consulente e co-autore, e poi come regista.
Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il gigante sconosciuto. Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo Ottomila (Corbaccio, 2016), Alpi di guerra, Alpi di pace (Corbaccio, 2015), vincitore del Premio Cortina Montagna 2015, Le grandi scalate che hanno cambiato la storia della montagna (Newton Compton, 2014), La grande avventura (Corbaccio, 2013), 101 luoghi archeologici d’Italia dove andare almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2013), 101 storie di montagna che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2011) e Alpini, una grande storia di guerra e pace (Corbaccio 2019).
Negli anni ha ideato (o collaborato a ideare) numerosi itinerari di trekking attraverso l’Italia come i quattro percorsi commissionati e pubblicati da «Airone» (Siena-Argentario, Conero-Sibillini, Pavia-Portofino e Roma-Circeo), il tratto laziale del Sentiero Italia e il sentiero Firenze-Roma, inaugurato nel 1996. È stato tra gli ideatori e i promotori del Sentiero Italia, il percorso che attraversa le Alpi, l’Appennino e le isole maggiori, ancora in parte incompiuto.