di Patrizia Fortunati
Altrove di Patrizia Fortunati
Genere: Narrativa italiana contemporanea
Editore: Ali&No
Pagine: 216
Edizione: Febbraio 2018
a cura di Mary Manasseri
Sinossi
Recensione
“Cambiano i nostri occhi. Cambia il modo in cui camminiamo e perfino il modo in cui respiriamo. I sogni, le attese, le ombre: le paure. Le convinzioni assolute e le semplici opinioni. Cambia la persona che abbiamo accanto da trent’anni che pure a noi sembra sempre la stessa, il sapore dell’acqua, i dubbi e i l gusto delle piccole cose.”
Se lo tramandano da secoli. Lì, al tavolino proprio davanti al lago, alla luce di una lanterna, le anime chiedono accoglienza, ascolto, per portare il loro messaggio a chi, tra i propri cari, è rimasto a dolersi per la fine della loro vita terrena.
Quindi, quando Giacinta vede aprirsi le persiane verdi della finestra dell’abitazione di fronte, dimora dello spirito della marchesa Ortensia, è segno che esse sono pronte a raccontarsi. La protagonista, con la presenza spirituale discreta e sorridente di Nennella al suo fianco, si predispone così a ricevere le confidenze e le richieste dei cari ospiti.
Ella offre una mediazione autentica, nel rispetto dei silenzi e libera da giudizi, che crei quel filo di continuità di cui sentono tanto il bisogno, tra la vita che è stata e il futuro che li attende.
Così, nonostante le paure vissute e il desiderio di fuggire lontano e sola, in luoghi e spazi che non le appartengono, matura in Giacinta l’accettazione totale e coraggiosa di un destino che, seppure faticoso da affrontare, si rivela l’unico nel quale ella sia in grado di riconoscersi e di dare senso a sé stessa.
“L’uno accanto all’altra. A leggere, a studiare, a perdersi in pagine scritte in altri tempi, in altri luoghi, da mani e da menti sconosciute che li portavano ogni volta altrove. Altrove: oltre i muri di quella stanza e di quella casa, oltre i confini del loro paese, oltre il lago e le montagne e l’orizzonte che segnavano il confine solo fisico dei loro sguardi, mai delle loro menti e delle loro anime”.
La narrazione si muove su due livelli. Il primo è quello centrato sulla storia della famiglia di Giacinta. Il sapore nostalgico con il quale riporta alla memoria lontani ricordi e ci presenta le persone che l’hanno riempita d’affetto e di poesia, è una linea continua che tiene insieme tutta la trama. Come su un binario parallelo si muove il secondo filo conduttore: le tante vicende che le anime riportano, i loro gesti così privati, la discrezione con cui veniamo avvicinati alle loro circostanze, spesso dolorose e intense, sono tutte finestre su cui si affaccia lo sguardo emozionale del lettore.
“Fai mille progetti, cambiali, rivoluzionali, ma falli. Anche se non riuscirai a realizzarli tutti, tu falli, falli fino a cent’anni. E fino a cent’anni e oltre, fino al tuo ultimo respiro, guarda il cielo, e sogna. Sogna sempre.”
L’ “altrove” quindi, è vicinissimo…. Ascolta e osserva con discrezione la vita, di cui ha disperata nostalgia. Come nella dimensione più terrena e concreta, la ricerca di senso diventa urgente necessità. Anche le anime hanno infatti bisogno di comprendere e agire il significato della nuova dimensione in cui vengono fagocitate – l’ascolto e il sorriso diventano porte che collegano i due universi, separati nella sostanza ma uniti nella fragilità e nel bisogno innegabile che l’uno ha di avvertire e di entrare in contatto con l’altro.
“Sorrideva Nennella mentre parlava e quel suo sorriso enigmatico, bellissimo, lasciava intendere che tutto è davvero possibile.”
Il tavolino bianco poi, arricchito dal rosso dei fiori e del cuscino, ci introduce nella scenografia conosciuta che spesso incontriamo tra le pagine di questo testo.
I vestiti inoltre, leggeri e colorati, si muovono piano al soffio del vento che, a volte impetuoso e altre impercettibile, sembra avvisarci che presto un’anima solitaria e smarrita passerà a trovarci.
Mi sento a questo punto, di consigliare questo libro a chi ama le letture introspettive, che invitano ad uno sguardo intimo sugli eventi narrati e che inevitabilmente portano il lettore ad una messa in gioco personale, stimolandone ricordi e nostalgie proprie. Ed é in virtù di questa partecipazione attiva, che ciascuno diventerà più accorto… laddove infatti verrà percepito un lieve soffio entrare dalla soglia, diventerà più semplice riconoscere l’anima che è passata a far visita.
In questa atmosfera rarefatta, auguro a tutti una buona lettura e spero di conoscere presto un vostro parere su questo romanzo. Nel frattempo rinnovo l’appuntamento alle nostre prossime recensioni.
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
L’Autrice
Tema Seamless Primrose, sviluppato da Altervista
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