REVIEW PARTY: BE MY SEROTONIN

di CARENZA

Be My Serotonin di CARENZA
Genere: Young Adult
Editore: PubMe – OvertheRainbow
Pagine: 277
Edizione: 3 novembre 2020

a cura di Pamela Mazzoni


Un saluto a tutti i nostri lettori!
Devo confessarvi che su di me, ultracinquantenne cui la maturità ha regalato un paio di lenti attraverso le quali guardo il mondo in modo un tantino cinico e disincantato, Be my Serotonin di CARENZA ha avuto un effetto rigenerante: una boccata di ossigeno che mi ha riportato a galla nostalgici ricordi di un periodo della vita, quello dei diciotto-diciannove anni, che credo sia stato indimenticabile per la maggior parte di noi ed al cui pensiero sulle labbra nasce spontaneo un sorriso.
Curiosi? Seguiteci allora e buona lettura!

“Forse la libertà è quella che ci prendiamo, non quella che ci danno.”

Sinossi di Be My Serotonin

“Linda frequenta l’Istituto Fermi ed è pronta ad affrontare la maturità con il suo spiccato animo sovversivo, quando entra nella sua vita Ale, la nuova docente di chimica. Un colpo di fulmine in piena regola, un amore che gli amici reputano platonico e adolescenziale, oltre che irrealizzabile per via dei quasi trent’anni che le dividono. Linda però si è accorta delle attenzioni che Ale le dedica e non ha affatto voglia di rinunciare a lei. In uno sfondo femminista e queer, tra docenti fuori dagli schemi, studenti ribelli, proteste e dipendenze, si innesca la rivoluzione personale di due anime tanto diverse quanto affini, due anime in lotta contro la convenzionalità. Due molecole di serotonina.”

Recensione

Cos’è la serotonina? In termini tecnici, è un neurotrasmettitore conosciuto come “ormone della felicità”; diciamo che quando ci sentiamo bene e siamo di buon’umore, il merito è suo.
Per Linda Macedo, diciannovenne polemica ed incline a scatti di rabbia che lei incanala in pugni sui muri e calci ai cestini, i livelli di serotonina si alzano notevolmente quando incrocia lo sguardo di Alessandra.

“Era banalmente bella, come tante, ma di Ale mi aveva rapita ogni particolare, ogni pagina che voltava per provare a inculcare nelle nostre menti quelle maledette nozioni di chimica. Il suo metro e settantacinque le calzava a pennello, donandole una finezza fuori dagli schemi e un’apparente sicurezza di sé per via della ritta postura. Lei così magra, esile, snella. Potevo respirare i colori che ogni volta indossava.”

Ale altri non è che la nuova insegnante di chimica, che prova fin da subito una particolare simpatia per quella sua alunna studiosa e volenterosa che la guarda con fare sognante e che cerca di incontrarla in modo all’apparenza casuale, ma così teneramente goffo che le sue intenzioni non danno adito a particolari dubbi.
Eh sì, Linda è innamorata di Ale e la desidera, a tutti i costi.
Nel mondo arcobaleno di Linda niente è impossibile, la sua età le regala l’irruenza e l’incoscienza giuste per affrontare qualsiasi situazione senza preoccuparsi delle inevitabili conseguenze; è alla ricerca del suo posto nel mondo e della sua personale place identity: un qualsiasi luogo dove ognuno è avvolto da quel calore che sa di famiglia.
Ma forse quel luogo la nostra tenace protagonista lo ha già trovato.

“Le ticchettai la spalla e, appena si girò verso di me, affondai tra le sue braccia per secondi che sembrarono ore. Non pensai a ciò che stavo facendo: lo feci e basta.
Avevo la testa appoggiata sulla sua spalla e la stringevo forte, incurante e menefreghista della gente intorno a noi. Potevano essere suoi alunni, miei compagni che non avrebbero esitato a fare qualche battuta stupida, ma cosa importava?
Ero tra le sue braccia. Lei sussultò dallo sgomento, ma mi cinse la vita e restammo così, per attimi interminabili. Chiusi gli occhi, quasi mi venne da piangere.
Non l’avevo vista per due settimane e sembrava un’eternità, come riabbracciare qualcuno di caro dopo anni e sentirsi in famiglia, a casa.
Ecco, io mi sentivo a casa.”

Dotata di una ferrea consapevolezza che viaggia parallela ad una sfrontata testardaggine, Linda Macedo sa bene quello che vuole e farà di tutto per ottenerlo.
Ma la sua incrollabile fiducia nel futuro si scontra con un muro costruito su pregiudizi e rigide convenzioni: non è tutto così semplice e scontato…
Riuscirà Linda a dribblare gli ostacoli ed arrivare diritta al cuore della sua amata?
Ma, soprattutto, quanto sarà disposta a sacrificare della sua carriera e della sua vita l’eterosessuale insegnante per un amore saffico che la destabilizza, a partire da una differenza di età che sfiora i trent’anni?
La loro sofferta storia si snoda così lungo un racconto lieve e delicato come il battito d’ali di farfalla e si interseca con i drammi, più o meno grandi, di un gruppo di studenti alle prese con la complessa transizione dalla spensierata età adolescenziale a quella adulta, foriera di ambita indipendenza ma anche carica di inaspettate responsabilità.
E così, tra lotte per affermare i loro diritti, invidie e problemi con alcol e droghe, facciamo la conoscenza, oltre che delle protagoniste, di una carrellata eterogenea di personaggi molto ben delineati anche, e soprattutto, dal punto di vista psicologico, a partire dalle migliori amiche di Linda: la pragmatica Ambra, la ritardataria e dolce Irene, la fragile Samantha; e poi l’amico Alfio, amante dei manga e molto dotato nella pittura; per non parlare poi dell’odiosa professoressa Maria Cacciacozza e dell’allusivo ma simpatico professor Meloni.
Be my Serotonin è il felice esordio di Carenza, giovanissima autrice che con uno stile pulito, fluido e coinvolgente ha portato una ventata di freschezza, riuscendo a raccontare una storia solo all’apparenza semplice, ma che invece affronta tematiche molto profonde ed attuali, prima tra tutte le dinamiche nel contesto LGBT.
Purtroppo, nonostante siamo nel 2020 dove quasi tutto ciò che ci circonda ha fatto passi da gigante, resta ancora la piccolezza dell’animo umano: con un click potremmo cambiare le sorti di uno Stato, ma non possiamo accettare un amore considerato non canonico, quindi non meritevole di rientrare nel nostro (e qui uso semplicemente un plurale maiestatis di forma ma non di sostanza, lungi da me rientrare in questa, purtroppo ancora vasta ed agguerrita, parte di popolazione omofoba) stereotipo tradizionalista e bigotto di coppia.
Ed è proprio per far conoscere queste storie d’amore che è nata la collana Over the Rainbow, di cui il libro Be my Serotonin fa parte.
Non c’è un amore diverso o particolare o deviato, giusto o sbagliato, convenzionale o no.
È soltanto, e semplicemente, Amore….
Si ringrazia la casa editrice per aver gentilmente fornito il materiale