BLOG TOUR: LA FABBRICA DEI CUORI ABBANDONATI

di Elisa Fumis

“La fabbrica dei cuori abbandonati” di Elisa Fumis
Genere: Romanzo rosa – Novella natalizia
Editore: Independently published
Pagine: 116
Edizione:11 dicembre 2020

Cari amici oggi abbiamo il piacere di parlarvi di “La fabbrica dei cuori abbandonati” di Elisa Fumis, una novella natalizia dolcissima che vi conquisterà.
Già la dedica di questo libro basterà a riscaldarvi il cuore, all’inizio della sua opera infatti Elisa Fumis scrive: “A tutti i cuori abbandonati, con la speranza di essere raccolti… E magari anche aggiustati.”, serve altro per convincervi a leggerla?

a cura di Manuela Morana

Sinossi di LA FABBRICA DEI CUORI ABBANDONATI

Al Polo Nord c’è una fabbrica dove alcuni elfi raccolgono, aggiustano e impacchettato i regali che sono stati abbandonati, persi o rotti. Gabriel, Roxie ed Eric non si conoscono, ma si ritrovano nella fabbrica dei regali abbandonati per un motivo: aiutare gli elfi di Babbo Natale a incartare i doni destinati ai bambini, in cambio di vitto e alloggio. I tre non hanno niente da perdere e possono trascorrere quasi due mesi in un luogo suggestivo, lontano dalla vita frenetica di città, tra pacchetti e confidenze.La fabbrica dei cuori abbandonati è una novella natalizia, dalle tinte romance e fantasy, con un lato ecologista e un messaggio di fondo.

Recensione

“La fabbrica dei cuori abbandonati” ci racconta la storia dell’incontro tra Gabriel, Roxie ed Eric, tre umani che inaspettatamente si ritrovano al Polo Nord nella fabbrica dei regali abbandonati per aiutare gli elfi di Babbo Natale ad incartare i regali che sono stati sistemati.
Si perché in questa fabbrica vengono aggiustati tutti quegli oggetti che sono stati buttati via, quelli ai quali nessuno vuole più bene e che sono considerati semplice “spazzatura”.

“Ora che ci siete tutti, possiamo iniziare con le spiegazioni. Io sono l’elfo Nut, piacere di fare la vostra conoscenza. Sono uno degli aiutanti di Babbo Natale, colui che vi ha condotti fino a qui con i suoi poteri.”
[…]
“Questa è la fabbrica dei regali abbandonati. Ogni anno migliaia di doni vengono gettati via come se fossero spazzatura. Noi abbiamo il compito di raccoglierli e, in caso di rottura, aggiustarli. Qualsiasi oggetto proveniente dal Polo Nord ha un piccolo meccanismo a forma di cuore ideato da Babbo Natale, che va in frantumi quando viene buttato. Il nostro compito è quello di ripristinarne il congegno e inserirlo prima di spedirlo a qualcun altro, diciamo che diamo nuova vita alle cose. Siamo contro gli sprechi, noi.”

I nostri tre umani sono molto diversi tra loro, abbiamo: Gabriel, un uomo dolce e premuroso che si preoccupa sempre più degli altri che di se stesso; Roxie, una donna sfuggente che inizialmente mostra non poche difficoltà a relazionarsi con gli altri e che sembra non credere alla magia del Natale; e infine il piccolo e dolcissimo Eric, un bambino taciturno e timido che non si separa mai dal suo animaletto di peluche, Pluff.

Ognuno di loro ha alle spalle un passato triste, una vita piena di solitudine e sofferenze, tuttavia tutti cercano di nascondere il loro dolore e provano ad ignorarlo mascherandolo con dei timidi sorrisi che, fortunatamente, giorno dopo giorno diventano più sinceri e calorosi.

Dopo il racconto riguardante Nut, avevo capito che le cose non sono scontate e decisi di cominciare ad appuntarmi le emozioni che provavo.
“Hanno ragione Nut e Los, a volte crediamo che ci sia tutto dovuto, che le cose siano ovvie, invece non è così” dissi senza rivolgermi a nessuno in particolare.

Piano piano infatti le cose sembrano cambiare, con la presenza discreta degli elfi, l’atmosfera magica e piena di serenità e la voglia di tornare a essere felici anche i cuori più malconci sembrano avere la possibilità di tornare a battere.
Ma sarà vero? I cuori dei nostri protagonisti potranno ancora essere riparati o ormai è troppo tardi per loro?
La vicinanza quotidiana porta a far vacillare i muri che Gabriel, Roxie ed Eric hanno eretto a protezione dei propri cuori e i tre cominciano ad affezionarsi gli uni agli altri e questo ci è chiaro dai piccoli gesti di apertura che troviamo sparsi nel libro.
In particolare alcuni episodi mi sono rimasti particolarmente nel cuore come quando Roxie sistema l’occhietto di Pluff e gli permette così di tornare a vedere.

Il pupazzo che il bambino aveva posizionato su una scatola vuota cadde sul pavimento.
“Come si chiama?” chiesi, raccogliendolo.
“Pluff.”
“Che nome buffo. E come mai Pluff ha perso un occhio?” si intromise Roxie dolce. “Aspetta, ci penso io.”
Eric le diede il coniglietto controvoglia. Lei tirò fuori dalla borsetta un piccolo set da cucito e attaccò un bottone nero nel punto mancante.
[…]
Quando ebbe concluso, mostrò il risultato finale al bambino. “Lo so che non è la stessa cosa, ma ho fatto del mio meglio.”
“G… grazie.” Una lacrima rigò la guancia di Eric. “Che bello, Pluff è tornato a vedere.”
“Prego.”

O quando Gabriel e Roxie fanno un’epica battaglia a palle di neve dopo aver parlato a lungo insieme e dopo che per la prima volta Roxie ha dimostrato di fidarsi di Gabriel raccontandogli quello che prova e le preoccupazioni che l’affliggono, o ancora la scena dei biscotti, che ho trovato molto dolce e profonda.

I temi affrontati in “La fabbrica dei cuori abbandonati” sono molti e alcuni sono particolarmente delicati: il tradimento, la violenza, la depressione, la solitudine, il bullismo, la non accettazione di se stessi, il consumismo e lo spreco, la noncuranza con la quale si buttano oggetti e persone.

Lo stile usato da Elisa Fumis è delicato e dolce, l’autrice pone l’attenzione su tanti aspetti senza mai giudicare o condannare nessuno ma ci conduce per mano alle scelte migliori, facendoci sperare nel lieto fine.
“La fabbrica dei cuori abbandonati” denuncia le ingiustizie e al contempo dona speranza nel futuro e nel prossimo, scalda il cuore e fa riflettere, dona un sorriso e ti va venire voglia di stare più attenta alle cose e alle persone che incontri perché a volte un sorriso e una mano tesa possono aggiustare un cuore e salvare una persona.
In conclusione posso dire che questa novella natalizia è assolutamente deliziosa, ben ideata e scritta in modo semplice e diretto, vedrete che “La fabbrica dei cuori abbandonati” vi entrerà nel cuore e ci resterà a lungo ed è per questo che vi consiglio assolutamente di non perdervi questo libro!

Buona lettura!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5




Si ringrazia l’autrice per aver gentilmente fornito il materiale