CAVALIER HAK

di Hagar Lane

Cavalier Hak di Hagar Lane
Editore: Independently published
Genere: Fantasy storico
Pagine: 312
Edizione: Settembre 2019

a cura di Elisa Mazza

Amici Lettori,
oggi recensirò per voi Cavalier Hak di Hagar Lane. Siete in presenza di un cavaliere che ci accompagnerà attraverso un’epocale rivoluzione e una lotta ancor più grande: scalzare i pregiudizi e insegnare il valore della Libertà e dell’Amore. Spade al cielo! Buona Lettura!

Sinossi

Cavalier Hak è un fantasy storico, ambientato in parte nel Medioevo e in parte nel Rinascimento, dove fantasia, storia e realtà si intrecciano sapientemente.
Nel Libro Primo (La Nascita dei Draschi) i Regni, fatti di uomini liberi, spariscono uno dopo l’altro per lasciare il posto ai Draschi, fatti di padroni e schiavi. È Hak, un cavaliere errante donna, che prova a sconfiggere il male, lottando contro un Governatore del Regno dei Folli che vuol trasformare il suo Casato del Pellame in Drasco, certo che “possedere le persone” fosse l’unico modo possibile per arricchirsi velocemente senza render conto a nessuno.
Nel Libro Secondo (Sapere aude) Hak diventa Re del Drasco delle Scienze. Affiancata da una saggia strega di nome Mercuria e da quattro validi e fidati cavalieri, Hak trasforma il suo Drasco in un luogo senza caste e privilegi, dove si ama e si prega liberamente, si studia e si lavora con gioia, ridando lentamente vita al culto degli Dei pagani. Questa volta lotterà contro i Giusti: il potente Organismo Religioso Sovranazionale a capo dei Draschi.
Da cavaliere come da re, il viaggio di Hak è l’incessante ed eroico tentativo di spezzare con le proprie mani le maglie dell’inconscio collettivo, intriso di dolore per i pregiudizi e le ingiustizie sociali sedimentatesi nei secoli, ma c’è solo un modo per riuscire nell’impresa, ed è scritto in dei fogli di pergamena custoditi in un prezioso scrigno di faggio rosso.

Recensione

“Per capire la destrezza di un cavaliere nel maneggiare la spada basta osservare la tempra del suo cuore.”

Hak è un cavaliere errante. Ribelle, indipendente, a tratti crudele ma virtuosa. Sì, è una donna. Una donna che non si risparmierà nel cercare una vita migliore per il suo popolo e per la libertà di espressione in generale.
Agile e spavalda, è intrepida, trema dalla rabbia di fronte alla pochezza (dis)umana e ai suoi tentativi di prevaricazione. Trema anche dall’amore per la sua Marlem. Sì, Marlem è un’altra donna.
Se vi aspettavate un romanzo convenzionale, lasciate perdere. Cavalier Hak abbonda di tanta originalità, anticonformismo e rivoluzione come di certo non ce lo si può aspettare. Brilla di vitalità e forma: profuma di cappa e spada con un’atmosfera tra il medievale e il rinascimentale, di fantasy, con la presenza di molti animali e creature fatate (mitico Pante!), di LGBT friendly visto il deciso sostegno all’amore universale scevro da preconcetti, insomma un diamante dalle varie e luccicanti sfaccettature.
Gli stessi protagonisti sono dei “gioiellini”: ad esempio, Hak è unica, impavida e impudente, nata per combattere e per dare serenità al suo popolo. Attenzione, un popolo che deve però dimostrarle con concretezza di far parte della comunità, che deve capire che la libertà ha un prezzo e va ottenuta con l’impegno al benessere collettivo piuttosto che da mera vera monarchia, d’interesse egoistico. Il suo senso di giustizia, di lotta per la sopravvivenza, ha valore, è rampante.

“«Siete un cavaliere. Il desiderio di un cavaliere non è di morire combattendo?»
«È di vivere combattendo!» ribatté con forza Hak.”

Hak e Marlem si trovano legate in questo romanzo da una specie di incantesimo predestinato che sarà il legante per tutto lo sviluppo della trama, articolata, ben sviluppata e temeraria quanto la protagonista.
I personaggi secondari che vi compariranno sono piuttosto bizzarri, provenienti dal nostro regno animale (cosa che apprezzo davvero tanto per chi come me, ha quotidiani dialoghi serissimi con le proprie tigri da compagnia), ma anche di pura invenzione come la saggia strega Mercuria, che si districa tra pozioni magiche e il peso di una assoluta, concreta, assennatezza.
Mi piace anche l’aver scovato ad ogni significato esplicito, un legame in sordina, un percorso implicito che viene svelato dai molteplici colpi di scena. Non posso anticipare per non rovinarvi il piacere della lettura, posso dire però che saranno coinvolte caste, e persino la religione come metodo di asservimento o/e ricatto. Balzerà agli occhi del lettore quanto questo “piccolo mondo” voglia abbattere e debellare gli stereotipi di massa per elevare un più genuino senso di libertà di espressione, indipendenza e giustizia. Non si escludono crudeltà e guerre sanguinarie anche se in tutta la stesura rimangono piuttosto censurate e sotto forma di cronaca; questo lo rende un romanzo adatto come testo scolastico per il suo carattere inclusivo, idealista e studiato ma censurato dalla più cruda violenza.
Per rendere la leggibilità di un testo così completo ad un pubblico più giovane, Cavalier Hak manca in parte di profondità emotiva, introspezione; le significative azioni, superano di gran lunga i monologhi interiori o le lacrimevoli confessioni.
Non ci si perde in tante chiacchiere, ma nei momenti cruciali vengono alla luce parole forti quanto un pugno!
È un romanzo di formazione.

“«Quando tutto sembra perso, Marlem, quello è il momento in cui il bene si erge dagli abissi in tutta la sua bellezza e mostra al mondo la sua potenza, capace di sollevare anche il mare e la Terra se solo lo vuole».”

Le ambientazioni, i piccoli dettagli, le descrizioni sono meticolose e vincenti nel sostenere un intreccio sapientemente costruito, perché Hak non è solo una protagonista che da battaglia ai nemici; il suo modo di essere incarna un pensiero, uno scontro tra una vecchia, sterile mentalità e il principio di una nuova era, dove per fortuna l’Amore vince su tutto!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 4,5


PiacevolezzaVoto 4


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4,5

Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.

Hagar Lane

Sono un Ingegnere Elettronico con Master in Business Strategy. Per anni ho lavorato come Manager in multinazionali delle TLC e del settore Alimentare, come Responsabile dell’Assistenza Tecnica, IT Manager ed EDP Manager. Sono portatrice sana di un gatto, Pante, che vive con me da 15 anni, e il mio motto, ereditato da Walt Disney, è: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. I vizi e le virtù di cui vado più fiera sono: la Coerenza, l’Onestà e la Schiettezza. Amo scrivere, vedere documentari, cucinare, fare trekking e mi vanto di fare gli arancini più buoni del mondo. Come Rocky Balboa, finisco spesso e (non)volentieri al tappeto, ma mi rialzo ogni volta dicendo: “Non ho sentito il suono della campana”.