COME UN CLOWN

di Simona Giordano

Come un clown di Simona Giordano
Editore: Les Flâneurs edizioni
Genere: Biografie e autobiografie
Pagine: 208
Edizione: 15 Aprile 2020

a cura di Elisa Mazza

Cari Lettori, oggi recensirò per voi il progetto editoriale “Come un Clown” di Simona Giordano, con fotografie di Simona Ghizzoni. Un romanzo intenso, profondo, che sa raccontare con semplicità il percorso dell’autrice per non soccombere ai propri demoni interiori e riscoprire il valore della vita vissuta.
Buona lettura!

Sinossi

Venticinque anni di lotta contro un disturbo alimentare attraverso gl incontri e le ricette che l’hanno resa possibile, accompagnati da una testimonianza fotografica. In questo memoir sui generis la scrittrice ripercorre gli abissi di una vita allo stremo delle forze dai quali si è salvata aggrappandosi ai valori essenziali: amore, amicizia, famiglia, il sogno di una vita migliore. Con una forza d’animo invidiabile ha guardato il volto della malattia oltre la lente fotografica per scoprire che era il suo, fragile e quasi trasparente, e ha deciso di cambiarlo restituendo alla vita i suoi sapori, senza tralasciarne nessuno, dal più dolce al più amaro, dal ricordo d’infanzia a quello degli amori falliti. Un inno alla speranza in un futuro migliore vissuto senza più negarsi nessun gusto e nessuna emozione.

Recensione

Sono certa che nulla di positivo sarebbe mai potuto realmente accadere se non avessi iniziato ad accettare l’idea del cibo come medicina, al pari di tutto il resto delle cure a cui mi sono dovuta sottoporre.

Questo romanzo è memoria. In “Come un Clown” la voce di Simona Giordano vibra e riversa sé stessa in parole, mentre gli scatti fotografici di Simona Ghizzoni danno una prospettiva esterna in questo percorso pluri-sensoriale, emozionale, che ci si apre dinnanzi. Ho avuto un po’ di frenesia nell’identificare quello che mi ha trasmesso perché in queste pagine c’è Tutto. Come nelle ricette proposte dall’autrice vi è del sapore genuino, il dolce, il salato e l’amaro, anche nel cuore di chi legge: è un vaso comunicante, un legame spontaneo. Queste ricette attraversano i ricordi di Simona, le accomuna alle persone care con le quali, da fortissima, ha combattuto la sua battaglia: cacciare l’anoressia.
Malinconia. Rabbia. Ma anche Speranza. Mi ha fatto ribollire come ci si può privare a tal punto della propria felicità, dove l’unico controllo che rimane ad una persona infelice è quella sul cibo: affamarsi fino a scomparire, per cancellare l’onta di esistere e la feroce disperazione… È stato difficile provare queste sensazioni nel leggerlo, ha aperto una ferita assordante nella mia mente.

Poi Simona cambia, dispiega le sue timide alucce: si fa strada lentamente la sua nuova personalità (o è quella vecchia che ha trovato il coraggio) e ringrazia, gioisce e capisce il senso della vita. Sono quasi lettere d’amore e amicizia e sorellanza; una nuova prospettiva dove chi la circonda non è più un mostro capace di annientarla ma un oceano blu e isolette pacifiche, naturalmente belle.

E piano piano, con timore ma con fiducia, le tue braccia si tendono verso la luce.
E piano piano, le tue braccia si tendono verso la vita, come rami destinati a fiorire.
Un domani.
Non lontano da oggi.

Anche la fotografa S. Ghizzoni mi ha coinvolta e mostra un punto di vista interessante. L’indiscutibile fascino del bianco e nero che cristallizza la realtà e dà quel tocco onirico ma paradossalmente tangibile: ho scelto due foto che mi hanno toccato particolarmente, dove il corpo non ha volto, ma raccontano sensazioni forti e, almeno per me, ben diverse. Volutamente non vorrei dire quali e consiglio di osservarle attentamente più volte durante la lettura, che per quanto intensa, sa essere anche fluida, strana e ironica.

“Come un Clown” dovrebbero leggerlo tutti, ma credo non sia un libro per tutti: come nella leggenda di Verità e Menzogna (potete anche ammirare il dipinto di Jean-Léon Gérôme, 1896), c’è così tanta nuda verità uscita dal pozzo che potrebbe sopraffare. Inoltre non ha una trama vera e propria è più un viaggio spirituale e culinario dove oltre a vedere si sente e si gusta. La penna della Giordano è profonda, sincera e delicata: richiama la casa come rifugio sicuro, è un inno alla gratitudine per quel che la circonda come la famiglia e gli amici. Candida come un cuore di bambina, saggia d’anima antica. Simona non è più cieca davanti alla sua immagine e alla vita. Ora si riconosce e riesce ad amarsi trovando nella sua imperfezione un motivo di speranza e di lotta per non lasciarsi andare. La nostra mente e il nostro cuore hanno poteri semplicemente meravigliosi.

Non so dove la nostra strada tortuosa ci condurrà. Ma oggi le scrivo e la ringrazio. Sto coltivando il mio giardino con semi di fiori e frutti, i più diversi. E lo devo anche a lei. Grazie. Oggi e sempre, grazie.

Il nostro giudizio:

TramaVoto 4/5

StileVoto 3,5/5

PiacevolezzaVoto 4 e mezzo/5

CopertinaVoto 4/5

Voto finaleVoto 4/5

Simona Giordano

ona Giordano nasce a Bari nel 1978. Dottore di Ricerca in Geografia Economica, è autrice di numerose pubblicazioni a carattere scientifico e della monografia Agriculture traditionnelle et innovante: le secteur vitivinicole biologique. Une comparaison entre les Pouilles (Italie) et le Languedoc Roussillon (France) (Review Presses Académiques Francophones). Come un clown è la sua prima opera di narrativa.

Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.