Curiosità n°13 – Charles Bukowski, una vita di eccessi (prima parte)

a cura di Pamela Mazzoni

Dentro ad un abbraccio puoi fare di tutto:
sorridere e piangere,
rinascere e morire.
Oppure fermarti a tremarci dentro, come fosse l’ultimo

(Charles Bukowski)

Charles Bukowski

Ben trovati cari lettori! Nell’ambito della nostra rubrica Curiosando in punta di libri, quest’oggi non potevamo esimerci dall’andare alla ricerca delle curiosità sullo scrittore a cui le Penne Irriverenti dedicano il mese di agosto, ovverosia Charles Bukowski (scheda autore su Charles Bukowski). Il politicamente scorretto, controverso, trasgressivo, vizioso, ironico ma geniale Bukowski amava far impallidire e scandalizzare i benpensanti, divertendosi un sacco ad indossare maschere cattive di fronte all’ipocrita conformismo di una bigotta Los Angeles luccicante di pailettes e trasudante successo e fama, che aborriva la parte più emarginata di quella stessa società, formata dalle prostitute, dagli alcolizzati, dai reietti di ogni sorta.

Un microcosmo sommerso dove Bukowski trovò il posto che più si avvicinava al termine “casa”: era il suo mondo e nei suoi libri gli ha dato voce, raccontandolo in modo crudo, realistico, diretto, senza fronzoli. Lui era, e resterà per sempre, un’indimenticabile maledetta simpatica canaglia.

Lo scrittore soffrì da adolescente di una grave forma di acne (come racconta in Panino al Prosciutto) che gli devastò il volto, tanto che ne risentì molto la vita sentimentale e quella sessuale, praticamente inesistenti. Infatti dopo la sua prima volta a 23 anni e lunghissimi periodi di astinenza totale, fu soltanto intorno ai cinquant’anni che Bukowski scoprì il sesso in modo prorompente, iniziando ad avere rapporti con le donne che incontrava le quali, per sua stessa ammissione, erano per la maggior parte “donnacce ed alcolizzate”. Da questo momento in poi il sesso divenne per lui quasi una mania, forse un modo per recuperare il tempo perduto….

Grandissimo bevitore, fu iniziato al vizio a soli tredici anni da un amico che gli fece assaggiare il vino, assicurandogli che lo avrebbe fatto stare meglio: ebbe inizio così una dipendenza che durò tutta la sua vita. Logicamente, dato che i soldi scarseggiavano, la bevanda preferita divenne la birra, tanto che spesso ordinava quello che gli americani chiamano Boilermaker, cioè una pinta di birra accompagnata da uno shot di whisky.   

Bukowski era un maniaco del gioco d’azzardo, in particolare le corse dei cavalli, ma a parte per il gusto della vittoria, anche perché attratto dalle statistiche. Riguardo ai suoi vizi diceva:

Ippodromi e osterie e galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore!

Lo scrittore ha vissuto gran parte della sua vita in condizioni economiche alquanto precarie, tanto che intorno ai trent’anni, avendo dovuto vendere la sua macchina da scrivere per pagarsi le immancabili bevute, fu costretto per un lungo periodo a scrivere a mano.Una sua peculiarità era quella di alternare ai racconti anche dei disegni, alcuni dei quali venivano appesi in bagno, talvolta anche sul rotolo della carta igienica.

Disegno Charles Bukowski
Immagine tratta dal libro “Sulla scrittura

Nel 1993, l’anno precedente alla sua morte, Bukowski registrò una selezione di brani tratti dal suo libro “Run with the Hunted”. Queste registrazioni, con l’aggiunta di conversazioni tra lo scrittore, sua moglie Linda Lee ed il produttore, sono state raccolte in un vinile tutto da ascoltare, il Charles Bukowski Uncensored Vinyl Edition. Una vera e propria chicca per i suoi fans!

Charles Bukowski Uncensored Vinyl Edition

Le nostre curiosità su Charles Bukowski per oggi terminano qui, ma vi diamo appuntamento tra quindici giorni per la seconda parte dedicata a questo controverso ma indubbiamente grande scrittore. Buon proseguimento di giornata da parte delle Penne Irriverenti!