a cura di Pamela Mazzoni
Questa casa editrice, fondata a Roma nel 1979, sia nel nome scelto che nel logo ha messo tutta se stessa: l’intento dei fondatori era infatti quello di abbattere le frontiere e creare dei ponti che unissero culture diverse. Da qui la e/o del nome, inteso come est/ovest ma anche e/oppure, e la scelta della cicogna come simbolo, dato che è l’uccello migratore per eccellenza. Una letteratura senza confini la loro, che negli anni ha spaziato da autori russi, cechi, americani, canadesi, cubani; sempre coerenti con l’iniziale pensiero.
Era il 1929 quando Valentino Bompiani fondò in quel di Milano l’omonima casa editrice e come logo fu scelta la lettera B del cognome disegnata su un libro aperto. Recentemente però lo stesso è stato rivisitato: è rimasta la lettera B, ma al posto del libro ora ci sono i petali di un fiore di loto, simbolo di conoscenza e saggezza.
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