DI TUTTO UN PORCO

di Elisabeth V.A. (Brianna)

Di tutto un porco di Elisabeth V.A. (Brianna)
Genere: Umoristico
Editore: Nepturanus (Collana Fuorismi Vol. 5)
Pagine: 128
Edizione: 5 Marzo 2020

a cura di Rosa Zenone

Salve amici dei libri, oggi vi presentiamo un ennesimo volume, il quinto, dei Fuorismi dal titolo Di tutto un porco di Brianna (trovi sul nostro blog anche le recensioni del volume 1 Scusate il ritardo mentale e del volume 4 Oggi mi sento asociale), una lettura leggera, ironica e alla portata di tutti. 

Sinossi

“È meglio alzarsi dal letto dopo un sonno ristoratore che andare a letto con un ristoratore che ha sonno.” “Un pacco grande può nascondere una bella sorpresa. Spesso però non c’è nessuna sorpresa: è solo un pacco.” “Quando la mamma fa gli gnocchi, tutti gli uomini sono contenti; ancora di più quando fa le gnocche.” “Alla donna piace molto l’uomo misterioso: diventa affascinante. All’uomo non piace la donna troppo misteriosa: diventa impenetrabile.” “La donna in un uomo comincia a valutare gli occhi, la voce, le mani. Per arrivare alla misurazione decisiva deve partire da molto lontano.” Nel quinto volume della serie i “Fuorismi” diventano particolarmente sui generis, anzi suini generis. Che ci sia un’affinità genetica tra il DNA dell’uomo e quello del maiale è ampiamente dimostrato: giustamente infatti diverse religioni vietano il consumo di carne suina, in quanto atto di cannibalismo. Quello che nessuno dice però, è che anche per la donna, sotto sotto, come dice Brianna, “non tutti i maiali vengono per nuocere…”.

Recensione

Di tutto un porco si basa su una serie di sentenze intorno all’ambito sessuale. Si sviluppa attraverso freddure, giochi di parole che fanno riferimento a doppi sensi e stereotipi.

 “Quando gli uomini ci guardano
con aria interrogativa

è sempre meglio indagare
se hanno delle domande da porci”

Di tutto un porco è canzonatorio, dissacrante e irriverente, ma soprattutto non risparmia nessuno, né uomini né donne, il che lo rende una lettura unisex e poco tendenziosa.

“Terza legge
del male minore:
in fatto di uomini assenti,
quello che non viene mai
è sempre meglio di quello
che non c’è mai”

Il linguaggio è colorito ma non volgare, giocando su parole “ambigue”ben note. Le battute sono semplici, talvolta “demenziali”, di quel tipo alquanto goliardico che si potrebbe sentire in una serata tra amici/amiche, potremmo definirle quasi battute da bar. Dunque se è vero che non vi rinveniamo nulla di nuovo, non possiamo negare si tratti di quel tipo di battuta imperituro, che,nella sua natura leggera, e talvolta scontata, continua comunque a sopravvivere e ad avere successo. 

Di tutto un porco, è un titolo emblema divertente che già dalla copertina espone l’andazzo delle pagine: un sarcasmo semplice e triviale ma divertente che vuole intrattenere e suscitare velocemente qualche sorrisetto.Se avete fatto delle battute a doppio senso uno stile di vita, e se ad udirne una non potete fare a meno di sbellicarvi dalle risate direi che avete trovato pane per i vostri denti.

“Pinocchio è la raffigurazione simbolica dell’uomo medio:
– racconta un sacco di balle
– è rigido come un pezzo di legno
– non ascolta mai il grilletto parlante”

Il nostro giudizio:

ContenutoVoto 3/5

Stile3,5/5 voto

Piacevolezza3,5/5 voto

Copertinavoto 4/5

Voto finale3,5/5 voto

Brianna

Elisabeth V.A. è nata il 25 luglio di un anno imprecisato della seconda metà degli anni ottanta, in un paese imprecisato tra le Alpi e il Polo Nord. La precisione e la geografia non sono mai state il suo forte.
Parla di sé in terza persona perché non è troppo in sé. Attratta come tante ragazze dal mondo della moda, appena arrivata a Milano è entrata e scappata nel giro di 24 ore da un’agenzia di fottomodelle (il refuso è puramente voluto). Successivamente ha lavorato in pubblicità come copriwater, poi ha cambiato aria perché anche quella del water non era delle migliori. Dopo diciotto mesi di precariato nella pubblica amministrazione italiana ha sentito il bisogno di iscriversi a Psicologia, anche se forse Psichiatria sarebbe stata più indicata. Una notte di mezzo inverno, appena uscita da un cubo di ghiaccio ha osservato che una caldaia in blocco riprende a funzionare se inserisci la spina nell’altro verso. Applicando lo stesso principio, dopo un’esperienza fallimentare di cucina creativa e scrittura tradizionale ha invertito le polarità: da allora si dedica alla cucina tradizionale e alla scrittura creativa. È vincitrice del Premio Internazionale “The Dumbest Self Marketing in the World”. Odiando mettersi in mostra ha fondato il Club degli Assenzialisti, di cui fanno parte a pieno titolo anche l’editore, la grafica e il webmaster. Coerentemente con lo spirito del Club, i volumi che ha pubblicato sono ovviamente assenti dagli scaffali delle maggiori librerie mondiali. Ama il cibo italiano (beh, non si può essere sempre originali…), la musica downtempo/trip-hop, la satira, i satiri (se esistessero…) e le persone serie, cioè quelle che non si prendono mai troppo sul serio. Detesta tutto ciò che è corretto (caffè a parte), non sopporta le molestie e i rumori molesti: il termine comprende la TV, i social, la musica dei grandi magazzini, la politica, il gossip, gli stalkers compulsivi, i whatsappers ossessivi, i produttori seriali di fake news, i (cog)leoni da tastiera e in generale tutti quelli che non hanno nulla da dire ma lo dicono lo stesso.


Si ringrazia la casa editrice per aver gentilmente fornito il materiale