FRAMMENTI D’AMBRA AL NOVILUNIO

di Piero Fabris

Benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi proponiamo il commento di questa affascinante raccolta poetica: Frammenti d’ambra al novilunio” di Piero Fabris
Buona Lettura!

a cura di Elisa Mazza

Recensione

“Nell’affannosa ricerca
ardo per l’infinito.
e la nostalgia per il tempo antico è partitura di tocchi invisibili,
improvvisi, misteriosi quadretti
di fervide visioni,
frammenti di un mosaico di lampade solitarie.
Raccolto intimamente
sulle cime imbiancate della purezza dove l’aria è rarefatta, per un attimo vibro,
la povertà rende liberi
d’ogni miseria ed erudizione”


Cit. Nefele (Nuvole)





Frammenti d’Ambra al novilunio è una raccolta poetica ricca di ritorni storici e di ricerca di un mondo ultraterreno che diventa tangibile nel nostro suolo moderno, di tutti i giorni.
L’ho trovata piena di emozioni contrastanti un po’ legata alla malinconia, ad una bussola interiore, al bisogno di essere necessari attraverso una crescita personale e spirituale, ma emerge anche un bisogno di sorvolare tutto, come dire volare alto, in solitaria osservazione.
Apparentemente delicata, rievoca vite dall’epoca Ellenistica e tratti del nostro mondo moderno; Paolo Fabris spesso cita moti terrestri, le stelle e azioni antiche come quella della caccia e della navigazione, un sapore che arriva al presente attraversando le ere del passato, un mix di semplicità d’origine delle nostre radici ma accarezzato da un linguaggio aulico.
Per poter comporre versi così accurati e fluidamente eruditi, rende palese il suo laborioso impegno, una selezione impressionante di dati studiati ed elargiti con solenne recitazione.
Non ho faticato a lasciare la mente a briglia sciolta, correre tra i versi e le pagine: immagino vesti di lino, il calore del sole tra le colonne dei templi, il vorticare del vento su una cima di scogliera, mentre sotto si spalanca una distesa d’acqua d’oro e di blu.
Il manto della notte, il brulichio delle stelle, la voce degli avi che ci sussurrano ciò che è stato.
Una luna pallida, gigantesca, lanterna all’ingresso degli dei.




“Irrompi improvviso, Scirocco sulle lune turchine scomponi nuvole, scavi nelle Pleiadi.
Nel dolce tormento rielabora il polline dei campi celesti.
Indomabile è la notte con i suoi rapaci e la zanzara bisbiglia quando non punge.
Ma il cinguettare del mattino innalza vele a larghi prati
e i faraglioni sussurrano tra le onde dove le spiagge appiattite dai ritmi di Sisifo balbettano di preziosi ricami, tra le reti conchiglie qualche stella marina ammicca tra sabbia e scogli.”


Cit. Duna di Lune







È una lettura affascinante, un viaggio virtuale, un conoscere il Mediterraneo in chiave quasi onirica e rituale.
Fabris mette il suo talento al servizio della Cultura, la più pura Arte dello scrivere, anche se contrariamente al suo pensiero, la vena empatica di questa raccolta rimane per mio gusto personale, riservata, un amante sfuggente.
Il piacere giunge attraverso la costruzione e ricercatezza, l’istinto, più timido, è in sordina.
Frammenti d’ambra al novilunio è una canzone esplorativa che percorre i secoli, evidenzia l’Uomo nel suo incedere, trovare il proprio angolo nel vasto universo.




“Volumi di solitudine
sull’impolverato
scaffale della Cultura.
Enigmatico labirinto
tra rotoli sigillati
e la volta Celeste
costellata di lampade sui sentieri alla sera del Vero.
Echi di cori lontani
stato di grazia.
Sotto il pendolo oscillante
l’Aurea proporzione
e brillanti colori di speranza.”


Cit. Piramide









Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.