FRAMMENTI DI UNA MENTE IMMORALE: VOL.2

di Carmelo Panatteri

Frammenti di una mente immorale vol.2 di Carmelo Panatteri
Editore: Youcanprint
Genere: erotico
Pagine: 180
Edizione: 18 novembre 2020

Amici Lettori,
oggi recensirò per voi Frammenti di una mente immorale: vol.2 di Carmelo Panatteri.
Torna la nostra Daniela, sempre più lacerata in sé stessa, prigioniera tra quello che prova e ciò che vuole, mentre si cimenta con la normalità, si concentra nell’unica cosa che possa salvarla: la Musica.

Buona Lettura!


a cura di Elisa Mazza

Sinossi

Nel seguito di Frammenti di una mente immorale, ritroviamo Daniela nel suo travagliato percorso esistenziale. Giovane pianista, con un gran talento per la musica, viene frenata da questa ossessione per la sua sessualità, che rende i suoi giorni un vero calvario… Daniela combatterà contro le sue fantasie sessuali che la spingono a ribellarsi ad un’educazione familiare e religiosa rigida che da sempre la mette in conflitto con il mondo… Invece, la sua mente perversa è ricca di eccessi e se da una parte la esaltano, dall’altra la distruggono. Daniela vivrà i suoi stati d’animo tra ricordi e nuovi amori, continuando il suo viaggio alla ricerca della, per lei, tanto agognata normalità…

Recensione

“[…] so che quello che ho fatto non è una cosa normale e so di essere attratta dagli uomini; quindi lo psicologo può asserire quello che vuole, tanto io me ne fregherò lo stesso. O forse… sto solo mentendo a me stessa?”

Ritorniamo alle prese con l’impossibile Daniela, la ragazza più complicata della terra.
Sta crescendo, cercando con tutte le forze la propria strada facendo piazza pulita di confusione e debolezze, ma non sembra riuscirle tanto. Il cervello ha due emisferi, il destro e il sinistro, l’estro e l’analisi, l’emozione e la ragione: in ogni individuo, per quanto uno sempre più dominante dell’altro, esiste un dialogo costruttivo. In Daniela no, sono più botte nei denti, randagi sconosciuti che quando si incrociano fanno casino, tanto casino. Carmelo Panatteri si è lanciato in questo nuovo capitolo con una penna che fibrilla, molto adolescenziale e dinamica, che sente fino in fondo quello che accade alla protagonista, ne è strettamente legato, comunicante.

“La mia vita è una sorta d’incognita continua; ne verrò mai fuori? Non voglio arrendermi e continuare a lottare per trovare la verità. Se non mi arrenderò, riuscirò a trovare la risposta che cerco, ne sono convinta. L’unica mia certezza adesso è che la musica è la mia vita e cercherò l’amore, finché avrò l’ultimo respiro, fosse anche a ottantant’anni!”

Il fuoco dell’Arte brucia questa ragazza che si racconta in questo romanzo, una sorta di diario ed un eco della propria coscienza. Sembra avere tanta volontà, successivamente tanto astio e poi ancora tanta fragilità: si dibatte tra una disperata ricerca dell’equilibrio, quella dell’amore e della musica.
Equilibrio. Non è veramente qualcosa che le compete. A volte mi chiedo se le sue paranoie e le convinzioni siano una scusa per non vivere la realtà, o se questo senso di “sbagliato” che la possiede sia più forte di lei nella sua auto-distruttività.
Amore. Sembra averlo conosciuto, sembra esserne presa ma si perde nei suoi preconcetti, nei desideri persino nella carnalità non riesce a focalizzare del tutto chi è e cosa vuole.
La Musica. La nota positiva (sembra un gioco di parole), il fulcro del suo successo personale, la magia, la forza motrice. Insomma quando tutto sembra perduto, un sostegno c’è: la musica la calma, la riempie e la riporta alla pace, riconnettendola alla realtà.

“Dov’era Dio? Forse era una domanda inutile, come sempre.”

Un aspetto buio, tormentato, persino più ostile del resto che coinvolge Daniela è la Fede. Ella non riesce a staccarsene, vuoi per l’educazione imposta, vuoi per la paura: come un bambino affascinato dal fuoco resta ipnotizzato da un fiammifero acceso, non è in grado di spegnerlo per tempo e se ne scotta le dita. Vive il credo religioso a volte con gioia, a volte con frustrazione, ma difatti è per lo più una catena, una ferita aperta che ha provocato non pochi effetti collaterali.
Ci troviamo davanti a un libro di transizione a trecentosessanta gradi: il secondo capitolo di Frammenti di una mente immorale è un concentrato di psicoanalisi, il riflesso mentale agli eventi che succedono e quindi l’ho valutato come canale di congiunzione tra il primo incontro con la nostra eroina e il raggiungimento del suo obiettivo finale, che probabilmente avverrà credo nel prossimo romanzo… o no? La protagonista incontra o meglio fa entrare nella sua orbita un ragazzo che all’apparenza sembra perfetto per lei, ma qualcosa la frena… è tutto oro quello che luccica? O meglio, è possibile per una come lei abbassare la guardia e fare un reale passo al di fuori di se stessa?
Lo scrittore si è mostrato quasi un visionario, audace; è lanciato in un’impresa assai difficile perché sbrogliare il bandolo di questa matassa sembra al momento infattibile: avrà la maturità e soprattutto la tempra per farlo? Il romanzo lascia una sensazione di spaccatura, odio/amore: ci sono passaggi in cui il mio animo è passato da tristezza a rabbia in un nanosecondo, e i cambi repentini, umorali, fanno si che non sia certo un libro alla portata di tutti! Le elucubrazioni mentali, le convinzioni e persino le azioni fisiche come le scene di sesso sono fortemente esplicite, toccano l’osceno. Lo consiglio a chi vorrebbe entrare e perdersi nell’oblio, afferrare un punto di vista estremo, insolito ed esplosivo.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 3,5


StileVoto 3,5


PiacevolezzaVoto 3,5


CopertinaVoto 4,5


Voto finaleVoto 4

Si ringrazia l’autore per averci cortesemente fornito il materiale.