IL FIORE DI TITANIO

di Marina Sarracino

“Il fiore di titanio” di Marina Sarracino
Genere: Narrativa italiana – Sport Romance
Editore: Independently published
Pagine: 271
Edizione: 25 novembre 2021

Cari amici oggi è il 25 novembre, una data importante, una data significativa, una data che, in un mondo giusto, pulito e libero, non dovrebbe esistere.
Oggi è la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e per questo voglio parlarvi di un libro che mi ha trasmesso tanta forza e tanta speranza nel fatto tutte le donne vittime di violenza possano trovare il coraggio di fiorire come fa Sarah, la protagonista del libro “Il fiore di titanio” di Marina Sarracino.
Buona lettura e soprattutto buona riflessione su questo tema così estremamente attuale e delicato!

a cura di Manuela Morana

Sinossi di IL FIORE DI TITANIO

Sarah ha vent’anni e una decisione fondamentale da prendere: come cambiare la sua vita.
Un evento inatteso l’ha appena stravolta e ora tocca finalmente a lei dirigerne le giornate, ma deve fare i conti con un passato segnato dalla violenza domestica e con i traumi che vi restano aggrappati; trovare il coraggio per forgiare una Sarah diversa, le cui fragilità siano levigate da nuova forza.
L’occasione le si presenta una sera, quando è di ritorno dalla squallida taverna in cui lavora e subisce un furto.
Aleandro, campione di boxe, la soccorre e la invita a frequentare la sua palestra, dove si svolge anche un corso di autodifesa per donne.
Sarah ci mette piede titubante, ma resta folgorata dal pugilato: in quello sport la violenza ha delle regole e non può coglierla impreparata come avveniva sotto il suo tetto. Comincia a praticare la boxe e i maestri notano che ha ottime potenzialità, mentre Aleandro man mano le riserva un amore pulito, quello che lei non conosce.
Il desiderio di Sarah, diventare la persona che vuole essere davvero, forse può realizzarsi, ma alcuni scheletri chiusi nell’armadio scricchiolano contro la porta e non sarà semplice tenerli a bada.

Recensione

Sarah è la protagonista del romanzo “Il fiore di titanio”, all’inizio del nostro libro la troviamo in un periodo molto buio della sua vita, in realtà fino a quel momento la sua vita ha conosciuto solo momenti bui.
È infatti la sfortunata figlia di una coppia completamente assurda, decisamente mal assortita e profondamente disgustosa. I suoi genitori sono stati un pessimo esempio per questa giovanissima ragazza, non si sono mai preoccupati di darle amore e affetto, non si curavano di tenere la casa pulita o di mettere un pasto caldo a tavola. Vivevano solo per soddisfare i propri vizi, passavano le giornate urlandosi contro le peggiori frasi e spesso anche le bottiglie di alcool vuote che potevi trovare ad ogni angolo in quella casa lurida e trasandata.
Il padre, Milo, era un alcolizzato che non sapeva gestire la relazione con la moglie e ricorreva alla bottiglia e alla violenza per sentirsi meno incapace e frustrato, la madre, Jemma, era una ninfomane che dopo il matrimonio ha ben pensato di unire l’utile al dilettevole, visto che le sue voglie erano irrefrenabili e che suo marito non sapeva tenersi un lavoro decente con il quale mandare avanti la famiglia tanto valeva farsi pagare in cambio delle sue prestazioni sessuali e così ha cominciato a passare le giornate nella “stanza degli specchi”, bevendo e ricevendo un cliente dopo l’altro, sotto gli occhi di suo marito e della piccola Sarah.

Questo è l’ambiente nel quale cresce questa bambina, senza mai nessuno che si prenda cura di lei, sempre sporca, affamata, piena di lividi, sempre vittima di violenze fisiche e verbali e abituata a dover scappare dalle molestie di suo padre.
Non c’è affatto da stupirsi se alla morte di lui la nostra protagonista non ha versato una lacrima.
Nonostante la vita triste e spaventosa però non ha mai pensato di abbandonare sua madre né di disobbedirle anche solo in gesti piccoli e sciocchi come tagliarsi i capelli (per la donna la femminilità risiedeva proprio nei capelli neri e lucenti che accomunavano madre e figlia).

Sarah lavora in una taverna, gestita da un ex amante della madre che le urla continuamente contro, la tratta malissimo e la sfrutta in modo disumano, ma ancora una volta lei non è abituata a ribellarsi e quindi sopporta stoicamente tutto.

Quando sua madre muore però Sarah si ritrova per la prima volta sola e “libera”, la casa non è mai stata così silenziosa, niente più urla, niente più violenza solo lei e il amatissimo cane, un meraviglioso shiba, il suo unico vero amico.
Adesso che entrambi i suoi genitori non possono più farle del male Sarah si senta sollevata, ma nonostante ciò fatica a trovare un senso alla sua vita e ai suoi giorni. Si trascina tra casa e lavoro, non mangia quasi niente, non riesce a dormire, non si guarda allo specchio e non guarda nessuna persona negli occhi. È troppo abituata a farsi piccola, piccola, tenere la testa bassa e nascondersi.

Una sera all’uscita da lavoro le scippano la borsa… Sembra il finale perfetto per quello che è stato l’ennesimo giorno tremendo…
Lei ancora non lo sa ma invece è proprio quella la sera che darà per sempre una svolta alla sua vita.
In suo soccorso appare infatti Aleandro, un pugile, che vedendo la scena corre a sincerarsi che quell’uccellino sperduto e magrissimo non si sia fatto male.

Sarah all’inizio è diffidente, per sua natura ha imparato a tenersi alla larga da tutto e soprattutto da tutti. Cerca quindi di liquidare Aleandro e riprendere la strada per tornare a casa.
Aleandro però non è il tipo che molla facilmente la presa e così la invita a recarsi nella palestra nella quale lui lavora per iscriversi a un corso di autodifesa frequentato da tutte donne.

Sarah ci pensa un po’ su, non ha i soldi per la palestra e lo sa bene, ma quando lui le dice di non preoccuparsi per il denaro prende la prima vera decisione della sua vita, una decisione che rappresenterà una svolta incredibile per la nostra giovane protagonista.

Nei giorni seguenti, la mente di Sarah si è già ritrovata a fare una certa ginnastica. Come su un’altalena, i suoi pensieri si sono mossi avanti e indietro prima di stabilizzarsi e trovare un equilibrio, ma la decisione finale sembra essersi finalmente delineata: domani si recherà in quella palestra; domani, per la prima volta, non rappresenterà “un domani” astratto, ipotetico, dilazionatorio, perché sarà il giorno preciso in cui darà ascolto al suo bisogno di vivere qualcosa che non sappia di lei, che la faccia sentire diversa dalla lei di sempre.


Piano piano Sarah inizia a conoscere Aleandro, lui ha vinto moltissimi titoli, è un vero mito del pugilato ma a quanto pare non gareggia più, la nostra protagonista si chiede come mai così giovane si dedichi già ad allenare gli altri invece di continuare a collezionare vittorie.
Aleandro oltre a essere un pugile è uno studente di giurisprudenza e si porta sempre con sé i libri, dopo il commerciale è la volta del penale ma ha sempre qualcosa da studiare.
È bello notare la connessione tra pugilato e legge, pur essendo anch’io una giurista non mi ero mai soffermata a pensarci ma la trovo estremamente vera.

«L’universo della boxe e quello della legge sono più vicini di quanto non sembri: la boxe ha le sue regole e la legge ha i suoi scontri.»
«Non fa una piega» conviene Sarah.


Quando però è la volta di Aleandro di chiedere a Sarah cosa “vuole fare da grande” la sua risposta riesce a lasciarlo senza parole.

«Tu, invece, dimenticando per un attimo il lavoro alla taverna, come ti vedresti?»
«Mi basterebbe essere una che non ha paura.»
L’intima e cedevole confidenza che Sarah si lascia estrapolare cattura intensamente lo sguardo di Aleandro e gli ammutolisce la bocca.


Gli allenamenti della protagonista di “Il fiore di titanio” proseguono, si intensificano e iniziano a cambiare radicalmente la vita della giovane. Adesso lei si sente più forte, meno fragile e in balia del vento, più sicura di sé, mangia meglio, dorme e il suo corpo sta fiorendo.
A un certo punto viene chiamata dai suoi maestri una donna, una pugile incredibilmente capace che deve valutare il livello di preparazione di Sarah e decidere insieme a loro se è il caso di farla partecipare alle gare.
Così Sarah smette di scontrarsi solo con gli uomini e comincia a mandare al tappeto anche le donne, ragazze giovani e meno giovani che si allenano da anni, eppure nessuno riesce a resistere alla furia che anima Sarah ogni volta che sale su un ring.

Nella vita ci sono alcuni momenti che possono essere ricordati come quelli davvero determinanti, perché spingono a una scelta importante; perché segnano una svolta; perché possono mutare il proprio cammino e fare sì che non si torni più indietro; perché sono quelli in cui sai che stai sfidando te stesso e il tuo destino.
Sarah, entrando in palestra, indossando i guantoni e stabilendo di disputare il suo primo incontro, ha affrontato alcuni di quei momenti determinati, ha scelto, ha avviato il cambiamento, ha invertito la rotta e ha deciso di non voltarsi a ripercorrere il passato, ha combattuto innanzitutto contro se stessa e ha vinto.


Lo stile di Marina Sarracino è dolce e profondo, le sue parole ti toccano l’anima e rimettono al loro posto i piccoli pezzi che si sono infranti ogni volta che hai subito qualcosa che ti ha ferito.
E non importa se sei una donna forte e coraggiosa o fragile e insicura, se nasci donna prima o poi ti dovrai scontrare con la prepotenza di qualche omuncolo che non ha idea di cosa significhi essere un vero uomo e che proverà ad allungare le mani quando tu hai chiaramente fatto capire che non sei interessata, o sminuirà il tuo lavoro e ti dirà frasi come “zitta e pensa a pulire casa” o “che vuoi capirne tu che sei donna?” o ancora “come te e meglio di te ne trovo a centinaia” ed è proprio in questi casi che bisogna trovare il coraggio di andarsene e non voltarsi mai indietro perché nessun vero uomo si permetterebbe mai di non rispettare una donna trattandola in questo modo.

La cosa che mi è piaciuta di più di questo libro è che la protagonista ha una notevole evoluzione nel corso della storia.
Le cose sembrano finalmente andare meglio nella vita di Sarah e forse è riuscita anche a trovare l’amore, quello vero, quello puro e pulito che ti avvolge e ti protegge senza mai soffocarti o costringerti a essere diversa da quella che sei, il cielo finalmente sembra essersi rischiarato e l’azzurro sembra colorare tutto con la sua pace e tranquillità.
Ma sarà davvero così? Sarah potrà mai davvero liberarsi dei fantasmi del passato? Qualcuno sarà così forte da non avere paura davanti a una ragazza con un trascorso così doloroso? I momenti tristi torneranno a prendere il sopravvento?
“Il fiore di titanio” è un libro potentissimo e capace veramente di farti sperare che per tutte le donne che subiscono violenza ci sia una nuova occasione, una possibilità di rivalsa. Nessuno dovrebbe mai arrendersi e soccombere a una vita fatta di sofferenze, soprusi, minacce, violenze fisiche, verbali o psicologiche che siano.
Tutti i giorni, ma soprattutto in questa giornata, è fondamentale ricordarci che noi donne non dobbiamo mai arrenderci e che dobbiamo impegnarci ogni giorno per fare in modo che questa frase diventi realtà:

Sii la persona che vuoi essere

Perché solo così riusciremo a essere fiere di noi stesse e a camminare a testa alta senza permettere a nessuno di metterci in un angolo.

All’inizio del libro l’autrice riporta queste meravigliose parole di Nina Berberova ed è con queste che anch’io oggi vi voglio salutare:

Sono libera di vivere dove e come voglio, di leggere ciò che voglio, di pensare a tutto ciò che voglio come voglio, e di ascoltare chi voglio.
Sono libera nelle vie delle grandi città, dove nessuno mi vede, mentre cammino sotto la pioggia scrosciante senza un dove né un quando, mormorando dei versi;
Sono libera nel bosco, e sulla riva del mare in una solitudine benedetta, e nella musica che risuona in me, e nella mia stanza, quando chiudo la porta.


Donne siamo libere, siate libere, sempre!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Volevo ringraziare l’autrice per la bellissima dedica alla nostra copia…
Con poche, semplici parole è riuscita a toccarmi profondamente il cuore!
Grazie…

Si ringrazia l’autrice per aver gentilmente fornito il materiale