IL MAESTRO DEI MORTI

di Yannick Roch

Il maestro dei morti di Yannick Roch
Editore: LES FLÂNEURS EDIZIONI
Genere: Thriller e Gialli
Pagine: 160
Edizione: Ottobre 2017

a cura di Pamela Mazzoni

Ben ritrovati a tutti!
A volte, proprio quando meno te lo aspetti e ti sei quasi rassegnato alla resa, la vita può riservare delle gradite sorprese: è quello che è accaduto a Yannick Roch, l’autore del libro che vi presentiamo oggi, “Il Maestro dei morti”.
Con questo romanzo Roch ha partecipato, nel 2015, al primo concorso letterario indetto da quella che oggi è la sua casa editrice, ovverosia Les Flâneurs, giocandosi l’ultima carta, quella del “o la va o la spacca”, ergo “o va bene oppure mi arrendo”. Ed ecco che il destino ci ha messo lo zampino e Yannick Roch, francese trasferitosi in Italia diversi anni fa, ha iniziato la sua carriera di scrittore. “Il Maestro dei morti” ha ricevuto inoltre la Menzione d’Onore al Premio Letterario Internazionale Holmes Awards nel 2018.
Buona lettura!

Sinossi

Settembre 1933. Mentre nell’alta borghesia della Ville Lumière esplode la moda degli spettacoli di magia dell’enigmatico Monsieur Larnac, la scomparsa improvvisa di madame Géraldine getta la famiglia Lathune nella disperazione. La polizia annaspa, finché l’intervento di due investigatori privati – lo stravagante Renard e il più posato Tortue – non riesce a districare la fitta trama tessuta dalle menti criminali che si nascondo dietro le facciate maestose dei palazzi parigini.

Recensione

Già dalla copertina e dal titolo, tanto inquietanti quanto intriganti, l’attenzione del lettore viene immediatamente catturata. Non è affatto uno specchietto per le allodole, anzi…
Le iniziali aspettative trovano conferma sin dalle prime pagine di questo gioiellino, la cui storia vi coinvolgerà completamente. Con Il Maestro dei morti l’autore ci permette un viaggio a ritroso nel tempo: la storia si svolge nel 1933, durante i cosiddetti “anni ruggenti” di una Parigi animata dal fervore culturale e dalla frenesia del divertimento, che porta con sé ancora qualche strascico della Bella Epoque: una città sì fucina di novità, ma che mantiene una ipocrita facciata puritana e conservatrice che però sotto la cenere cova pulsioni di tutt’altro genere.
Per Renard “magro e alto, dall’occhio vivace e i capelli rossicci” ed il socio Tortue “non molto alto, pelato e glabro, indossava un completo marrone di seconda mano e portava degli occhiali tondi, piccoli ma spessi”, due investigatori privati, la noia è impalpabile compagna, in giornate durante le quali la Ville Lumière è insolitamente sospesa in un limbo di apparente tranquillità sotto il profilo criminoso.
Ma ecco che l’arrivo nel loro ufficio di Sophie Lathune sconvolge l’apatica routine: sua madre Gèraldine è scomparsa, e la polizia brancola nel buio. La premiata coppia formata dallo scaltro, arguto, brillante Renard e dal pacato, poco incline ai sotterfugi ma dotato di scarso acume Tortue, si ritrova così coinvolta in un’indagine ricca di mistero, dove nessuno è quello che appare.
Che fine ha fatto Gèraldine? E cosa c’entrano lei e le sue invidiose amiche con Larnac, il sedicente ed ambiguo Maestro dei morti, che evoca gli spiriti e fa camminare gli scheletri, artefice di sconvolgenti spettacoli a cui si può partecipare solo risolvendo degli enigmi?

“Il foglietto mostrava il disegno di un uomo, con un cilindro e un mantello, che sembrava far uscire uno scheletro dal suolo. L’investigatore lesse ad alta voce: «Monsieur Larnac, il Maestro dei morti, ha scelto la Ville Lumière per la sua tournée in Francia. Non perdetevi per niente al mondo uno spettacolo unico, in cui il mago più potente di tutti i tempi sottometterà le forze sovrannaturali. Le date saranno comunicate solo a chi risolverà gli enigmi disponibili al bistrot Le Chat Perché al 20, Rue des Pyrénées, entro l’11 ottobre.”

Per ritrovare l’infelice moglie dell’abbiente editore Ambroise Lathune, uomo conservatore e burbero, i nostri investigatori saranno costretti a grattare via la patina di finto oro zecchino che ricopre le vite di meschini ricconi e scavare a fondo, rimestando in acque torbide: tra matrimoni di comodo, pie signore dell’alta borghesia annoiate di giorno ma che al calare del buio cercano il brivido nell’occultismo, sparizioni ed omicidi, il nostro duo darà man forte, come sempre del resto, alla polizia, nelle vesti del limitato e poco perspicace ispettore Lequeuf, costretto suo malgrado ad accettare il loro aiuto, incapace altrimenti di risolvere il caso, portando a galla segreti inconfessabili ed accompagnandoci con ironia all’insospettabile epilogo.

“Tortue era sicuro che Lequeuf non avrebbe acconsentito a incontrarli, ma fu contraddetto dall’arrivo di un uomo magro, col naso simile a un becco, i capelli castani e un enorme pomo d’Adamo. L’uomo fece qualche passo verso i due detective con la sua camminata meccanica e goffa; arrivato di fronte a loro si fermò e proruppe:
«Auguste Renard e Jean-Honoré Tortue, i più grandi impiccioni di tutta Parigi! Quale cattivo vento vi porta qui?».”

Yannick Roch con Il Maestro dei morti ci confeziona un romanzo dall’innegabile fascino d’altri tempi, che ha tutti gli elementi del giallo classico: la coppia di investigatori, con l’uno mente scaltra e l’altro fidato braccio; l’ispettore della polizia imbranato che non può fare a meno del loro aiuto; il mistery; i molti dialoghi ben esaustivi; vari papabili colpevoli ed un inatteso finale. Ben descritti i personaggi, anche se l’autore lascia molto anche all’immaginazione del lettore, in modo tale da far sì che diventino da subito familiari. Sicuramente un occhio di riguardo è destinato alle figure femminili, per alcune delle quali è impossibile non provare una subitanea empatia: donne di mentalità aperta e progressista, già proiettate nel futuro, caratteristiche non da poco visto il contesto storico nel quale sono inserite.
Tra queste la stessa Gèraldine, costretta in una specie di gabbia che è la sua casa, ma pronta a ribellarsi per perseguire la propria libertà, anche se dovrà pagare un prezzo piuttosto alto; sua figlia Sophie, ragazza intelligente, testarda e decisa nelle sue scelte; la meravigliosa Flo, governante dei Lathune, dei quali custodisce molti segreti, ma che ben sa quando è il caso di svelarli e a chi, in nome di un affetto forte che la lega alla famiglia.
La narrazione è molto scorrevole e la trama azzeccata tanto che, giunti al termine de Il Maestro dei morti, sorge spontanea una domanda: a quando il prossimo capitolo?

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4,5


StileVoto 4,5


PiacevolezzaVoto 4,5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 4,5

L’Autore

Yannick Roch è nato in Francia nel 1983. Appassionato da sempre di lettura, di scrittura e di viaggi, si è trasferito da una decina di anni in Italia, dove insegna la lingua francese e lavora come traduttore.