di Ilaria Mainardi
Il racconto di un sogno: Ritorno a Twin Peaks
di Ilaria Mainardi
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Genere: storia e critica cinematografica
Pagine: 72
Edizione: 20 aprile 2021
Amici Lettori,
oggi recensirò per voi Il racconto di un sogno: Ritorno a Twin Peaks di Ilaria Mainardi . Un saggio che esplora a trecentosessantagradi l’idea e lo sviluppo di questa amatissima serie Tv e dell’innegabile genio di David Lynch.
Buona Lettura!
a cura di Elisa Mazza
Sinossi
Recensione
“[…] la creazione di Laura aveva una finalità ben delineata in un disegno più ampio. […]
«È stata creata per morire, per essere un dispositivo della trama, che ha dato motivazione e riunito un gruppo più ampio. La cultura pop è piena di donne morte, condannate a questo destino, ma pochi di questi esempi hanno indotto un atteggiamento inquisitivo rispetto alla loro costruzione, come avviene in Twin Peaks».”
Cit. tradotta da – K.Donaldson, Laura Palmer of Twin Peaks is the great American martyr of horror (30 ottobre 2019)
Il racconto di un sogno: Ritorno a Twin Peaks è un tripudio al merito del genio David Lynch; ora, onestamente, alcune idee del poliedrico artista sconfinano e, andando dal talento del piccolo e grande schermo in sé atto nel catturare share, arrivano qui, dove parliamo di Arte con la A maiuscola, cose che noi comuni mortali (tra cui probabilmente io) percepiamo, ma senza la totale comprensione, solo trascinati dalle emozioni più istintive.
“«La vera magia del mondo è che non è magico».”
Cit. tradotta da – G.Musser, Spooky Action at a Distance: The Phenomenon That Reimagines Space and Time – and What It Means for Black Holes, the Big Bang, and Theories of Everything, Scientific American/Farrar, Straus and Giroux, New York 2015, p.10.
La biografia è eccelsa quanto l’autrice e le sue indagini: affronta i simbolismi, i collegamenti e l’interazione tra il regista, attori ect. con un entusiasmo cui non faccio fatica a immaginare il luccichio brillante dei suoi occhi mentre assembla una veritiera “tela di ragno”. Ha spessore, personalità e forza.
Ora, forse un dubbio che Lynch non abbia nemmeno il benché minimo difetto ci può essere, ma ammetto che sulla sua filmografia sono stata catturata, appassionata. So che è ipnotico e certe “trappole” non lasciavano via di scampo.
Sopportare la prima stagione di Twin Peaks mi fece un’impressione terribile (ero davvero troppo piccola alla sua uscita e non era ancora diffuso nessun tipo di parental control, nemmeno il “bollino rosso”) ma ora dopo questa lettura, immaginate la voglia che ho di fare una mega-maratona e trovare il bandolo della matassa? Ritrovare tutti i particolari o le differenze con Ritorno a Twin Peaks?
“David Lynch, con Twin Peaks. The Return, ha portato il Qualisegno alle sue estreme conseguenze, fondendo l’immateriale con il concreto, modellando il sintagma cinematografico in una sorta di caotica congiunzione fra l’essere stato, l’essere e il divenire, attraverso la disgregazione del soggetto-oggetto nei frammenti della proiezione mentale-onirica.”
Cit. G.Deleuze, L’immagine-movimento. Cinema 1, trad.it. di J.P. Manganaro, Einaudi, Torino 2016.
Concludo, suggerendo dal non farvi scoraggiare né dal testo di nicchia né dal linguaggio forbito, Ilaria Mainardi dal profondo del suo cuore, sa trascinare il lettore nel suo mondo senza troppa fatica, con una passione contagiosa per la sua visione del mondo.
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale