IL SIGILLO DI ANUBIS

di Isabel Giustiniani

Il Sigillo di Anubis di Isabel Giustiniani
Editore: Isabel Giustiniani
Genere: Romanzo storico
Pagine: 298
Edizione: ottobre 2019

a cura di Elisa Mazza

Amici Lettori, oggi recensirò per voi Il Sigillo di Anubis di Isabel Giustiniani, il terzo avventuroso capitolo del progetto narrativo “File JE60754 saga”. La nostra Nimaat è più che mai risoluta: tirerà fuori tutta la sua grinta per difendere la sua famiglia ed ottenere ciò che vuole!

Premessa

Il sigillo di Anubis è la terza parte della storia dedicata al faraone Tutankhamon, all’insegna dell’azione, del mistero e delle violente passioni dell’animo umano. Fa parte del progetto narrativo “File JE60754 saga”.
Il romanzo di Tutankhamon è la storia del faraone bambino in quattro avvincenti episodi:

0.1 Il marchio di Sekhmet: l’avventura di un medico nell’antico Egitto
0.2 La Città dei Morti: la pittrice di tombe perdute
0.3 Il sigillo di Anubis: il segreto del faraone dimenticato
0.4 La tomba del canarino: Howard Carter e il tesoro del faraone bambino

Sinossi

Un regno millenario, tre pretendenti alla corona.
E un segreto custodito dal dio dei morti.

Sulle tracce della spedizione dell’inviato reale, Nimaat si spinge fino ai confini del Paese delle Due Terre tra pericoli, pirati del Grande Verde e incontri inaspettati. Scoprirà che l’uomo che ama sta viaggiando con il seguito di un principe straniero che marcia su Uaset, ultima speranza di salvezza della regina Ankhesenamon.
Ma né Horemheb né Ay intendono restare a guardare i loro progetti svanire.
Mentre diverse pedine si stanno muovendo in una partita per il trono che nessuno è disposto a perdere, Nimaat si troverà a lottare per proteggere il più oscuro segreto della Necropoli, dibattuta tra la fedeltà alla casa reale e la salvezza della vita del padre.

Recensione

“Coloro che sono guidati dagli Dei non possono perdersi. A coloro i quali essi vieteranno il passaggio non saranno in grado di attraversare il fiume della vita.”

Massime di Ptahhotep
(V dinastia, ca. 3000-2500 a. C.)

Nimaat torna con il terzo capitolo Il Sigillo di Anubis per chiudere il cerchio e rendendoci partecipi, con il suo punto di vista combattivo, seppur femminile, del proprio destino e di quello del regno.
Dei tre romanzi letti finora forse è quello più avvincente, credo anche grazie alla connotazione magica e ultraterrena: lo stupore, l’avventura e la fastosità, immancabilmente sono richiamati nel nostro immaginario quando pensiamo all’Antico Egitto. Per mio gusto personale, sono rimasta molto legata al sunu Khemfre, del quale sentiremo ancora parlare in questo romanzo con uno splendido cross-over: la sua serafica personalità, il suo intenso e generoso amore per il prossimo solleverà un po’ gli animi e le fatiche della nostra eroina, gravata dal peso e lo sconforto dei suoi rapporti difficili con l’altro sesso.

“Deludere gli uomini era la mia specialità, riflettei nella buia e febbricitante solitudine, e un sorriso amaro mi spaccò le labbra aride.”

Si sente sola Nimaat. Il fratello perso, il suo innamorato inesorabilmente lontano, il padre che la rifiuta. Vorrebbe non sentirsi così, vorrebbe vincere tutte le difficoltà ed essere sé stessa in tutta la sua natura. Combattere è sfiancante, specie contro chi non siamo in grado di difenderci davvero: ma, e il ma fa la differenza, non si arrende. Isabel Giustiniani nel Il sigillo di Anubis ha saputo creare un cocktail d’emozioni ricche e poliedriche: nella trama che ci regala cruenti colpi di scena, ambiziose scalate al potere, passioni brucianti, si fanno spazio anche la delicatezza di un sorriso, la sensibilità di un’attesa paziente e il conforto di un amico. Aprire il cuore, a volte, è il più difficile che attraversare il deserto.

“«Ho sempre e solo desiderato che tu mi guardassi come ora» replicai, con voce rotta dall’emozione. – « Volevo ti accorgessi quando ti ho sempre ammirato e quanta parte di te, della tua passione per l’arte, è germinata in me. Non ho mai aspirato ad altro che assomigliarti, sperando di apprendere i tuoi insegnamenti. Non volevo prendere il posto di nessuno, ma trovare il mio nel tuo cuore. »”

Lo stile fluido e minuzioso (ormai inconfondibile) dell’autrice ci regala diverse fotografie ad alta definizione con scenari e particolari dettagliati: dalla descrizione di un piccolo giardino alle lotte spietate per la conquista della corona; da offici laboriosi ad affetti persi e ritrovati, la trama è sapientemente costruita su eventi storici realmente accaduti e l’estro della scrittrice che ha donato dettagli nuovi sia verosimili che fortemente mistici.
Emozionante e affascinante il rituale funerario degli artigiani che si preparano a dare l’ultima dimora al faraone: per mio gusto personale potrei leggere senza sosta tutto un libro solo sui processi di decorazione, sepoltura e rinascita.. anzi di più!

“«Apro la tua bocca, di modo che tu possa parlare per mezzo di essa;
apro i tuoi occhi, affinché tu veda Ra;
apro le tue orecchie, così che tu possa udire la trasfigurazione;
di modo che tu usi le tue gambe per camminare, il tuo cuore e le tue braccia per difenderti dai nemici.»”

Il Sigillo di Anubis non è solo un romanzo storico, il suo contenuto è ben più ampio. Anche se la breve vita di Tutankhamon, il faraone bambino, è il naturale legame tra eventi e persone, credo siamo di fronte ad un complesso meccanismo di sentimenti ed emozioni e fede: nel complesso, il “File JE60754 saga” ha un lato profondamente umano, sia nel bene che nel male.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4,5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5