INTERVISTA a Stefania Meneghella autrice di “Magnete”

a cura di Rosa Zenone


Stefania Meneghella autrice di magnete
Stefania Meneghella con il suo libro Magnete

Bentrovati cari lettori, oggi abbiamo quale ospite speciale Stefania Meneghella autrice di Magnete( potete leggerne la nostra recensione), approfitteremo della sua presenza per conoscere meglio lei ma anche il suo libro.

1)Ciao Stefania! Benvenuta nel nostro blog! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Chi è Stefania Meneghella nella vita di tutti i giorni?
Ciao e grazie per avermi accolto nel vostro spazio. Mi piacerebbe descrivermi come una sognatrice, nonostante riesca comunque a restare ben incollata alla realtà. Nella vita di tutti i giorni, sono un’assistente sociale ed attualmente lavoro per una struttura residenziale per anziani e per un centro servizi per famiglie. Inoltre, mi occupo anche di stesura articoli per la redazione di MeteoWeek. Ovviamente poi, scrivo molto e di tutto, perché credo che la scrittura sia l’unico modo per sconfiggere l’indifferenza.

2) Veniamo al tuo ultimo libro, Magnete. La narrazione prende avvio in un periodo che difficilmente dimenticheremo, quello del primo lockdown, come mai questa scelta? E quanto ha influito sulla stesura del libro?
Il durissimo momento che tutti noi stiamo affrontando ha influito tantissimo nella stesura del mio libro. La struttura della storia era dentro di me già da un po’ di tempo, ed avevo anche abbozzato qualcosa: sentivo però che mancasse un tocco in più per trasformarlo in libro. Poi è arrivato il lockdown, e tutto quello che ne ha conseguito. Così ho iniziato a riflettere su quanto il dover restare chiusi in casa potesse essere d’aiuto alla nostra vita frenetica. Il silenzio e la solitudine permettono infatti molto spesso alla nostra mente di affacciarsi ai ricordi e riportare alla memoria quello che si è vissuto. E’ successo così che Virginia si è ritrovata improvvisamente catapultata nel cervello di Sofia, rivivendo così tutti i momenti trascorsi insieme a lei.

3) Magnete è la storia di due amiche completamente differenti tra loro, Sofia e Virginia, come hanno preso vita questi personaggi?
Sofia e Virginia sono due poli opposti, che però sono riusciti a conciliarsi nell’arco delle loro vite. La loro è stata infatti un’amicizia unilaterale, che non ha portato a nulla di buono e che, anzi, ha fatto molto soffrire. La costruzione delle loro personalità non è stato semplice, soprattutto per quel che riguarda Sofia. Lei è stata infatti il personaggio più complesso da creare, analizzare, costruire. Sofia è nata dal niente, ma ho voluto parlare di lei proprio per comprendere io stessa fin dove possa arrivare il cervello umano. Sofia è tutto quello che noi non vorremmo essere, ma da cui ci siamo trovati, almeno una volta nella vita, ad essere attratti. Sofia è magnete puro e da cui, nonostante tutto, è impossibile staccarsi. E’ accaduto proprio questo a Virginia.

4) L’amicizia di Virginia per Sofia sembra travalicare anche le ingiustizie subite dalla stessa… quanto ritieni importante un tale gesto e qual è il tuo concetto di amicizia?
Al giorno d’oggi, è difficile scoprire il vero concetto di amicizia: è un sentimento ampio ma che, allo stesso tempo, porta ad unico pensiero, quello della sincerità. Nel mio libro, questo però non accade. L’amicizia tra Sofia e Virginia è tutt’altro che sincera, e sembra a volte essere aggrappata ad un filo che potrebbe improvvisamente spezzarsi. Nonostante tutto, il loro legame continua e supera anche le barriere poste dalle stesse amiche, come il cambio di maschere, le menzogne raccontate, il bisogno di sentirsi importante, il desiderio di essere al centro di tutto. La loro amicizia continua, e non si spezza. O meglio, Virginia non riesce a spezzarla.

5) Ti senti più vicina a Virginia o a Sofia?
Mi sento più vicina senz’altro a Virginia, perché molto simile a me. Lei è la ragazza fragile, che si lascia sottomettere, che non riesce a dire ‘no’. Nonostante questo, Virginia ha in sé una forza incredibile che non conosce e che, a causa di Sofia, non riesce a tirar fuori.

6) Virginia comincia ad esplorare il cervello di Sofia e ciò le consente di trovarvi numerose risposte; a tuo parere dovremmo essere in grado di porci nei panni altrui per poterli comprendere?
Uno dei valori che vorrei trasmettere con questo libro è appunto il tema del non giudizio, ma anche quello dell’empatia e dell’ascolto. Ci risulta spesso difficile riuscire a comprendere chi ci ha fatto del male, così come i suoi comportamenti ed il perchè di quello che ha commesso. Quello che dovremmo cercare di fare è appunto entrare simbolicamente nel cervello dell’altro, e leggere così il suo vissuto e la sua storia. Il mettersi nei panni altrui è un processo importantissimo, per poter poi avere la forza di perdonare e sentirsi bene.

7) La lettura dei “pensieri” di Sofia riesce inevitabilmente a instillare una forte empatia nei confronti della stessa; quanto credi sia diffuso questo sentimento oggigiorno? Credi che dall’esperienza del COVID davvero siamo stati in grado di uscirne migliori?
Mi auguro che sia davvero così, dato che la solitudine ed anche il terrore fanno uscire spesso la parte migliore in ciascuno di noi. Restare soli con sé stessi aiuta a riscoprire la propria interiorità e la propria anima, e questo è senz’altro un bene per tutta la società. Credo che l’esperienza del Covid abbia fatto comprendere ad ognuno, seppur per brevi attimi, chi siamo veramente.

8) Quale messaggio di fondo vuoi trasmettere ai lettori della tua opera?
Il messaggio principale di “Magnete” è proprio il non dover mai giudicare la vita degli altri, nonostante tutta la cattiveria e la falsità che esista. Sofia ha vissuto una vita di menzogne, ed ha raccontato continuamente storie. “Perché?”, si è sempre chiesta Virginia. Solamente viaggiando nel suo cervello, riesce a scoprirne i motivi. Solamente iniziando a non giudicarla.

9) Magnete è il tuo terzo libro, l’ha preceduto Silenzi messaggeri e La linea gialla, quali tematiche vi affronti?
I miei primi due libri hanno affrontato tematiche pressoché sociali. Il mio primo romanzo Silenzi Messaggeri tratta una storia di violenza intrafamiliare, ma anche di amore epistolare che supera il tempo e le barriere. Il secondo La linea gialla è invece la storia di un ragazzo che si ritrova a vivere su una strada, e dunque a delinquere. A seguito dell’inserimento in una comunità educativa, vorrebbe però scappare e rifugiarsi in carcere, proprio perché la strada gli sta ormai troppo stretta. Supera la linea gialla e scopre un nuovo, surreale e bellissimo mondo.

10) Hai in cantiere qualche nuova idea narrativa? Se sì ti va di anticiparci qualcosa?
Al più presto, vorrei scrivere il sequel di Magnete, ma è ancora tutto nella mia mente. Ci sono sempre storie che vorrei raccontare, e mi piacerebbe concretizzarle il prima possibile.

11) Quali consigli ti senti di dare a coloro che si apprestano a esordire nella scrittura?
Il primo consiglio è sicuramente quello di essere sé stessi, sia nella scrittura sia nella vita. L’apparenza non è importante, non quanto l’essere. Inoltre, è bello sognare e fare di tutto per realizzare i propri desideri. Questo però è possibile farlo solo scrivendo, scrivendo tanto e sempre, ed anche leggendo. I libri alimentano la mente in ogni momento!

12) Ti va invece di fornire un consiglio da lettrice ad altri lettori?Quale/quali libro/libri consideri imperdibile/i?
Il mio idolo letterario è Virginia Woolf e, da lei, ho preso ispirazione per la costruzione di un mio stile narrativo. Quindi sicuramente consiglierei uno dei suoi libri, soprattutto “Una stanza tutta per sé”, che parla di quanto le donne non debbano mai smettere di lottare e di realizzare i propri sogni.

Grazie Stefania per essere stata con noi e per aver risposto alle nostre domande, speriamo di riaverti presto con noi.