LA CITTÀ DEI SANTI

di Luca Buggio

La città dei Santi (Vol. III)  di Luca Buggio
EditoreLa Corte Editore  
Genere: Romanzo storico
Pagine468 
Data di uscita19 Settembre 2019

a cura di Elide


Cari lettori, quest’oggi portiamo a termine la nostra scoperta della Torino settecentesca di Luca Buggio, con l’ultimo libro della sua trilogia: La città dei Santi; dopo La città delle streghe e La città dell’assedio, siamo giunti al gran finale, un finale che non vi deluderà! Buona lettura!

Sinossi

Agosto 1706: la battaglia di Torino è al suo atto finale. L’armata di soccorso guidata dal Principe Eugenio è sempre più vicina, costringendo gli assedianti a tentare il tutto per tutto. Nel frattempo, in città, altri pericoli si annidano tra le ombre. Un culto antico e sanguinario ordisce le sue trame nell’ombra, approfittando della guerra che si combatte sugli spalti, tessendo complotti e tradimenti. Il temerario Gustìn, spia del Duca di Savoia, sembra essere l’unico capace di seguire le tracce di un nemico tanto pericoloso, ma per farlo deve rinunciare alla sua incrollabile razionalità. In gioco non c’è più solo la sicurezza del Ducato, ma anche la vita della donna che ama. Laura, la saponaia di Borgo Dora, deve lottare per sé e per la sua famiglia contro un avversario senza scrupoli. A difesa di Laura e Gustìn, a difesa dei torinesi, si schierano intrepidi alleati che emergono dal passato con furore angelico e implacabile, per riaffermare il loro potere e restituire a Torino la protezione dei Santi.

Recensione

Suggestivo. Incredibile. Perfetto. Questi sono solo alcuni degli aggettivi per definire La città dei Santi , ultimo capitolo della trilogia di Luca Buggio. Dopo due volumi già ampiamente graditi, questo risulta essere il degno dulcis in fundo; il giusto coronamento di una trilogia straordinaria dal principio alla fine.

La città di Torino, rappresentata attraverso i suoi quartieri e suoi abitanti, è attanagliata ormai dalla guerra contro i francesi; il rombo echeggiante dei cannoni domina lo scenario, ciò che si tratteggia dinanzi ai nostri occhi è tutto fuorché un’atmosfera tranquilla e serena. Una situazione già di per sé poco lieta, ma aggravata dagli strani eventi che si verificano.

“Vengono di notte e portano via la gente. A volte intere famiglie, ma più spesso giovani donne.”

Omicidi cruenti e inspiegabili sparizioni continuano ad avvenire, eventi che sembrerebbero irrisolvibili e soprattutto al di fuori della razionalità umana e che sembrerebbero piuttosto confermare le credenze e le superstizioni diffuse tra la popolazione.

“ (…) erano arrivate conferme che suonavano come certezze. Maria e i figli del Toro appartenevano a una setta chiamata “Cavalcanti”, che combatteva le streghe e i servitori del Demonio. E le leggende sulle origini di Torino parlavano di un Toro che era diventato protettore della città dopo aver sconfitto un Drago.”

Numerosi fenomeni fuori dall’ordinario si sono già verificati e figure ultraterrene sono apparse più volte lungo le strade del capoluogo piemontese. Dietro lo scontro storico-politico si agitano forse sovrumane del bene e del male, dalle quali dipende il destino della città e dei suoi abitanti. Questo ultimo volume accentua quella sfumatura fantasy già intravista nei precedenti, una sfumatura che viene ad assumere una dimensione epica. Il suddetto aspetto risulta convincente e d’effetto servendosi di materiale estratto dalle leggende popolari così come dalla religione. Gli elementi giusti al posto giusto, in un mosaico di tessere perfettamente accostabili. Vi è da sottolineare poi la presenza di rituali esoterici, elemento ulteriormente intrigante.

La narrazione adotta diverse prospettive e prosegue lungo piani diversificati, una tecnica arguta che mantiene alta la tensione, tra notizie anticipate e misteri ancora totalmente da svelare. Invariato infatti il richiamo al thriller attraverso le investigazioni di Gustìn, rese ancor più complicate dalle trame ravvicinate del suo ormai collaboratore Luigi Rossotto, adepto del culto del Drago. Gustìn è ormai maturato e cambiato nel corso della trilogia, ma non avremo difficoltà a rinvenirne comunque il protagonista a noi divenuto tanto caro.

“Quello dei francesi era l’ultimo dei problemi, ormai Gustìn ne era sempre più convinto. Ma come avrebbe potuto condividere i suoi timori, e con chi, senza essere preso per pazzo? Fino a un mese prima, sarebbe stato lui a prendersi gioco di chiunque avesse cercato di fargli credere la metà di quello che aveva visto coi suoi occhi.”

La sua vita sta mutando totalmente, ciò che prima gli sembrava impensabile e fuori da ogni logica razionale, ora comincia a trovar spazio nella sua testa. In più ora ha un motivo per cui aggrapparsi alla vita e per cui aver realmente paura, Laura, la protagonista femminile di cui è innamorato. Mutuando dallo schema del romanzo classico, Buggio innesta una storia d’amore sorta tra difficoltà e avventure da affrontare, ma pur sempre con il proprio tocco distintivo che evita facili conclusioni e la incastona in un intreccio movimentato e carico di tensione.

In La città dei Santi compare dunque l’elemento propriamente sentimentale, che suscita un nuovo pizzico di curiosità in più, sviluppato in modo dolce e tenue, romantico ma non stucchevole.

“Lei, Laura. Quello che Gustìn stava facendo era proprio vederla, e lo faceva in ogni momento. La giovane era una presenza invisibile al suo fianco sin dal risveglio, e nei momenti più inaspettati della giornata quando riconosceva sul suo profumo, o vedeva il sorriso nella statua di una santa, o quando credeva di sentire la sua voce nella folla e allora si guardava intorno sperando di incontrarla.”

Parimenti all’uomo di cui è innamorata, anche Laura appare per certi versi mutata, pur mantenendo inalterata la propria indole pacata, comincia a mostrare maggiormente i lati più forti del proprio carattere e ad acquisire più sicurezza. Inoltre, dopo lo strano incontro con il proprio protettore Raffaele, che avrebbe dovuto completamente dimenticare, numerose domande circa la realtà di Torino popolano la sua mente e pian pian comincerà a trovare le risposte ricercate.

Anche noi lettori troveremo le agognate soluzioni ai dubbi maturati finora, ma anche a quelli che subentreranno: è arrivata la totale resa dei conti e si cela in questa stupefacente opera.

I personaggi entreranno in scena per l’ultima volta, prima di salutarli con nostalgia ce ne potremo deliziare in quest’ultimo atto esplosivo. Inoltre non mancheranno nuove e interessanti conoscenze! Tutte le personalità incontrate, con le proprie inconfondibili caratteristiche, sono destinate a conservare un posto speciale nel cuore di noi lettori, un posto difficilmente obliabile.

La città dei santi è una lettura d’impatto e trainante, eccellente nello stile e sopraffina nella trama e contenuti. Un turbine di emozioni diversificate ci avvolge e ci trasporta in una storia senza tempo fatta di continui colpi di scena e di imprevedibilità, in un caos dove bisogna sapere ciò a cui aggrapparsi e per cui lottare, nella magica e arcana Torino dove nulla è come appare.

“Laura annuì. Le teste di toro incise sulle porte, i Santi dipinti negli ex Voto della Consolata, L’uomo del Crocicchio, Raffaele: tutto faceva parte di un unico disegno che riguardava Torino e i suoi abitanti. E nella trama di quel disegno Laura poteva vedere un filo dotato, netto e distinto, che legava da una parte lei e dall’altra l’uomo che amava.”


Il nostro giudizio:

Trama Voto 5/5

Stile Voto 5/5

Piacevolezza Voto 5/5

Copertina Voto 5/5

Voto finale Voto 5/5

Luca Buggio

È nato a Torino, dove vive e lavora. Laureato in Ingegneria, è anche scrittore, regista e attore teatrale. Ha esordito nel 2009 con La danza delle Marionette. Con La città delle streghe, primo romanzo per LA CORTE EDITORE, seguito da La città dell’assedio e La città dei Santi ci ha trasportato nella Torino del 1700 e ha conquistato tantissimi lettori, per la capacità di raccontare storie appassionanti e allo stesso tempo molto dettagliate storicamente