di Caterina Ambrosecchia
La donna giusta di Caterina Ambrosecchia
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Gelsorosso
Pagine: 248
Data pubblicazione:17 maggio 2017
a cura di Manuela Morana
Sinossi
Recensione
“La donna giusta” si apre quando è appena morta Luigia, la nonna di Monica, lei e la sua mamma, Libera, devono quindi tornare in paese per organizzare il funerale e salutare per l’ultima volta la nonna.
È proprio in questo momento però che Monica, per la prima volta in vita sua, si rende conto di quante cose non sa sul conto di sua nonna, su quello di sua madre e, più in generale, sulla sua intera famiglia.
A far scattare in lei la sete di conoscenza e verità basta una semplice scritta incisa sulla pietra del gradino di casa di sua nonna.
Da quel momento la nostra giovane protagonista inizia a porsi tante domande, si chiede com’è stata la vita di sua nonna da giovane, se quel nome vicino al suo è stato un “amore segreto di gioventù” e se quel ragazzo le ha spezzato il cuore, si chiede anche perché quando domanda del nonno nessuno ne parla molto e l’argomento viene sempre liquidato velocemente.
Chiacchiera con molti anziani che tra mezze parole e frasi ambigue le forniscono qualche pezzo di puzzle e inoltre fa amicizia con una bellissima ragazza che vive in un agriturismo da favola con tanto di piscina sempre a loro disposizione.
Questa per Monica è l’estate della verità e delle scoperte, per lei è arrivato il momento di conoscere tutti i pezzi della storia della sua famiglia, anche quelli più dolorosi, questo è l’unico modo per crescere e trovare se stessa.
Tanti ragazzi sarebbero pronti a farle la corte se solo lei si decidesse a essere meno scontrosa e se non fosse così povera e costretta a lavorare duramente nei campi con la sua famiglia tutto il giorno, tutti i giorni.
Tommaso in particolare si è infatuato di lei, andando oltre le umili origini e il “caratteraccio” che la porta a mostrarsi scostante e a dare poca confidenza a tutti i suoi compaesani. Lui ha capito che lei è diversa dalle altre ragazze del paese e ha cominciato a farle la corte, vincendo la sua resistenza e facendola a poco a poco innamorare di lui. Spessissimo va a guardarla nei campi mentre lavora e resta lì per ore a guardarla, giorno dopo giorno, la saluta aspettando il momento perfetto per parlarle e avvicinarla.
Tutto procede tranquillamente e Tommaso è felice di aver finalmente invitato Luigia a una festa, ma proprio questo evento fa precipitare le cose perché in un paese piccolo le voci corrono e già dalla sera stessa tutti spettegolano sulla giovane coppia appena nata, quella di Tommaso e Luigia…
L’ingresso dei due nella sala creò scompiglio: li guardavano tutti, erano una coppia bella e insolita. Al loro passaggio gli invitati si scostavano per poi richiudersi in fitti capannelli in cui, testa a testa, facevano i commenti dovuti. Quella festa decretava una sorta di ufficializzazione della loro frequentazione, ben presto anche Domenica avrebbe saputo ogni cosa e si sarebbe scatenato l’inferno.
Tommaso era tronfio di orgoglio, Luigia era una sorpresa per tutti: di una bellezza disarmante, al suo fianco anche lui appariva più interessante. Luigia era emozionata, il cuore in gola, sapeva che quell’ingresso trionfale le avrebbe creato non pochi problemi a casa, ma ne valeva la pena. Per la prima volta in vita sua era fiera, felice di essere sé stessa e non faceva nulla per nasconderlo: sorrideva, ammiccava. Tommaso non l’aveva mai vista così gioiosa, sprizzava gioia da tutti i pori, era leggera, non si poteva evitare di guardarla. La sua grazia rapiva gli occhi di tutti, il suo collo lungo, le braccia sode, la sua pelle ambrata.
Ballarono sempre l’uno con l’altra, niente e nessuno li avrebbe distolti dall’idillio, sembravano indissolubili.
Rosa era in un angolo, avvolta in un vestito di raso color turchese. Stava bene, i capelli in ordine freschi di parrucchiere, il trucco adeguato le evidenziava il colore degli occhi. Quando vide Tommaso e Luigia ebbe un sussulto e provò un sentimento che non aveva mai provato prima. Era invidiosa, pensò che avrebbe voluto essere al posto di Luigia, ma non per sempre, solo in quel frangente, per conoscere ciò che si prova ad essere bella, a camminare bene e ad avere al proprio fianco un ragazzo elegante. Avrebbe voluto fare cambio con la vita di Luigia per un solo minuto: sarebbe stato sufficiente ad assaporare ciò che lei aveva sempre osservato nascosta dietro le tapparelle abbassate delle sue finestre.
Il corso degli eventi e soprattutto le scelte delle famiglie travolgono le vite di Tommaso, Luigia e Rosa. Tra intromissioni, promesse infrante, viaggi, ritorni, matrimoni, morti, soldi, posizioni sociali da migliorare si snoda una storia emozionante e molto coinvolgente.
In un continuo spostarsi tra passato e presente si susseguono le vicende appassionanti che ci porteranno a scoprire la verità sulla vita di Luigia e daranno modo a Monica di capire meglio sua madre e sua nonna, trovando risposte alle tante domande che per lungo tempo erano rimaste inascoltate.
È assolutamente impossibile restare indifferenti agli intrecci di “La donna giusta”, ancora una volta Caterina Ambrosecchia ha dimostrato una sensibilità e un’empatia fuori dal comune, è stata capace, con il suo stile fluido e coinvolgente, di trascinare il lettore in un mondo passato che ormai non esiste quasi più e di farci conoscere tre donne forti e coraggiose, capaci di sfidare le convenzioni sociali dell’epoca per ricercare la propria felicità. Ho trovato estremamente significativi i nomi che Luigia sceglie per i suoi due figli, due nomi fuori dal comune ma che rispecchiano perfettamente ciò che augura loro.
Oggi troppo spesso non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo, ci è stata data la possibilità di SCEGLIERE.
Possiamo scegliere chi amare e chi sposare senza badare troppo alla sua estrazione sociale e seguendo il cuore, tutte cose che in un passato non troppo remoto non erano nemmeno immaginabili.
È proprio la forza della verità che poterà Monica e sua madre a sbloccare il loro rapporto, ad andare oltre quei silenzi e quelle sciocche paure del giudizio altrui, ad abbattere il muro della vergogna e delle comode mezze verità facendo vincere l’amore e l’unione familiare, facendo trionfare la sincerità e la verità che non deve mai essere taciuta né nascosta.
Non mi resta che consigliarvi assolutamente di leggere questo bellissimo libro per assaporare una storia davvero bellissima che vi farà riflettere e commuovere.
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Caterina Ambrosecchia
Caterina Ambrosecchia è una docente di Scienze umane e Psicologia in un istituto superiore di Matera. Ha cominciato molto presto ad insegnare dopo essersi laureata in filosofia presso l’Università di Bari. Ha una grande passione per il calcio e due figli adolescenti che ama seguire.
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