LA DONNA GIUSTA

di Caterina Ambrosecchia

La donna giusta di Caterina Ambrosecchia
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Gelsorosso
Pagine: 248
Data pubblicazione:17 maggio 2017

Cari lettori oggi vi condurrò attraverso un viaggio nel passato per scoprire le origini e la verità sulla storia della famiglia di Monica. Con “La donna giusta” Caterina Ambrosecchia ci racconta una storia molto dolce e a tratti commovente, una storia che parla d’amore, di sofferenza e di coraggio.

a cura di Manuela Morana

Sinossi

Un maggio poco assolato. La telefonata giunge mentre Libera è in ufficio: sua madre Luigia è morta. Il ritorno al paese natio non può essere più triste. La donna vi giunge con il marito e con la figlia Monica. I luoghi sono quelli del Sud Italia, ma non sono paesaggi geografici, sono mappe dell’anima e ambienti umani. Dopo il funerale Monica, quasi per caso, ritrova una vecchia scritta incisa nella pietra e così inizia un viaggio nel passato che le svela ciò che sua madre non le ha mai rivelato. Monica mette in ordine i tasselli della vita della nonna e contemporaneamente fa luce su se stessa in un continuo scambio d’identità allo specchio. Luigia, Libera e Monica, tre donne, tre generazioni, tre storie diverse che si appartengono. Solo il disvelamento del passato potrà avvicinare nella loro autenticità madre e figlia. “La donna giusta” è un romanzo che racconta il bisogno d’amore, i modi per pervenire a quest’esito, il coraggio di chi decide di vivere i sentimenti al di là di ogni convenzione, le meschinità degli esseri umani, la difficoltà a esprimere le emozioni, la ricerca dell’identità attraverso la conoscenza delle proprie radici e tutte le complesse esperienze umane.

Recensione

Questa è la storia di tre donne, una nonna, una mamma e una figlia, tre generazioni a confronto, tre donne forti e testarde unite dal legame più profondo che ci sia, l’amore. Eppure nonostante queste tre donne si amino sinceramente, moltissime sono le cose che non si sono mai dette, nascondendosi dietro sorrisi tirati e comode bugie.
“La donna giusta” si apre quando è appena morta Luigia, la nonna di Monica, lei e la sua mamma, Libera, devono quindi tornare in paese per organizzare il funerale e salutare per l’ultima volta la nonna.
È proprio in questo momento però che Monica, per la prima volta in vita sua, si rende conto di quante cose non sa sul conto di sua nonna, su quello di sua madre e, più in generale, sulla sua intera famiglia.
A far scattare in lei la sete di conoscenza e verità basta una semplice scritta incisa sulla pietra del gradino di casa di sua nonna.
Da quel momento la nostra giovane protagonista inizia a porsi tante domande, si chiede com’è stata la vita di sua nonna da giovane, se quel nome vicino al suo è stato un “amore segreto di gioventù” e se quel ragazzo le ha spezzato il cuore, si chiede anche perché quando domanda del nonno nessuno ne parla molto e l’argomento viene sempre liquidato velocemente.
Con la scusa di concentrarsi sullo studio e preparare gli esami Monica decide di restare nel paesino della nonna per l’estate e lì inizia la sua indagine.
Chiacchiera con molti anziani che tra mezze parole e frasi ambigue le forniscono qualche pezzo di puzzle e inoltre fa amicizia con una bellissima ragazza che vive in un agriturismo da favola con tanto di piscina sempre a loro disposizione.
Questa per Monica è l’estate della verità e delle scoperte, per lei è arrivato il momento di conoscere tutti i pezzi della storia della sua famiglia, anche quelli più dolorosi, questo è l’unico modo per crescere e trovare se stessa.
Con un salto nel passato vediamo Luigia, è giovane ed è una delle ragazze più belle del paese.
Tanti ragazzi sarebbero pronti a farle la corte se solo lei si decidesse a essere meno scontrosa e se non fosse così povera e costretta a lavorare duramente nei campi con la sua famiglia tutto il giorno, tutti i giorni.

Tommaso in particolare si è infatuato di lei, andando oltre le umili origini e il “caratteraccio” che la porta a mostrarsi scostante e a dare poca confidenza a tutti i suoi compaesani. Lui ha capito che lei è diversa dalle altre ragazze del paese e ha cominciato a farle la corte, vincendo la sua resistenza e facendola a poco a poco innamorare di lui. Spessissimo va a guardarla nei campi mentre lavora e resta lì per ore a guardarla, giorno dopo giorno, la saluta aspettando il momento perfetto per parlarle e avvicinarla.
Tommaso però è figlio di una famiglia benestante, i suoi genitori sono gente che lavora e guadagna bene, molto bene. La mamma e il papà di Tommaso avevano avuto moltissime difficoltà ad avere figli e proprio non sembravano destinati a diventare genitori. La nascita di Tommaso quindi, soprattutto per la madre, è stata un sogno che si è realizzato e così lo ha cresciuto viziandolo in ogni modo possibile e immaginabile, permettendogli di non lavorare e di passare le giornate a bighellonare in giro con gli amici sperperando il denaro che nessuno gli ha mai lesinato. Questa donna, testarda e a tratti molto prepotente, è da sempre profondamente convinta che suo figlio merita un futuro roseo e una strada priva di salite e ostacoli, ed è pronta a tutto per rendere la vita di suo figlio prospera e serena.
Tutto procede tranquillamente e Tommaso è felice di aver finalmente invitato Luigia a una festa, ma proprio questo evento fa precipitare le cose perché in un paese piccolo le voci corrono e già dalla sera stessa tutti spettegolano sulla giovane coppia appena nata, quella di Tommaso e Luigia…

L’ingresso dei due nella sala creò scompiglio: li guardavano tutti, erano una coppia bella e insolita. Al loro passaggio gli invitati si scostavano per poi richiudersi in fitti capannelli in cui, testa a testa, facevano i commenti dovuti. Quella festa decretava una sorta di ufficializzazione della loro frequentazione, ben presto anche Domenica avrebbe saputo ogni cosa e si sarebbe scatenato l’inferno.
Tommaso era tronfio di orgoglio, Luigia era una sorpresa per tutti: di una bellezza disarmante, al suo fianco anche lui appariva più interessante. Luigia era emozionata, il cuore in gola, sapeva che quell’ingresso trionfale le avrebbe creato non pochi problemi a casa, ma ne valeva la pena. Per la prima volta in vita sua era fiera, felice di essere sé stessa e non faceva nulla per nasconderlo: sorrideva, ammiccava. Tommaso non l’aveva mai vista così gioiosa, sprizzava gioia da tutti i pori, era leggera, non si poteva evitare di guardarla. La sua grazia rapiva gli occhi di tutti, il suo collo lungo, le braccia sode, la sua pelle ambrata.
Ballarono sempre l’uno con l’altra, niente e nessuno li avrebbe distolti dall’idillio, sembravano indissolubili.



A quella festa c’è anche la dolce Rosa, una ragazza tanto carina, educata e a modo ma con un difetto fisico che la rende di fatto un’emarginata sociale. Nessun ragazzo vuole uscire con lei e farle la corte e lei sembra quasi rassegnata a restare “zitella”. Durante quella festa anche Rosa nota l’arrivo di Tommaso e Luigia e nonostante lei sia di ottima famiglia e molto, molto ricca non può fare a meno d’invidiare la sana e bella Luigia.

Rosa era in un angolo, avvolta in un vestito di raso color turchese. Stava bene, i capelli in ordine freschi di parrucchiere, il trucco adeguato le evidenziava il colore degli occhi. Quando vide Tommaso e Luigia ebbe un sussulto e provò un sentimento che non aveva mai provato prima. Era invidiosa, pensò che avrebbe voluto essere al posto di Luigia, ma non per sempre, solo in quel frangente, per conoscere ciò che si prova ad essere bella, a camminare bene e ad avere al proprio fianco un ragazzo elegante. Avrebbe voluto fare cambio con la vita di Luigia per un solo minuto: sarebbe stato sufficiente ad assaporare ciò che lei aveva sempre osservato nascosta dietro le tapparelle abbassate delle sue finestre.



Ecco qui che entra in scena un’altra importantissima protagonista della nostra storia, Rosa, lei ancora non lo sa ma tra poco tutto ciò in cui credeva verrà totalmente ribaltato.
Il corso degli eventi e soprattutto le scelte delle famiglie travolgono le vite di Tommaso, Luigia e Rosa. Tra intromissioni, promesse infrante, viaggi, ritorni, matrimoni, morti, soldi, posizioni sociali da migliorare si snoda una storia emozionante e molto coinvolgente.
“La donna giusta” è stato creato basandosi su diversi piani temporali, abbiamo la storia di Luigia da giovane che si svolge nel passato e quella di Monica che si sviluppa nel presente ed entrambe sono estremamente interessanti ed avvincenti.
In un continuo spostarsi tra passato e presente si susseguono le vicende appassionanti che ci porteranno a scoprire la verità sulla vita di Luigia e daranno modo a Monica di capire meglio sua madre e sua nonna, trovando risposte alle tante domande che per lungo tempo erano rimaste inascoltate.
È assolutamente impossibile restare indifferenti agli intrecci di “La donna giusta”, ancora una volta Caterina Ambrosecchia ha dimostrato una sensibilità e un’empatia fuori dal comune, è stata capace, con il suo stile fluido e coinvolgente, di trascinare il lettore in un mondo passato che ormai non esiste quasi più e di farci conoscere tre donne forti e coraggiose, capaci di sfidare le convenzioni sociali dell’epoca per ricercare la propria felicità. Ho trovato estremamente significativi i nomi che Luigia sceglie per i suoi due figli, due nomi fuori dal comune ma che rispecchiano perfettamente ciò che augura loro.
Questo libro ha moltissimi significati, riesce a farti riflettere e ti mette davanti al fatto che la realtà che viviamo adesso è molto diversa rispetto a quella che vivevano le nostre nonne.
Oggi troppo spesso non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo, ci è stata data la possibilità di SCEGLIERE.
Possiamo scegliere chi amare e chi sposare senza badare troppo alla sua estrazione sociale e seguendo il cuore, tutte cose che in un passato non troppo remoto non erano nemmeno immaginabili.
E soprattutto oggi abbiamo la possibilità di parlare, parlare chiaramente con le persone, con i nostri familiari, con gli amici e i conoscenti. Oggi possiamo raccontarci tutto senza paura di essere giudicati, senza pensare che amare qualcuno può causare uno scandalo, senza più bisogno di giustificare i nostri sentimenti, non siamo più costrette a sottostare a matrimoni combinati dietro i quali non c’è amore ma mero opportunismo e calcoli economici.
È proprio la forza della verità che poterà Monica e sua madre a sbloccare il loro rapporto, ad andare oltre quei silenzi e quelle sciocche paure del giudizio altrui, ad abbattere il muro della vergogna e delle comode mezze verità facendo vincere l’amore e l’unione familiare, facendo trionfare la sincerità e la verità che non deve mai essere taciuta né nascosta.
Non mi resta che consigliarvi assolutamente di leggere questo bellissimo libro per assaporare una storia davvero bellissima che vi farà riflettere e commuovere.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Caterina Ambrosecchia

Caterina Ambrosecchia è una docente di Scienze umane e Psicologia in un istituto superiore di Matera. Ha cominciato molto presto ad insegnare dopo essersi laureata in filosofia presso l’Università di Bari. Ha una grande passione per il calcio e due figli adolescenti che ama seguire.