di Michael Connelly
La Fiamma nel Buio di Michael Connelly
Editore: PIEMME Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 393
Edizione: 3 marzo 2020
Cari lettori,
oggi abbiamo il piacere di recensire per voi il 23° romanzo incentrato su un detective molto amato dai lettori, il duro ma giusto Harry Bosch.
Il suo creatore, Michael Connelly, ci regala una nuova storia di questo incredibile protagonista, che però non lo vedrà solo a combattere il crimine.
Al suo fianco, dopo il romanzo “La notte più lunga”, ritroviamo la detective Renée Ballard: una coppia che si dimostra sempre più azzeccata. Il libro in questione è La fiamma nel buio.
Buona lettura!
a cura di Pamela Mazzoni
Sinossi di La fiamma nel buio
Recensione
Ed Harry Bosch e Renée Ballard questo lo sanno bene: il loro rapporto professionale e di amicizia, anche se ancora all’inizio, diventa sempre più solido, infondendo nella vecchia volpe di Harry uno strano istinto di protezione verso quella giovane, tosta ed appassionata detective: entrambi tenaci e testardi, inquieti ma tesi a cercare la verità a tutti i costi, pronti a rischiare anche la carriera pur di placare quella sete di giustizia che li anima.
Ne La fiamma nel buio ritroviamo un Bosch settantenne, zoppicante per un’operazione al ginocchio e con qualche problema di salute.
Le cose negli anni sono cambiate per lui, ha smussato qualche angolo del suo spigoloso carattere, si è ammorbidito: l’aver riallacciato il rapporto anni prima con la figlia Maddie lo ha reso più vulnerabile.
Ma il suo spirito da combattente è sempre lì, come il suo imbattibile fiuto.
Renée, dal canto suo, è una tipa del tutto fuori dagli schemi: vive in una tenda sulla spiaggia; non riesce, e non è neppure interessata, ad intrattenere rapporti affettivi. Schiva e solitaria, ha l’unico forte legame con la sua cagnolona Lola, l’unica capace di scalfire la dura corazza che indossa, anche se dietro di essa si cela una persona empatica e capace di slanci generosi. Lavora al turno di notte e quello che per chiunque rappresenta un declassamento, a lei piace: nel buio si muove meglio, è più a suo agio anche se, quando l’ultimo riflettore si spegne sulla cinematografica e teatrale Los Angeles, entrano in scena il crimine e la violenza ed il male, sotto svariate forme, fa il suo plateale ingresso.
“Hollywood era un posto diverso, con il buio, quando si affievoliva il bagliore dei neon. Era un cambiamento che Ballard vedeva ogni notte: diventava territorio di predatori e prede, senza nulla in mezzo, un luogo dove i ricchi erano al sicuro dietro le porte chiuse delle loro case, e i poveri vagabondavano in giro. Un poeta del turno di notte li aveva definiti «foglie soffiate via dai venti del fato».
(…) Era stato scritto da un agente che aveva visto per troppo tempo il lato deprimente e oscuro delle notti di Hollywood e aveva finito per togliersi la vita.”
Tutto ha inizio con il funerale del più caro amico di Bosch, John Jack Thompson, uomo retto e poliziotto in gamba con un istinto infallibile per smascherare i bugiardi.
“John Jack, come lo chiamavano tutti, era un brav’uomo.
Quarant’anni di servizio nel Los Angeles Police Department, prima in divisa, poi come detective. Aveva arrestato molti delinquenti e aveva insegnato a farlo a tanti più giovani di lui. Uno dei quali era Bosch. Da novellino, più di trent’anni prima, si era trovato a lavorare in coppia con quella leggenda della Divisione Hollywood. Tra le altre cose, John Jack gli aveva insegnato come riconoscere i segni di una menzogna durante un interrogatorio. Lui riusciva sempre a capire quando qualcuno mentiva, e diceva che ci vuole un bugiardo per riconoscerne un altro, ma non aveva mai spiegato a Bosch come avesse raggiunto quella conclusione.”
Ma anche da morto John Jack ha in serbo una sorpresa per il suo miglior allievo: sua moglie infatti consegna ad Harry il quaderno delle indagini, trafugato e tenuto nascosto, su un omicidio vecchio di vent’anni: un ragazzo trovato ucciso in auto, in un quartiere dove in quel periodo imperversavano le gangs con i loro traffici di droga.
Un cold-case abbandonato e coperto dalla polvere degli anni trascorsi, visto lo scarso interesse che al tempo suscitava la sua soluzione: indagare su un assassinio nel mondo degli spacciatori, semplicemente, era una fatica inutile.
Ma allora perché tenere tutti questi anni un fascicolo, addirittura senza fare nessuna indagine e, soprattutto, cosa nasconde questa insolita e misteriosa scelta? E poi, perché lasciarlo a Bosch?
Forse perché il suo mentore è certo che lui non lascerà correre e gratterà via la crosta superficiale per scavare più a fondo scegliendo, come di consueto, non la via più facile ma quella che porta alla verità.
L’unica che può aiutare Bosch, adesso in pensione, in questa indagine non ufficiale è sicuramente Ballard: sarà lei a battere le strade seguendo la scia degli indizi e vestendo il ruolo più dinamico, mentre il suo mentore sarà una presenza importante anche se meno presente sul campo. Ma, nel puro stile Connelly, i casi a cui lavorare per entrambi sono diversi ed all’apparenza slegati tra loro: tra l’omicidio di un giudice, che riunirà anche Bosch con il fratellastro avvocato Mickey Haller; il misterioso incidente di un senzatetto trovato bruciato nella sua baracca e lo strano suicidio di una ragazzina, i nostri due detectives avranno il loro bel daffare. Saranno tanti gli ingranaggi che solo nell’adrenalinico finale si incastreranno alla perfezione, rivelando un disegno crudele e lacerando così la fitta rete di menzogne che per anni ha coperto sconvolgenti verità.
Connelly, con la consueta scrittura sempre asciutta e fluida, la trama accattivante, complessa ma ben orchestrata, i personaggi ben tratteggiati e capitoli brevi incentrati ora sull’uno ora sull’altro dei protagonisti, con La fiamma nel buio è riuscito anche questa volta a confezionarci un bel thriller, che cattura dalla prima all’ultima pagina: tra omicidi vecchi e nuovi, testimoni ripescati dal passato, indagini su più fronti, la storia corre serrata senza tempi morti.
L’impressione è che, forse, Connelly cerchi di rendere la combinazione Bosch/Ballard non più solo sporadica ma del tutto strutturale, con la presenza di Bosch che magari sfumerà piano piano per lasciare il posto alla sua allieva, in un passaggio di testimone triste ma necessario, dato che nel mondo di Connelly i personaggi invecchiano come nella vita reale e chissà, speriamo più tardi possibile, dovremmo abituarci all’idea di un malinconico commiato dal nostro detective.
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
Michael Connelly
Tema Seamless Primrose, sviluppato da Altervista
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