LA MEMORIA DEL TOPO

di Micheal Connelly

La memoria del topo di Micheal Connelly
Genere: Thriller
Editore: Piemme
Pagine: 401
Edizione: 15 aprile 2001

Cari lettori,
questo mese abbiamo deciso di dedicarci a una maggiore conoscenza di un autore che con ogni suo titolo conquista il cuore dei lettori: Micheal Connelly. Come non parlare dunque di Harry Bosch uno dei suoi più celebri personaggi e proprio con quello che è il primo titolo che lo ha portato alla conoscenza del grande pubblico? Buona lettura!

a cura di Elide

Sinossi

La morte di Billy Meadows sembra un caso facile da risolvere, troppo facile. Il suo cadavere riverso in un condotto abbandonato, la siringa ancora piantata nel braccio. Ma c’è qualcosa che non convince Harry Bosch, detective della divisione Hollywood, la fogna della polizia di Los Angeles. Troppe coincidenze, e le coincidenze Bosch lo sa, non esistono. Dietro quella morte che in troppi vorrebbero liquidare come un banale caso di overdose, si nasconde ben altro. Sin dalle prime indagini, Bosch scopre collegamenti con una clamorosa rapina che aveva coinvolto anche l’FBI e intuisce una rete di corruzione, violenza e vendette.

Recensione

«Il compito di un detective consisteva nel seguire le tracce e raccogliere tutti gli elementi, senza tralasciarne nessuno. Alla fine, rimettendo insieme i pezzi, se tutti si incastravano uno nell’altro, il caso poteva dirsi risolto. Bosch aveva la sensazione che gli mancassero dei pezzi.»

Classe 1992 “La memoria del topo” è il primo romanzo della serie che vede quale protagonista Harry Bosch il celebre personaggio nato dalla penna di Micheal Connelly.
Tutto ha inizio la domenica notte del 20 maggio. Siamo a Hollywood quando il nostro eroe riceve una telefonata notturna alquanto inaspettata. L’oggetto di questa è niente meno che la comunicazione del ritrovamento di un cadavere di un uomo all’interno di una tubatura sulla strada della diga del Mulholland. Bosch, che ha un passato nella guerra del Vietnam e che ora è detective della polizia di Los Angeles perché è stato spostato nella sezione della Divisione Omicidi di Hollywood dalla DRO (divisione Rapine-Omicidi) a causa di un omicidio occorso durante un caso, è chiamato a investigare su questo eclettico ritrovamento.

In apparenza il caso sembra essere di facile risoluzione; si tratta dell’ennesimo tossicodipendente morto di overdose. Ma è davvero così? Non ci sono impronte all’interno del condotto e quel dito spezzato post-mortem lascia molti dubbi nella mente del detective. Ad aggiungersi all’arcano, un tatuaggio rosso e blu sul braccio, un topo che sorride ritto sulle zampe posteriori. Cosa significa questo tatuaggio? A cora riferisce? Perché in una zampa ha una pistola e nell’altra trattiene una bottiglia? È grazie a questo tatuaggio che è possibile riconoscere e identificare il cadavere che si scoprirà essere Billy Meadows, un commilitone in Vietnam di Bosch. Da qui l’attenzione si sposterà sul furto di un caveau, un ulteriore tassello che si aggiungerà al disegno di Connelly.

“La memoria del topo” si dimostra sin dalle prime pagine essere un giallo capace di trattenere il suo lettore per trama, suspense e adrenalina crescente. Pagina dopo pagina il conoscitore è avvinto dalle vicende, è chiamato a interrogarsi su quel che accade e cerca a sua volta di scoprire cosa si cela dietro l’apparenza
Nulla è dato per scontato ne “La memoria del topo”. Ogni elemento che viene presentato dall’autore è un tratto saliente di quello che è un enigma mai scontato e in cui non mancano i colpi di scena.
A ciò si aggiunge uno stile narrativo fluido, magnetico e accattivante che mai delude le aspettative e che anzi ci destina di un protagonista che farà parlare a lungo di sé.

In conclusione “La memoria del topo” è un titolo che dimostra già le grandi capacità di quell’autore che abbiamo imparato a conoscere negli anni. “La memoria del topo” ci presenta un personaggio che sarà impossibile dimenticare. Buona lettura!

Il nostro giudizio:
Trama:4,5/5
Stile:4,5/5
Piacevolezza:5
Copertina:5
Voto finale:5

MICHAEL CONNELLY

Scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravvissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times». Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell’università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava. Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Hieronymus “Harry” Bosch: il suo nome è lo stesso del famoso pittore olandese, di cui la madre del detective era affascinata. Connelly è particolarmente attento a far emergere l’evoluzione psicologica del suo protagonista, al di là degli stereotipi narrativi del genere “hard boiled”. Molti dei libri di Connelly sono ambientati a Los Angeles. Dal libro Debito di sangue è stato tratto l’omonimo film diretto da Clint Eastwood. Con molta ironia lo scrittore, in un romanzo successivo Il buio oltre la notte, ha fatto commentare causticamente il film ai suoi stessi personaggi, in un piacevole intreccio tra realtà e finzione. Del 2011 è L’uomo di paglia, mentre la saga relativa a Harry Bosch è giunta al diciannovesimo capitolo con Il lato oscuro dell’addio del 2018. I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue diverse; in Italia sono stati pubblicati inizialmente da Hobby & Work, e ora sono editi da Piemme. L’autore è stato insignito nel 2010 del prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir. Tra i suoi libri più recenti: Il dio della colpa (2015), La strategia di Bosch (2016), Il passaggio (2017), Il lato oscuro dell’addio (2018), L’ultimo giro della notte (2018), Doppia Verità (Piemme 2019), La notte più lunga (Piemme 2019), La fiamma nel buio (Piemme 2020) e La morte è il mio mestiere (Piemme 2020).