LA NOTTE PADANA

di  Paolo Risi

“La Notte Padana” di Paolo Risi
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Genere: Giallo
Pagine: 394
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2021

Cari lettori,
oggi vi presentiamo una nuova collana della casa editrice Les Flâneurs: Montparnasse.
Un autore al suo esordio: Paolo Risi.
Il suo primo romanzo: La Notte Padana.
Se volete buttarvi a capofitto in una storia che parla di giornali e giornalisti, morti ammazzati e di un recente passato che ha sconvolto le vite di tante persone e che brama vendetta, siete nel posto giusto.
Anzi, nel libro giusto.
Buona lettura!


a cura di Pamela Mazzoni

Sinossi di LA NOTTE PADANA

L’esistenza di Greg Stefanoni, caporedattore vicario del quotidiano locale “La Notte Padana”, scorre monotona: il reporter si divide fra articoli su incidenti stradali e inaugurazioni, rate in scadenza e debiti affettivi.
La routine si spezza quando Greg viene incaricato di seguire il caso del “Serial killer della Provincia Intermedia”, e si ritrova di fronte quattro cadaveri accomunati dalla stessa firma, una croce formata da due rametti di nocciolo assemblati con un filo di ferro.
Le imprese di quell’assassino che ha scelto la Provincia Intermedia come teatro dell’orrore riaccendono in lui la scintilla dell’investigazione giornalistica.
Nel corso delle sue indagini, Greg dovrà scontrarsi con le dinamiche della gogna mediatica, dal sensazionalismo della stampa contemporanea al qualunquismo dei salotti televisivi. E, soprattutto, dovrà compiere un viaggio nel passato alla ricerca delle origini del male, fino a inciampare nei segreti di una memoria tutt’altro che pacificata.

Recensione

Greg Stefanoni non è una bella persona, non è un tombeur de femmes e non fa nulla per rimanere particolarmente simpatico, anzi proprio non gli interessa: è cinico, spesso sarcastico e nella vita non si è affatto dannato l’anima per tenere legate a sé le persone importanti.
Una ex moglie con il dente avvelenato e una figlia che a malapena sa chi è ne sono la prova tangibile.

“Ma che ne sapevo di mia figlia? Come potevo recuperare gli anni di lontananza, di incompetenza genitoriale? Una sbirciata ogni tanto ai suoi profili social, per cercare di intuire da una frase, da una fotografia, il suo stato d’animo e le sue frequentazioni, non equivaleva – demenziale anche solo pensarlo – a un mio reale interesse nei suoi confronti.”



Per non parlare poi della madre affetta da demenza senile che puntualmente si rivolge all’unico figlio chiamandolo con altri nomi: una convivenza forzata la loro, causa mancanza di mezzi per mettere la donna in un qualsiasi centro, e quasi più tristemente legata al senso del dovere che a un’effettiva capacità di curarsi di lei, anche se l’affetto filiale non manca.

Chi è davvero Greg Stefanoni?
Innanzitutto la schietta e incisiva voce narrante di questo romanzo, a seguire un tabagista convinto e un amante della buona musica, nella cui scelta sfoggia un notevole buongusto che è inversamente proporzionale a quello che utilizza per comprare alcolici a basso prezzo.
Ma è soprattutto un ottimo giornalista, della vecchia scuola però, che non ama i sensazionalismi e cerca come un segugio la verità: nella redazione del quotidiano, da cui il titolo del romanzo La Notte Padana appunto, dove lavora da anni ricoprendo il ruolo di vice direttore, non tutti la pensano così.
A partire dal suo diretto superiore, Aldo Florio, sempre a caccia di notiziette e notiziole che da insulse, con molta fantasia e la giusta inserzione di variopinti particolari alquanto discutibili, diventano magicamente succulenti articoli da prima pagina.

“Non avevo supposizioni da condividere con Florio e la sua abitudine di giudicare e affrettare conclusioni mi innervosiva non poco. Per giunta ogni mia abitudine raziocinante si stava annullando in contemporanea con un’impennata dell’afa, con il pensiero di dover affrontare un pomeriggio di lavoro presumibilmente tedioso e avaro di soddisfazioni. Il direttore si aspettava qualcosa di più, una carta vincente da giocare sul tavolo asfittico della cronaca nera; pretendeva carne gocciolante da introdurre nelle fauci dei lettori, assuefatti a violenza, colpi di scena e trasmissioni spazzatura.”



Greg può essere poco affidabile nella vita privata, ma il suo lavoro lo prende molto seriamente, tanto che si butta a capofitto nell’inchiesta sul cosiddetto “serial killer della Provincia Intermedia”: un assassino che ha già colpito tre volte lasciando sui cadaveri un messaggio inquietante e criptico, una croce fatta con due rametti di nocciolo.

L’indagine scorre lenta fino al ritrovamento della quarta vittima che, a parte il solito modus operandi, è come una nota stonata in un brano fino a quel momento monocorde.
Ed ecco che il sacro fuoco del giornalismo, fino ad allora sopito sotto una pila di articoli su fatti di poco conto, ribolle nelle vene di Greg: deve capire cosa nasconde l’assassinio di quel ragazzo e cosa lo lega alle altre tre vittime.

Il suo fiuto lo condurrà in uno strano borgo, Carigliu per la precisione, all’apparenza accogliente e pittoresco ma dove gli eventi di un passato non troppo lontano incombono minacciosi, in attesa di una resa dei conti finale.

Una penna forbita ed elegante quella di Risi che ci propone un’appassionante trama ricca di dettagli utilizzando il pretesto degli omicidi per affrontare temi di più ampia portata: primo fra tutti la decadenza dei mass media che, ormai entrati nel tunnel del sensazionalismo, ci propinano notizie ben enfatizzate da particolari, truculenti o lacrimevoli a seconda del bacino di utenza, a discapito della verità e ad appannaggio della spettacolarizzazione.
Insomma, un teatrino ben organizzato.

L’unico protagonista de La Notte Padana, perché di questo si tratta, è Greg Stefanoni, personaggio verace e realistico nella sua normalità, tra i (pochi) pregi e i (tanti) difetti che ce lo rendono a portata di mano e non un’irraggiungibile e poco veritiera entità perfetta.
Tutti gli altri personaggi gli ruotano intorno, interessanti satelliti di un unico pianeta: non li definirei però secondari ma piuttosto comprimari dato che, nessuno escluso e in particolare le figure femminili, alcune quasi evanescenti nelle loro apparizioni, sono comunque basilari per la comprensione della storia e soprattutto per entrare nella psicologia del nostro giornalista.

Un’ultima cosa: la casa editrice Les Flâneurs, per me e fino a questo momento, non ha sbagliato un colpo.
Mira da cecchino.
Chapeau.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



PAOLO RISI

Paolo Risi è nato nel 1966 a Varese, dove tuttora abita. Si è laureato in Scienze motorie all’Università Cattolica di Milano. Un suo racconto è incluso nell’antologia Anatomè – Dissezioni Narrative. La Notte Padana


Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.