LA PICCOLA FIAMMIFERAIA

di Hans Christian Andersen

La Piccola Fiammiferaia di Hans Christian Andersen
Editore: Ali Ribelli Edizioni
Genere: Fiaba – Classici
Serie: NO – AUTOCONCLUSIVO
Pagine: 6
Data pubblicazione: dicembre 1845

Carissimi lettori è con molto piacere che oggi chiudiamo il mese dedicato ad Hans Christian Andersen parlandovi di una fiaba breve ma molto dolce ed estremamente triste, parlo di “La Piccola Fiammiferaia”.
Buona lettura!

a cura di Manuela Morana

Sinossi di LA PICCOLA FIAMMIFERAIA

È la notte di Capodanno.
La Piccola Fiammiferaia è in strada, al freddo, a tentare di vendere fiammiferi. Non ne ha venduto ancora neppure uno e sta gelando, ma non osa tornare a casa perché teme la reazione che il padre avrebbe avuto vedendola rientrare senza un soldo di incasso.

Recensione

C’era un freddo terribile, nevicava e cominciava a diventare buio; e era la sera dell’ultimo dell’anno. Nel buio e nel freddo una povera bambina, scalza e a capo scoperto, camminava per la strada;

Con queste parole si apre questa triste storia…
La notte di Capodanno dovrebbe essere per tutti un momento felice, una serata per stringersi intorno agli affetti più cari, sedersi insieme intorno ad una tavola imbandita e gustare un’ottima cena tra risate e felicità.
Purtroppo però non sempre le cose vanno così, la piccola protagonista di questa storia vaga per la città da tutto il giorno, ha persino perso le ciabatte che erano troppo grandi per i suoi piedini, non è riuscita a vendere nemmeno un fiammifero e ora ha paura di tornare a casa, sa che suo padre non prenderà affatto bene il fatto che lei non abbia nemmeno un soldo da consegnargli.
Fa tanto freddo e la piccolina si sente stanca e demoralizzata, tornare a casa non migliorerebbe la situazione perché anche lì fa tanto freddo e in più dovrebbe affrontare l’ira di suo padre.

Decide quindi di sedersi in un angolo della strada un po’ riparato, si ferma a pensare al fatto che è l’ultima sera dell’anno, a tutte le luci che ha visto brillare dietro le finestre e al meraviglioso profumo di oca arrosto che si diffonde per tutte le strade.

Le manine si erano quasi congelate per il freddo.
Ah! forse un fiammifero sarebbe servito a qualcosa.
Doveva solo sfilarne uno dal mazzetto e sfregarlo contro il muro per scaldarsi un po’ le dita.
Ne prese uno, e “ritsch,” contro il muro.
Come scintillava! Come ardeva! Era una fiamma calda e chiara e sembrava una piccola candela quando lo circondava con le manine.
Che strana luce!
La bambina credette di trovarsi seduta davanti a una stufa con i pomelli d’ottone, e il fuoco bruciava e scaldava così bene!
No, che succede?
Stava già allungando i piedini per scaldare un po’ anche quelli, quando la fiamma scomparve.
E con la fiamma anche la stufa.

L’unica cosa che le resta da fare è accendere un altro fiammifero e quando lo fa vede, come per magia, apparire davanti ai suoi occhi una splendida tavola imbandita sulla quale troneggia un’invitante oca arrosto farcita di prugne e di mele! Ma ancora una volta, esauritosi il fiammifero ecco sparire tutto e tornare il freddo e il gelo.

Al fiammifero successivo compare uno splendido albero di Natale pieno di candele luccicanti, ogni fiammifero dava luce ai suoi desideri più intimi e formava immagini felici ma quando si spegneva la piccola fiammiferaia si ritrovava di nuovo sola, affamata ed infreddolita.

Accese un altro fiammifero che illuminò tutt’intorno, e in quel chiarore la bambina vide la nonna, lucente e dolce!
«Nonna!» gridò «oh, prendimi con te! So che tu scomparirai quando il fiammifero si spegne, scomparirai come è scomparsa la stufa, l’oca arrosto, l’albero di Natale!»
E accese tutti gli altri fiammiferi che aveva nel mazzetto, perché voleva mantenere la visione della nonna; e i fiammiferi arsero con un tale splendore che era più chiaro che di giorno.

La storia della nostra piccola fiammiferaia purtroppo, come tutti sappiamo, non ha un finale molto felice ma in questa fiaba, come in tante altre, emerge la grande religiosità che caratterizza la vita e la formazione di Andersen. Non c’è spazio per la pietà umana e il buon cuore degli altri, qui i più deboli non ricevono purtroppo aiuti e non esiste il lieto fine ma questa è comunque una storia che ci lancia un messaggio di speranza, speranza non verso il prossimo che spesso è e resta crudele e disinteressato ma, verso la vita oltre la morte. Andersen vuole rassicurarci sul fatto che una volta lasciato il mondo terreno tutte le sofferenze e le ingiustizie cessano, nessuno ha più freddo, paura, fame o si sente solo, c’è solo gioia e luce.

“La Piccola Fiammiferaia” è una storia triste e dolce, leggendola non possiamo fare a meno di provare molta pena per quella povera bambina che soffre il freddo e la fame, ma l’arrivo della sua amata nonnina le dona serenità e felicità, cose che in questo mondo crudele le erano state negate e questo, in un certo senso, la ricompensa del dolore provato regalandoci la speranza e la voglia di credere che oltre la vita ci sia qualcosa di bello, dove l’amore e la luce possono proteggerci e donarci la pace.

Per questo mese la nostra rubrica si chiude qui, se volete rileggere la nostra scheda autore eccovi il link: “Penne d’Autore” vi ricordiamo anche che potete leggere la nostra recensione alla fiaba “La Sirenetta” con il confronto tra libro e film nella nostra rubrica “Dal Libro al Film”, inoltre troverete la nostra prima curiosità su Andersen nella rubrica “Curiosando in punta di libri” e mercoledì potrete leggere la seconda parte!


Speriamo che questo viaggio nel mondo delle fiabe vi sia piaciuto e vi diamo appuntamento al prossimo lunedì per scoprire quale autore ci accompagnerà nel mese di maggio!
Buona serata a tutti!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5