LE LUNGHE OMBRE DI OTTOBRE

di Kristopher Triana

Le lunghe ombre di Ottobre di Kristopher Triana
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: Horror
Pagine: 268
Edizione: Ottobre 2020

a cura di Elisa Mazza

Amici Lettori,
oggi recensirò per voi Le lunghe ombre di Ottobre di Kristopher Triana; siete dinanzi all’oscuro potere del male, che suadente cercherà di catturarvi e rinchiudervi a Snowden Manor…
Attenzione: il piacere toccherà alte vette prima di ghermirvi l’anima!

Buona Lettura!

Sinossi

Quando Joe e Danny assumono l’incarico di sorvegliare Snowden Manor non sanno che non saranno soli in quella casa. Dentro le mura dimora uno spirito che è in parte fantasma, in parte succubo e in parte strega, e che usa il maniero come prigione per le anime. Ora che la luna piena di ottobre incombe sulle montagne, quella creatura è pronta a risvegliarsi e a reclamare la sua carne. Kayla ha una cotta per Joe e quando lui la invita a una festa all’interno della proprietà accetta subito. Ma presto cominciano a verificarsi eventi inspiegabili. Le persone scompaiono, un cane misterioso fa la sua apparizione e i ragazzi iniziano a mutare… Gli spettri avvertono Kayla di salvare i suoi amici prima che siano divorati da quella strega seducente. Ma deve fare in fretta. Perché, con l’approssimarsi di Halloween, il maniero diventa un tramite per la magia oscura delle montagne e le ombre che regnano nei boschi tornano a casa.

Recensione

“Il suono dei giovani al piano inferiore della casa la fece rabbrividire nei modi più meravigliosi, e il suo corpo gelido rispose alla loro presenza con palpabile desiderio. […] Era pronta per unirsi alla festa.”

Anteprima: a ridosso di una cittadina, su un monte un po’ isolato, c’è una villa alquanto bella e curata, che necessita di cure durante l’assenza della proprietaria.
Realtà: state per essere accolti nell’anticamera dell’inferno, dove persino la montagna è complice di atroci delitti e la casa è sede di una sorte di demoniaca presenza carnivora in vena di festeggiare Halloween.
Kristopher Triana non ci va certo leggero “di carico” ed esordisce (come evince anche la sua stessa sinossi) con un romanzo d’orrore plateale che ricorda i miti classici degl’anni 80/90. Il cocktail utilizzato è intrigante e sempre attuale e da vita a mille combinazioni diverse, un po’ come nella musica: magia – sesso – paura – morte – sangue si annodano tra loro, sbraitano e incatenano il lettore con durezza sardonica.
L’intreccio è vivido e brulicante, le scene come le descrizioni si imprimono con facilità e sono visivamente orrende, cattive, affascinanti; un paio di tagli mi hanno ricordato anche Punto di non Ritorno un film che metteva a contatto una dimensione infernale con quella dei protagonisti in un viaggio di un’allucinazione tossica di tutto rispetto. La trama forse risulta un po’ caotica e stereotipata nella scelta del suo svolgimento ma comunque lascia la lettura piacevole, incalzante, dando una tensione piuttosto gustosa.

“Le nuvole si erano formate e avevano inghiottito le stelle come una divinità arrabbiata, e la luna adesso era solo una debole macchia. Dato che Halloween era ormai prossimo, le reti via cavo stavano trasmettendo molti film dell’orrore, e l’altra sera aveva guardato L’Ululato, e ora la vista della luna fumosa le diede un inaspettato senso di disagio. Cercò di scrollarselo di dosso, dandosi dell’immatura, ma la sensazione rimase aggrappata a lei come una zecca.”

Le lunghe ombre di Ottobre ci presenta dei protagonisti teenagers tipici, con tutti gli annessi e connessi: timidezza, uso di droga, spacconeria, approcci discutibili con l’altro sesso, tempeste ormonali, superficialità e insicurezza. Non sono del tutto eloquenti, a volte l’abbozzo delle rispettive personalità è rude e netta, ma lasciano facilmente intendere “chi deve far cosa” tra le varie dinamiche presenti. Sono pedine e in questo “gioco” ognuno sa ma non è del tutto in grado di realizzare come abbia avuto un proprio ruolo da interpretare: Triana li ha ricreati, non in ultimo facendo un ottimo lavoro, genuinamente adolescenziali.

“Aveva ucciso. Il peccato definitivo. […] Era l’unico tipo di dedizione capace di durare. Nonostante la tenera età, sapeva che era vero.
La morte aveva più potere dell’amore.
La morte era per sempre.”

La macabra presenza di questo spirito, i sacrifici umani, l’erotismo legato alla femminilità prorompente, dove essere donna può tradursi sia in vittima che in carnefice, ti coinvolgono tenendoti inchiodato alla lettura. Il sesso è onnipresente e, anche se non dettagliato al millesimo nelle descrizioni, crea una tensione, una carica attiva e aggressiva. La casa fagocita la storia (quasi un personaggio a se’ stante), la voce narrante che racconta gli eventi è ipnotica, ti ammalia, mentre tutto si agita e precipita, e il senso di caos rende e disturba in egual misura.
Ora, da seguace degli Horror, posso azzardarmi ad affermare che Le lunghe ombre di Ottobre è propenso a essere trasformato in un film, anzi, probabilmente è stato pensato per diventarlo dal principio. L’autore ha una discreta fantasia e sa tradurre le proprie parole in un immaginario convincente e solido che sostiene tutto lo sviluppo del romanzo.
Non ho ancora del tutto accolto il finale scelto, mi ha lasciato un po’ incerta: al di là che avrei gradito un pizzico di profondità in più a livello emozionale (ma è marginale), la piega degli eventi, che per carità è opinabile, è aperta ad una certa ambiguità. Forse dovremmo aspettare di leggerne il sequel!? Sdrammatizzando, potrebbe anche essere uno dei miei soliti voli pindarici, quindi non mi resta che invitarvi a questa lettura per conferma o smentita. Buon proseguimento!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 3,5


StileVoto 4


PiacevolezzaVoto 4,5


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4

Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.