L’OMBRA DEL COYOTE

di Michael Connely

L’ombra del coyote di Michael Connelly
Editore: Piemme
Genere:Gialli/Thriller
Pagine: 408
Edizione16 Agosto 2013

a cura di Rosa Zenone

Bentrovati cari lettori,
rieccoci nuovamente in compagnia di Michael Connelly, autore di questi lunedì di novembre, oggi concludiamo la nostra rassegna con una delle sue prime opere, L’ombra del coyote del 1995. Protagonista è ancora una volta il suo inconfondibile Harry Bosch, alle prese con difficoltà personali e con un vecchio caso importante per lui quanto di difficile ricostruzione… Un libro che, vi assicuro, vi assorbirà dalla prima e ultima pagina, non perdetevelo!

Sinossi

La vita di Harry Bosch è un disastro. La sua casa sulle colline di Los Angeles, danneggiata dal terremoto, è destinata alla demolizione. La sua donna lo ha lasciato e lui si è attaccato alla bottiglia con una perseveranza che lo sta distruggendo. Come se non bastasse, è stato sospeso dalla polizia per aver aggredito il suo capo, scaraventandolo contro una vetrata. Ora è costretto a recarsi in terapia da una psicologa, la dottoressa Carmen Hinojos, che dovrebbe aiutarlo a modificare i suoi comportamenti violenti. La strada per la “redenzione” passa attraverso una tragedia che lo ossessiona da sempre, senza che sia mai stato capace di affrontarla veramente: la morte di sua madre, una giovane prostituta, uccisa brutalmente trent’anni prima.Bosch inizia così una sua indagine personale per scoprire l’assassino, rimasto impunito per tutto quel tempo. Le sue domande provocano il panico nelle stanze del potere e, a mano a mano che la verità viene a galla, diventa sempre più evidente che qualcuno è disposto a tutto, anche a uccidere, pur di tenerla nascosta. Qualcuno molto in alto, molto astuto e molto pericoloso.

Recensione

Harry Bosch è un personaggio completo: intelligente ma allo stesso tempo scontroso, impulsivo e tormentato, sono proprio le sue imperfezioni ad avvicinarlo al lettore, mentre un eroe senza macchia risulterebbe inevitabilmente molto più distante.

Si era tenuto stretto alla sua solitudine come un barbone accanto al fuoco per quasi tutta la vita (…)”

Bosch invece, seppure dotato di buoni principi, non è un uomo equilibrato e dotato di certezze incrollabili, tanto più nel terribile momento che sta passando. È lasciato dalla fidanzata, la sua casa è inagibile a causa del terremoto, in più è stato congedato dal proprio incarico per aver aggredito il proprio superiore e, nel tentativo di tornare in servizio, deve sottoporsi a delle sedute psicologiche. Ed è proprio su questo complicato sfondo che si innesta la trama, una trama che si dirama per due strade intrecciate tra loro: quella propria di un caso irrisolto del passato e quella più prettamente psicologica.

“Vedi, il passato è quello che lo fai diventare. Lo puoi usare per farti del male, o lo puoi usare per diventare più forte”

Bosch decide di tornare su un fascicolo di un caso avvenuto trentatré anni prima, nel 1961, inerente l’uccisione di una prostituta. Un omicidio archiviato come irrisolvibile troppo presto e che ha segnato per sempre la vita del protagonista, poiché quella prostituta altri non era che sua madre. Il caso si dimostra ingarbugliato ed è sviluppato in mondo avvincente e intrigante, la verità viene sfiorata di continuo svelandosi solo alla fine. Un’indagine che si complicata per lo stretto intreccio con i malfunzionamenti del potere e la sua degenerativa corruzione, in un mondo dove il bene e il male non sono immediatamente identificabili, e dove non tutte le vite sembrano avere pari valore e importanza.

“Tutti contano o nessuno conta”

Ma le difficoltà delle investigazioni non saranno solo quelle oggettive ed esterne, ma anche quelle interiori dato il forte coinvolgimento emotivo di Bosch. Il suo stato d’animo si manifesta continuamente attraverso la figura simbolica di un coyote che sembra ossessionarlo sia da sveglio che nel sonno.

“ (…) Aveva l’aria affamata e c’era qualcosa in lui… qualcosa di triste e minaccioso al tempo stesso”

Bosch dovrà calarsi interamente nelle dolorose vicende del passato, e per farlo dovrà armarsi di forza e di espedienti, per riuscire finalmente a capire cosa chi abbia stroncato la vita della madre e rovinato la sua vita per sempre.

L’ombra del coyote è un thriller che si divora in poco tempo, ben elaborato e in grado di arginare ipotetiche banalità, estremamente coerente. Alla complessità del caso contribuiscono non solo le diverse piste disseminate, ma anche l’intervento di tanti personaggi dai diversi ruoli e caratteri, sempre caratterizzati in modo nitido.

Dal punto di vista stilistico l’opera è oltremodo scorrevole e cristallina, utilizza un linguaggio semplice e lineare senza mai rinunciare però alla minuziosità dei particolari e degli aspetti più tecnici resi in modo realistico.

L’ombra del coyote trascina e avvolge dentro le proprie spire, appassiona, tiene incollati alle proprie pagine e monopolizza il pensiero anche quando ci si allontana dalla lettura. Colpi di scena, azione, indagini non lineari, meticolosità e introspezione sono gli elementi chiave di questo libro che si rivela una bomba in attesa di esplodere e di tirarvi all’interno.

L’ombra del coyote è uno di quei libri che ci mettono nella paradossale situazione di volerli finire in fretta  per conoscerne l’esito ma contemporaneamente di non volerli lasciare andare per non rinunciare a tale stimolante intrattenimento.

Il nostro giudizio:

Trama4.5 /5

Stile4.5 /5

Piacevolezza5/5

Copertina3,5/5 voto

Voto finale4.5 /5

Michael Connelly

È una delle più grandi star della narrativa americana, Michael Connelly raggiunge il primo posto in classifica con ogni suo nuovo romanzo. I lettori italiani lo hanno accolto con entusiasmo fin dal primo libro pubblicato, Debito di sangue da cui è stato tratto un film diretto e interpretato da Clint Eastwood. I lettori hanno poi imparato a conoscere il detective Harry Bosch, indimenticabile protagonista di molti suoi thriller, tra cui Il ragno, vincitore nel 2000 del Premio Bancarella. In anni più recenti, Connelly ha ideato un nuovo riuscitissimo protagonista, Mickey Haller, che svolge la sua attività dal sedile posteriore di una Lincoln, oltre che in tribunale, e che, nella riduzione cinematografica di The Lincoln Lawyer, ha il volto noto di Matthew McConaughey. Connelly è stato spesso in Italia, tra le presenze eccellenti di numerosi festival: il Festivaletteratura a Mantova, il Noir in Festival a Courmayeur, dove gli è stato conferito il Raymond Chandler Award, e il Festival Internazionale delle Letterature a Roma.Nel 2016 è stata trasmessa in Italia la serie televisiva Bosch, di cui Connelly ha curato la sceneggiatura.Tra i suoi ultimi romanzi pubblicati in Italia da Piemme: La strategia di Bosch, Il passaggioIl dio della colpa.Il passaggio segna il ventesimo “compleanno” di Harry Bosch.