LUCE DELLA NOTTE

di Ilaria Tuti

“Luce della notte” di Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
Genere: Giallo/ Thriller
Pagine: 256
Edizione: 14 gennaio 2021

Carissimi lettori, buongiorno! Proseguiamo il nostro percorso con l’autrice Ilaria Tuti, protagonista della rubrica “Penne d’autore” di febbraio, con la recensione della sua ultima pubblicazione in ordine di tempo: “Luce della notte”, edito da Longanesi e uscito nelle librerie il 14 gennaio 2021.

Questo è il terzo capitolo dedicato all’amato commissario Teresa Battaglia e a tutto il suo gruppo di lavoro, nato nell’ambito di un progetto di raccolta fondi i cui proventi saranno devoluti a favore del Centro di riferimento oncologico di Aviano, per sostenere la ricerca sul sarcoma di Ewing.

È con piacere quindi che vi presentiamo quest’opera e auguriamo a tutti buona lettura!

a cura di Mary Manasseri


Sinossi di

Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino.

Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile.

Recensione

Chiara ha quasi nove anni e non può esporsi al sole, affetta da una malattia genetica rara che le impedisce di godere della luce del giorno. Così, oltre ai suoi giorni, anche i suoi sogni sono spesso cupi, avvolti dal buio e dalla nebbia, tanto palpabili e angosciosi da sembrare reali e da muovere l’interesse investigativo del commissario Teresa Battaglia. Proprio lei infatti inizierà ad indagare, accompagnandoci nella ricostruzione di eventi avvenuti anni prima quando, figure inquietanti e avvolte nell’ombra, tessevano insidiose trame a danno dei più soli e fragili.
Dall’incubo ricorrente della bambina quindi, ambientato nel denso buio del bosco e nutrito dalle sue più intime paure, inizia la storia che Ilaria Tuti vuole raccontarci.

“Ma la felicità può ridursi a un singolo atto insensato e per nulla gratificante, se guardato solo con gli occhi degli altri. Chiara stava sorridendo, solamente questo contava(…)”

È questo il nuovo capitolo della saga che vede protagonista il commissario Battaglia e, come i due volumi precedenti, è caratterizzato da uno stile molto scorrevole e di piacevole lettura. L’autrice riesce qui ad approfondire la caratterizzazione dei personaggi e a soffermarsi sulle loro dinamiche relazionali, in particolare quelle legate a Teresa e a Marini.
Si avverte una maggiore vicinanza emotiva tra la protagonista e il lettore, permettendo a questi di percepirne la fragilità in modo sempre più evidente e, nel contempo, coglierne il profondo timore di sentirsi pian piano sfuggire di mano il controllo di sé e della propria vita.
Teresa è una donna dall’intelligenza acuta e dalla profonda conoscenza dell’animo umano, affronta con coraggio la malattia e la fatica, dando la percezione in “Luce della notte” di aver aperto uno spiraglio sul proprio privato al collega Marini, con il quale mantiene un piccato rapporto professionale ma matura un maggior avvicinamento dal punto di vista umano.

“Era inciampata nella vita, rotolando giù e portandosi addosso ogni granello di fango. Un fango che era diventato creta e si era modellato attorno a lei, restituendola al mondo per come adesso era.”

Ilaria Tuti ci regala una delicata storia che ha i toni del giallo, sviluppata con abile mano e in perfetta coerenza nei suoi eventi. Come già notato in altre sue opere, è forte l’interesse che Teresa Battaglia, e tramite la sua voce l’autrice stessa, nutre per il mondo dei bambini e per il loro universo interiore. Il suo sguardo, attento e profondamente empatico, riesce a coglierne l’essenza dei gesti e degli sguardi, rendendone credibile atteggiamenti e pensieri.

“Erano occhi aperti sul mondo in un modo che Teresa non avrebbe mai saputo come definire – se adulto, o disincantato, consapevole o forse giudicante. Sembravano conoscere molte cose della vita e allo stesso tempo essere capaci di osservarle con distacco, da un punto di vista alieno. Erano sottili cerchi di zaffiro che racchiudevano pupille dilatate e una malinconia impalpabile.”

E’ evidente la cura nella scelta delle parole e la capacità di conferire colori e ritmo alla narrazione. L’evoluzione del mistero e lo svelamento della verità rimangono al centro della storia per tutto il racconto, anche se arrivati ad un certo punto la necessità di venirne a capo si colloca quasi in secondo piano. Il centro del discorso diviene così l’approfondimento degli eventi che hanno generato il mistero, spostando l’attenzione su un livello di conoscenza diverso.
La sensazione che prevale durante la lettura è quella infatti, che la scrittrice abbia costruito la storia intorno ad un tema che le stia particolarmente a cuore e che abbia in precedenza approfondito per noi. Riesce, sviluppandoli nella trama, a indirizzarci su eventi storici, sociali e culturali che hanno avuto un peso nella vita reale, destando la curiosità del pubblico e mantenendola viva anche dopo la conclusione dell’opera.
La capacità di approfondire tematiche più ampie, integrandole al corpo e all’anima dei suoi testi, rappresenta un tratto peculiare della produzione letteraria di Ilaria Tuti ed é, ammetto, il particolare che più di tutti mi affascina nel suo stile narrativo.

“Che incanto era l’umanità dolente, alla quale entrambi appartenevano. La bellezza sacra e commovente della fallibilità. Nell’incavo oscuro delle crepe, in quei frammenti d’infinito che erano le anime spezzate, l’essere umano risplendeva.”

Mi sento a questo punto, di consigliare questo libro a tutti gli amanti della buona narrativa, sia per la storia originale che per il semplice gusto di trascorrere il tempo in compagnia di un buon libro e dei suoi protagonisti.
In attesa di conoscere presto il vostro parere in merito, lascio un saluto e auguro a tutti buona lettura.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4


StileVoto 4


PiacevolezzaVoto 4


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 4

Ilaria Tuti

Ilaria Tuti è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza.