MIO MARITO

di Dacia Maraini

Mio marito
Mio marito di Dacia Maraini
Editore: Bur biblioteca universale Rizzoli
GenereRaccolta di racconti
Pagine176
Edizione13 ottobre 1999

a cura di Rosa Zenone

Bentrovati cari lettori, capita anche a voi di voler leggere qualcosa di particolare e per nulla scontato? E che magari allo stesso tempo risulti in grado di scuotere la mente senza rinunciare a una lettura in grado di donare piacere? Se avete risposto di sì a queste domande, potrei avere il libro che fa al caso vostro quest’oggi: Mio marito di Dacia Maraini, una raccolta di racconti incentrati su diverse coppie alquanto inconsuete inquadrate da una prospettiva del tutto sui generis. Buona lettura!

Sinossi

La Maraini ha imboccato un sentiero senza dubbio personale sul quale arrischia, con bella sicurezza, uno stile coerente all’immaginazione che ha qui toni onirici giocati su una tastiera ora rabbiosa e ora comica.” “Mio marito è biondo, ha la fronte stempiata, i denti freschi, la pelle chiara macchiata di lentiggini… Mio marito è un uomo elegante, veste con cura… Quando mio marito parla, io lo ascolto attentamente… Mio marito è amato dagli amici, stimato dai superiori… ” Mio marito… mio marito… mio marito… In queste due parole si racchiude la vita di una donna stretta nell’abbraccio matrimoniale, erano queste le due parole che le davano la consapevolezza di esistere e di contare. Questi racconti, pubblicati per la prima volta ne1 1968, sono una testimonianza storica e letteraria sulla condizione femminile.

Recensione

“Quando mio marito parla, io lo ascolto attentamente. (…) Le cose che dice sono sempre molto precise e giuste. Non gli ho mai sentito dire niente di anormale e di sbagliato”

Mio marito è una raccolta di racconti, il cui titolo deriva dal primo contenutovi. Punto di raccordo dei vari testi è la tematica: sono tutti incentrati sulla vita di coppia; condiviso è anche il punto di vista adottato, quello femminile.

Non immaginatevi però assolutamente delle belle storie d’amore, ciò a cui viene dato risalto sono le contraddizioni, le ossessioni e le manie di alcuni rapporti. Si può dire tratti di amori morbosi e patologici, con un’attenzione particolare sui riscontri psicologici.

“Il dolore sciupa. Me ne sono accorta tardi.”

La psicologia dei personaggi è delineata in pochi ma incisivi tratti, che ce ne fanno avvertire tutta la profondità. Le parole sono ben soppesate, ciò lascia spazio a un non detto e a un sottinteso che prendono vita nella mente del lettore rendendolo pienamente partecipe degli eventi. 

Tormenti, convinzioni, atteggiamenti adulterini, fissazioni, disturbi, fanno da padrone nella mente degli individui che si appropinquano su queste pagine. 

Lo squilibrio mentale si evidenzia ancor più nel rapporto che intrattengono col pensiero, che è un pensiero che agisce sempre in modo “deviante”, talvolta delirante addirittura, e mai in grado di mettere realmente a fuoco le situazioni, con il risultato di evidenziare la superficialità che aleggia all’interno delle coppie.

«Tu infatti vivi nel presente e non sei felice. Solo il passato dà felicità»
«Cosa c’è di bello a ricordare? »
«È la cosa più bella del mondo. Quando ricordo vivo, quando non ricordo sto male; mi sembra di essere già morto. »

Le narrazioni sconvolgono, la maggior parte cominciano in modo tranquillo, descrivendo vite ordinarie e gesti quotidiani, ma tale monotonia viene sconquassata dalle azioni e dai pensieri dei personaggi. Ne deriva un contrasto in grado di far risaltare in modo violento le “forze oscure” che si muovono all’interno della coppia e ne influenzano l’andamento e il destino. 

“Mio marito” è un libro che lascia sconcertati e inebetiti, man mano nell’intraprendere la lettura di un nuovo racconto si attende con ansia che accada qualcosa e l’imprevedibile epilogo. Tale aspetto, unito a una prosa scorrevole, cristallina e di impatto, fanno sì che il libro si divori. 

Inoltre vi è da sottolineare come sia un’opera che coinvolga una quanto più vasta gamma di emozioni: turbamento, angoscia, rabbia, tristezza, pietà, empatia, ma in alcuni casi anche un’amara ironia.

Mio marito si rivela dunque un libro di forte impatto in grado di squarciare e capovolgere le idee convenzionali di coppia, fornendoci una prospettiva che nella sua inquietudine lascia largo spazio a profonde riflessioni. 

Il nostro giudizio:

Trama voto 4,5/5

Stile Voto 5/5

Piacevolezza voto 4,5/5

Copertina voto 4,5/5

Voto finale voto 4,5/5

Dacia maraini

Dacia Maraini è autrice di numerosi romanzi, di testi teatrali e di poesie. Ella nasce a Fiesole nel 1936. Ha passato parte della sua infanzia in Giappone, dove ha subito la traumatica esperienza dell’internamento in un campo di concentramento assieme alla propria famiglia. Rientrata in Italia ha vissuto prima a Bagheria in Sicilia e poi a Roma, città nella quale ha conosciuto Alberto Moravia, di cui è stata la compagna. Dei suoi libri, ricordiamo  La vacanza (1962), L’età del Malessere (1963), Memorie di una ladra (1972), La lunga vita di Marianna Ucría (1990), Bagheria (1993), Donne mie (1974), Donna in guerra (1980), La nave per Kobe (2003), La bambina e il sognatore (2015), Tre Donne (2017) e Corpo felice. Storia di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va (2018) e l’ultimo uscito quest’anno: Trio. Storie di due amiche, un uomo e la peste a Messina (2020).