MUGUNGHWA

di Mariarosaria Guarino

“Mugunghwa” di Mariarosaria Guarino
Editore: Independently Published
Genere: Romance storico
Pagine: 397
Data di pubblicazione: 1 marzo 2023

Cari amici, sono felicissima di presentarvi la mia recensione a Mugunghwa di Mariarosaria Guarino, un romance storico ambientato in Corea che saprà rapirvi e vi affascinerà con le sue ambientazioni e con i suoi meravigliosi e fortissimi personaggi!
Se amate le storie nelle quali il protagonista è in cerca di giustizia e vendetta non potete assolutamente perdervi questo libro!
Buona lettura!

a cura di Manuela Morana

Sinossi di MUGUNGHWA

Vendetta. Onore. Giustizia.

Kim Myung-Soo ha in mente solo queste tre parole. Figlio illegittimo, trattato come uno scarto finché non viene abbandonato nel bosco e ritrovato dal mercante Moon.
Da allora la sua vita cambia e non solo, perché Kim Myung-Soo diventa Moon Mugung.
Il suo nuovo nome significa immortalità e ricorda la resistenza del fiore di ibisco, capace di sopravvivere anche nelle condizioni più avverse.
Nella nuova famiglia il ragazzo impara cosa sia l’amore incondizionato, tuttavia la sua sete di vendetta non si placa e quando, un giorno, lui e Gang-Tae, il suo fratello acquisito, salvano la misteriosa Im Soo-Hwa, il destino sembra volergli dare l’occasione per riavere giustizia.
Non può esserci posto per l’amore in un cuore nero che grida vendetta.
Non può esserci compassione né fratellanza.
Moon Mugung compirà la sua trasformazione, sporcandosi le mani di sangue e mutando a tratti il suo sentimento per Im Soo-Hwa in un mostro oscuro che lo divora.
E quando l’anima pura di Gang-Tae tenterà di ritrovare il cuore di quel fratello che porta il nome di un fiore, potrebbe essere troppo tardi.
I petali potrebbero già essere sporchi di sangue.

Due fratelli.
Un solo destino.
Amore e distruzione.
Sangue e Speranza.

Recensione

È il 1107 e ci troviamo a Goryeo in Corea.
Kim Myung-Soo ha solo 13 anni, è praticamente un bambino ma ha già conosciuto la cattiveria e la meschinità che possono vivere nell’animo umano.
Lui è il secondo figlio del ministro della giustizia Kim Dong-Wook, è membro di una dinastia illustre, ricca e potente eppure viene trattato peggio dell’ultimo degli schiavi.
La sua “colpa” è essere un figlio illegittimo ma soprattutto la cosa che fa infuriare di più il padre è il fatto che Myung-Soo è migliore del suo primogenito in tutto.
Il meschino ministro non può accettare il fatto che il suo bastardo sia migliore del suo erede legittimo e per questo è arrivato anche al punto di pensare di sbarazzarsi per sempre di quel ragazzino dallo sguardo d’acciaio che non ha paura di tenergli testa e mettersi in mezzo quando si tratta di difendere sua madre.
Ma un veggente l’ha avvertito del fatto che solo questo ragazzino, nato in una notte tempestosa, potrà, un giorno, salvare la dinastia dei Kim e solo per questo il ministro aveva deciso di tenerlo con sé anche se questo comporta continue prove di forza per fiaccare la fierezza e lo spirito di quel ragazzo che sembra non spezzarsi mai.

La pioggia cadeva incessante da ore, ma il bambino restava immobile, in ginocchio, legato al palo dove suo padre l’aveva lasciato. Non abbassava neanche lo sguardo, gli occhi scuri puntavano sulla porta dietro la quale il genitore era scomparso dopo avergli annodato le mani ai lati dell’asta di legno piantata al centro del cortile. Quella era la punizione più lieve, che gli spettava quando commetteva l’errore di difendere la madre dalle ingiustizie della casa in cui era nato, quello era il destino per un figlio illegittimo che mostrava il proprio volto e pretendeva di essere amato.



Purtroppo Myung-Soo è solito rispondere anche a suo “fratello” Kim Hae-Jin, il protagonista di “Mugunghwa” non si tira mai indietro e sa di poter battere il suo avversario su tutti i fronti.
Tra i due ragazzi scorre odio puro ma a differenza di Myung-Soo, Hae-Jin è un codardo ed è meschino, anche più di quanto non lo sia loro padre.
Mettersi contro Hae-Jin è pericoloso perché lui per vendicarsi ricorre a scorrettezze e inganni ed è proprio a causa sua che la vita di Myung-Soo cambierà per sempre.

La spietata moglie del ministro cade infatti in pieno nell’inganno orchestrato da suo figlio ed è fin troppo felice di condannare senza remissione di peccati quella che ha sempre considerato una rivale. A causa di un fermaglio ritrovato tra le cose della mamma di Myung-Soo la condanna a morte e si libera finalmente di una presenza indesiderata.

«Avvolgetela in una stuoia e battetela fino a quando smette di respirare». I militari si avvicinarono per trascinare via la donna.
[…]
«Portatelo con voi e mostrategli qual è la fine di chi ruba al proprio padrone, ma non uccidetelo. Lasciate che viva col ricordo della colpa commessa e che rammenti in che modo, la sua nascita, ha segnato la vita di questa sgualdrina».
«Uccidetemi piuttosto». Provò ad alzarsi, però qualcuno lo spinse di nuovo a terra.
«Se lo facessi non sarebbe una punizione degna di questo nome, stupido ragazzino».
[…]
«Allora attendete il mio ritorno e non aspettatevi clemenza, dama Ko. Ucciderò voi e vostro figlio con le mie mani».



Quanto dolore può sopportare il cuore di un ragazzino prima di spezzarsi?
Myung-Soo vorrebbe solo morire per potersi ricongiungere alla sua amata mamma, l’unica che gli ha dimostrato amore e che ha preferito confessare una colpa che non aveva per salvargli la vita ed impedire che venisse ucciso al posto suo.

La vita però non vuole abbandonare il suo corpo e quando arrivano i Moon lo trovano e lo portano in salvo, curandolo e stando al suo fianco con pazienza e devozione.
Myung-Soo non sa ancora che è stato davvero fortunato perché ha incontrato due delle persone più buone, disponibili, generose e leali che siano mai esistite.
Moon Gang-Tae e suo padre Moon Bin vivono da soli, la madre di Gang-Tae è morta dandolo alla luce e da quel momento padre e figlio sono sempre stati da soli, formano un’ottima squadra e sono rispettati da tutti.

«Come vi chiamate?»
«Il mio nome non ha importanza, non sono nessuno».
[…]
«Mugunghwa. Se non volete dirci il vostro nome vi chiamerò così».
[…]
«Ha resistito per giorni in una condizione che avrebbe ucciso molti altri. Non penso ci sia appellativo migliore, abeonim».
«Non è un nome, figliolo…»
«Potete chiamarmi così, se preferite».



Mugunghwa è il nome che i coreani utilizzano per indicare il fiore di ibisco, un fiore meraviglioso, robusto e resistente, il fiore preferito dalla madre di Myung-Soo.
Così inizia una nuova vita per il nostro protagonista, i Moon diventano la sua famiglia e anche se lui cerca di rendere impenetrabile e duro il suo cuore non può fare a meno di affezionarsi a quelli che diventano a tutti gli effetti un padre e un fratello minore.
Mugunghwa non ha mai avuto persone che gli volessero bene e tenessero a lui, a parte sua madre, e non è abituato ad amare e lasciarsi amare, sente dentro di sé che un sentimento profondo lo lega ai Moon, però prova a combattere con tutte le sue forze queste emozioni perché il suo desiderio di vendetta e la sua sete di giustizia non si sono mai placate e non vuole che altre persone soffrano a causa sua. Anche dopo tanti anni pacifici nel villaggio dei Moon lui dentro di sé sa che ha ancora un conto in sospeso con i Kim.

La persona che un tempo era stata Kim Myung-Soo non voleva che altri soffrissero a causa sua, non desiderava alcun legame, eppure quel ragazzino non intendeva cedere e, piano, anche se non l’avrebbe mai ammesso, si era insinuato nel suo cuore.
«La famiglia non è qualcosa che si decide di avere o rifiutare, è lei a sceglierci e voi non avete speranze. Io sarò la vostra famiglia, Mugunghwa, e non riuscirete a tenermi lontano».



Un giorno i due fratelli salvano una bellissima giovane, Im Soo-Hwa, e da questo momento la storia sembra prendere una sfumatura più rosa e capace di far palpitare i cuori nella speranza che i sentimenti positivi possano spazzare via quelli negativi.
Ma le cose non vanno mai come sperato ed ecco che Mugunghwa si trova a dover fare i conti con un passato che vuole, ancora una volta, distruggere la sua vita e il suo futuro.

L’occasione per riaprire la partita si presenta quando il nostro protagonista scopre che Im Soo-Hwa è la promessa sposa di Hae-Jin, suo fratello. Dopo aver passato tanto tempo insieme a lei, aver sentito il suo cuore battere per la prima volta e aver imparato ad apprezzare la dolcezza e l’innocenza della giovane non può tollerare che quell’essere cattivo, meschino e spregevole le rovini la vita sposandola.

I colpi di scena sono continui, ci saranno altre dolorosissime perdite ma in tutto ciò i Mugunghwa con la sua abilità nella spada e Gang-Tae con il suo infallibile arco resteranno sempre insieme e combatteranno in guerra fianco a fianco, coprendosi le spalle a vicenda e facendo di tutto per riuscire a incontrare e sconfiggere Hae-Jin.

“Mugunghwa” è un libro bellissimo, intenso, carico di sentimenti, di forza, di sete di vendetta, ma anche di amicizia, lealtà, famiglia, amore.
La penna di Mariarosaria Guarino è stata ancora una volta capace di trascinarmi e coinvolgermi.
All’interno di tutto il libro si nota l’infinita attenzione per i dettagli e le numerosissime ricerche sugli usi, i costumi, le ambientazioni tutti elementi che rendono il libro veramente unico e imperdibile.
I personaggi poi sono la vera forza di questo romanzo incredibile, li amerete o odierete infinitamente.
Nessuno di loro sarà capace di lasciarvi indifferenti: da Mugunghwa che con la sua sofferenza e rabbia rischia più volte di perdersi e cadere nel baratro della cattiveria, alla dolce Im Soo-Hwa che chiede solo di essere amata, ai fedeli e leali compagni di battaglie Gong Eun e Choi Ki-Joon, alla giovane Kim Cho-Hee inconsapevole membro di una famiglia che ai suoi occhi è completamente diversa da quella che è stata in realtà, per finire con Gang-Tae che è in assoluto il mio preferito.

Lasciatevi travolgere da questa storia, perdetevi nelle sue ambientazioni, trattenete il fiato durante le battaglie, lasciatevi sconvolgere dai numerosi colpi di scena e soprattutto preparate tanti fazzoletti perché le lacrime in alcuni punti scenderanno a fiumi.
Ringrazio l’autrice per aver creato una storia tanto bella, coinvolgente ed emozionante.
Chiudendo il libro avrete la sensazione di salutare dei carissimi amici e sono sicura che resteranno dentro i vostri cuori per sempre.
Buona lettura!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.