NELLA TANA DEL SERPENTE

di Michele Navarra

“Nella tana del serpente” di Michele Navarra
Genere: giallo/thriller
Editore: Fazi Editore
Pagine: 300
Edizione: 17 Giugno 2021

A cura di Elide


Bentrovati amici lettori,
dopo “Solo Dio è innocente” è con grande piacere che torniamo a parlarvi delle avventure dell’avvocato Alessandro Gordiani, fortunato personaggio nato dalla penna di Michele Navarra. Curiosi?

Sinossi:

Tra gli alti palazzi del Corviale, alla periferia di Roma, la vita è grigia come il cemento che ricopre i suoi edifici. Elia Desideri è un piccolo commerciante che cerca di tirare avanti come può, mentre suo figlio viene risucchiato dalle false promesse della banda del quartiere, chiamato volgarmente “Serpentone”. Uomo amareggiato e scontroso, Elia si scaglia spesso contro gli immigrati che vivono attorno a lui. Quando uno di questi viene ritrovato morto, Elia diventa immediatamente il principale sospettato. Eppure, l’uomo giura di essere innocente e chiede aiuto a Gordiani. Destreggiandosi abilmente fra bande criminali, procuratori inflessibili e amori mai sopiti, in questo incalzante romanzo, Alessandro Gordiani si ritroverà alle prese con una situazione molto più complicata del previsto dove la verità si nasconde nel degrado e nelle abitudini di un quartiere pieno di rancore.

Recensione

«Alle nove di mattina, il traffico di via Portuense sembrava impazzito. Un’interminabile colonna di auto si snodava lungo l’arteria che portava a via del Fosso della Magliana e di lì al Grande Raccordo Anulare, dove un’altra lunga coda di veicoli era pronta ad attendere conducenti e passeggeri, ormai rassegnati a subire quello strazio quotidiano per andare al lavoro. Erano soltanto i primi di giugno, ma il caldo era già soffocante, sebbene la giornata fosse appena cominciata. Anche le prostitute africane, fasciate nei loro vestitini sintetici da bancarella e in attesa di clienti fin dalle prime ore del mattino, seminascoste negli anfratti delle lunghe strade limitrofe a via della Pisana e a via della Magliana, avevano pensato bene di proteggersi dal sole cocente con dei vecchi ombrelloni scoloriti rimediati chissà dove.»

Elia Desideri ha quarantatré anni ed è un piccolo commerciante che vive e svolge la sua attività lavorativa nella periferia di Roma. È un luogo grigio, fatto di cemento, un luogo cupo e inquieto. Da oltre la metà della sua vita lavora senza sosta, senza mai fermarsi e senza mai cominciare la giornata se non di buonora. Al tempo, però, gli affari andavano bene. Adesso, al contrario, le cose non erano più così rosee. Colpa di quei maledetti cinesi, colpa di quegli extracomunitari con la loro roba fasulla, con la loro capacità di vendere a ogni angolo della strada completamente indisturbati e non curanti delle regole ferree a cui onesti commercianti come lui sono soliti attenersi. Innamoratosi ben trent’anni prima della sua Antonella, con la quale era andato a vivere in quell’appartamento al terzo piano del Serpentone di Corviale e che un brutto male si è portato via, è padre di Luca, risucchiato dalla fase promesse della banda del quartiere. Dalla morte della madre il ragazzo si è chiuso in sé, ha lasciato gli studi e ha fatto amicizia proprio con Marco Valoti, detto “Roccia” per il suo fisico palestrato, e agli esordi nella sua carriera criminale e in particolare nello spaccio e traffico di stupefacenti al fine di riuscire a entrare nel giro che conta davvero. Ma dalla legge non si scappa e Luca, ben presto, ne è finito nelle braccia con una bella accusa di spaccio di eroina. Suo figlio, il suo primogenito, era diventato a tutti gli effetti un pregiudicato.

«Elia sapeva che era solo questione di tempo prima che lo arrestassero di nuovo. Quello che invece non avrebbe mai potuto immaginare era che a essere arrestato per primo sarebbe stato lui e non suo figlio.»

Eh sì, perché con la morte di un immigrato, di uno di quegli immigrati che vivono attorno a lui e contro i quali Elia si scaglia senza sosta, egli diventa il primo sospettato. Anche se afferma e giura di essere innocente, anche se giura di essere completamente estraneo ai fatti. Riuscirà Gordiani a venire dimostrare l’innocenza del suo assistito? Riuscirà a sbrigliare la matassa di quell’intrico più grande di lui?

Con “Nella tana del serpente”, opera che raggiunge i suoi lettori già dal titolo evocativo e originale, Michele Navarra destina del suo pubblico di un giallo giudiziario che non delude le aspettative e che al contrario conferma le grandi doti narrative già dimostrate in “Solo Dio è innocente”. Non solo ci troviamo di fronte a personaggi solidi e capaci di conquistare grazie alla loro tangibilità e concretezza ma ci troviamo innanzi anche a personalità nuove che sono altrettanto affascinanti e magnetiche. Se dunque i protagonisti già conosciuti mantengono ed evolvono quelli che sono i loro tratti primari, i nuovi proposti, buoni e cattivi, si propongono quali altrettanto stratificati e pungenti.

Ancora, la trama de “Nella tana del serpente” si sviluppa in modo lineare ben mantenendo alta l’attenzione del lettore pagina dopo pagina. Al giallo si sommano molteplici tematiche sottese che vanno dai rapporti familiari, genitoriali, allo spaccio, alla droga, al razzismo e alla discriminazione ma anche al pregiudizio.

“Nella tana del serpente” non manca di sorprendere nemmeno nel suo epilogo che coinvolge e cattura, spiazza e appaga. Lo stile, infine, di Navarra è ancora più minuzioso e preciso, si dimostra più maturo e ancora più accattivante.

Una grande riconferma è “Nella tana del serpente”, un giallo giudiziario da leggere e gustare pagina dopo pagina.

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 5/5
Voto finale:Voto 5/5

MICHELE NAVARRA

Avvocato penalista dal 1992, nel corso della sua carriera ha avuto modo di seguire in prima persona alcune delle vicende giudiziarie più importanti della storia italiana, dalla strage di Ustica ai fatti della banda della Uno bianca. Ha inventato la figura dell’avvocato Alessandro Gordiani, personaggio ricorrente nei suoi legal thriller, penalista coscienzioso che si divide tra le pesanti responsabilità della professione e la sua indole ironica e scherzosa. Tra le sue pubblicazioni: Solo Dio è innocente (Fazi, 2020) e Nella tana del serpente (Fazi, 2021).