di Luciano Adonia
Nemeton di Luciano Adonia
Genere: Fantascienza
Editore: Virginia Edizioni
Pagine: 228
Edizione: marzo 2019
a cura di Mary Manasseri
Io ho appena terminato “Nemeton” di Luciano Adonia, un’opera interessante che mi sento di consigliare a chi piace immergersi in storie avventurose, particolarmente dense di imprevisti e di mistero.
Sinossi
Recensione
“…ogni volta che riaffioravano questi piccoli momenti di depressione, scattava in lui la consapevolezza, quasi una fede cieca, che gli riaffermava dentro la sicurezza che lassù c’era vita infinita…”
Ora presta la sua opera presso l’osservatorio situato nella zona e proprio mentre si trova nel suo ufficio, in una fredda serata invernale, tutto ha inizio. I rilevatori dell’osservatorio infatti, indicano che una pulsazione di pochi secondi è partita da Saturno ed ha raggiunto la terra, per poi dissolversi.
È sull’onda di questo fatto incomprensibile, generatore di perplessità e denso di mistero, che il romanzo prende il via, accompagnandoci su strade tortuose e sconosciute che trovano senso e definizione soltanto alla chiusura della storia.
La ricerca della verità partirà proprio da lì, dal Nemeton che, nella cultura celtica, è il luogo in cui i druidi praticavano i loro culti e celebravano le loro cerimonie.
“La mente che non ignora i sussurri del suo cuore, sa oltrepassare i limiti del tempo e dello spazio. Sa dove cercare ciò che gli serve a condizione di non rinfondere le armi del coraggio, della pazienza e dell’intuito.”
I protagonisti nel complesso sono ben connotati. Ruolo primario viene affidato al gruppo come entità a sé, esempio di forza e nucleo in cui si fondono e pulsano energie positive. Esso trae forza dalla sinergia delle figure che lo compongono, rivelandosi così capace di estrapolare dagli eventi significati reconditi, per trovare poi la strada che porterà allo svelamento della verità. Il linguaggio, sicuramente molto curato e in alcuni punti quasi aulico, diventa più fluido man mano che si sviluppa la trama, risultando più efficace soprattutto nella seconda parte del romanzo.
“Cercate di comprendere bene quello che sto per dirvi. Il potere di Gea è materno ed agisce su tutto ciò che vive e che lei alimenta su questa terra, cioè su lei stessa.”
Se gli ambienti chiusi delimitano confini in cui avvengono incontri tra persone, è negli spazi aperti che gli universi si avvicinano, fino a sfiorarsi e toccarsi… i boschi, la terra o il cielo non sono che punti di fusione, in cui è possibile avvertire la presenza intensa e costante di chi continua a difendere il dono della vita, qualunque cosmo l’abbia originata.
Gea crea con la forza del suo potente amore – ispira e nutre tutto ciò che è Natura. Da essa si genera il legame profondo che unisce indissolubilmente tutte le creature, al di là del proprio nucleo religioso o culturale. Ella, da tempi immemori, diffonde la propria cura materna, oggi come ieri, fino alla fine dei tempi.
Gea è tempio che custodisce il dono della vita, espressione del suo volto sulla terra è la donna.
Essa è qui strumento di rinnovamento del miracolo della creazione, che celebra la magnificenza della rinascita e dell’amore fecondo, senza soluzione di continuità.
Sperando che questa recensione abbia mosso la vostra curiosità, aspetto il vostro parere in merito e, nel frattempo, vi do appuntamento alla prossima recensione.
A presto!
Il nostro giudizio:
Trama
Stile
Piacevolezza
Copertina
Voto finale
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