NESSUNA CAUSA È PERSA

di Cathy La Torre

Nessuna causa è persa di Cathy La Torre
Editore: Mondadori
Genere: Scienze sociali / saggistica
Pagine168
Edizione10 Novembre 2020

a cura di Rosa Zenone

Salve lettori, bentrovati nel nostro blog, quest’oggi vogliamo presentarvi una novità di questo mese, Nessuna causa è persa della carismatica quanto nota Cathy La Torre, una sorta di saggio interessante ma soprattutto incentivante, consigliato vivamente.

Sinossi

I diritti civili e sociali nel nostro paese sono costantemente sotto attacco, mentre le leggi che cercano di includere e integrare vengono messe in discussione, procrastinate. Intanto, quasi ogni giorno le cronache raccontano di violenze e aggressioni nei confronti di chi incarna una diversità. Ma dietro ogni ingiustizia si celano sempre un volto e una storia. Cathy La Torre dà voce a queste storie, sottraendole al silenzio e all’indifferenza. E ci racconta di Michele, nato Michela, e del suo dolore di sentirsi lacerato perché si sente un uomo. Oppure di Luca, omosessuale e cattolico, padre meraviglioso di una splendida bambina con la sindrome di Down. Ma anche di Ada e della sua battaglia per diventare magistrato benché non vedente. E di Alice, vittima di uno «stupro virtuale» a causa di alcune sue immagini finite su Telegram. O ancora di suor Mariachiara, che si batte per vedere riconosciuta l’«autorevolezza» delle donne di Chiesa e intanto tiene sempre aperta la porta per chi ha bisogno del suo aiuto. «Accompagnare le persone lungo un percorso di giustizia vuol dire anche questo: fare casino. Trasgredire regole ingiuste, e rendere accessibili i diritti a un numero sempre più grande di persone.» Nata e cresciuta in Sicilia, Cathy ha vissuto da sempre sul proprio corpo una battaglia tra generi e stereotipi. Un percorso complesso il suo, che ci racconta in questo libro insieme alle battaglie che le hanno valso, nel 2019, la nomina di migliore avvocata pro bono d’Europa. Ne risulta un intreccio di storie che ci parla di diritti negati e crimini d’odio, di omotransfobia e ‘revenge porn’, di nuove forme di genitorialità e leggi ancora tutte da scrivere. Per raggiungere un diritto extralarge così «comodo e confortevole» da non escludere nessuno.

Recensione

“Non posso fare a meno di combattere le ingiustizie, perché farlo significa non solo ridare alla singola persona la propria dignità, ma anche risarcire una comunità intera di quello che le viene tolto ogni volta che un diritto viene disatteso, calpestato, negato”

>

Cathy La Torre, come ben saprete, è un’avvocata attivista particolarmente impegnata nel campo dei diritti civili, quando è una tale personalità a porsi dinanzi alla stesura di un’opera si ha sempre timore di non rinvenirne l’immagine che ne abbiamo: rischio inesistente con questo libro, che non potrà non confermare l’ammirazione nei suoi confronti, tutto al più potrebbe anche amplificarla ulteriormente.

L’opera è una sorta di confessione autobiografica che si intreccia con le storie di individui sintomatiche delle problematiche attuali. Pagina dopo pagina si percepisce la passione e la vocazione che l’autrice prova nella sua dedizione alla legge, ma anche la fiducia riposta nella stessa e l’irrefrenabile volontà di agire attraverso essa per rendere il mondo un posto migliore.

Partita diciannovenne dalla Sicilia, Cathy La Torre approda nella viva e stimolante realtà di Bologna per studiare Giurisprudenza, una città che diviene la scenografia in cui comincia e continua a muoversi, consacrando la propria esistenza a combattere le ingiustizie e le discriminazioni.

L’autrice raccoglie diversi casi affrontati e conosciuti, con una sensibilità fuori dal comune ci ricorda che dietro a ogni caso c’è un essere umano con la sua storia, e che le nostre parole e azioni hanno un peso e non dovrebbero in alcun modo andar a ledere l’altro; anzi, piuttosto, dovremmo avvicinarci gli uni agli altri in un sentimento di fratellanza e lottare per i diritti di tutti, anche per quelli che non ci riguardano in prima persona in quanto parte di una comunità.

Molti gli argomenti trattati e tutti profondamente attuali, dall’omolesbobitransfobia al revenge porn, dalle adozioni monogenitoriali ai pregiudizi, fino ad arrivare alle minacce e alle violenze dei social e al progetto Odiare Ti Costa. Tematiche affrontate a 360 gradi e in modo propositivo, perlopiù testimoni di un odio che affligge la nostra società ed assolutamente inaccettabile.

“La violenza toglie libertà, e senza libertà siamo ombre proiettate nel buio”

Le sue parole sono cariche e illuminanti, in alcuni tratti raggiungono un picco tale da condurre alla commozione. Nessuna causa è persa affronta argomenti seri e di un certo spessore in modo sinuoso e alla portata di tutti, rigettando ostici tecnicismi giunge al cuore delle questioni e dritto alla testa del lettore.

Nessuna causa è persa è un libro in grado di istruire, sensibilizzare e far capire, ricco di tutti quei buoni insegnamenti inerenti l’idealismo, l’amore e la giustizia che oggigiorno si stenta a trovare nella quotidianità, un libro che ci invita a non chinare la testa davanti ai diritti calpestati e a non credere che le situazioni siano immutabili:

“Perché non esistono cause perse, ma solo cause che devono ancora essere combattute.”

Il nostro giudizio:

Contenuto5/5

Stile4.5 /5

Piacevolezza4.5 /5

Copertina4.5 /5

Voto finale4.5 /5

Cathy La Torre

Cathy La Torre, avvocata e attivista per i diritti umani, per metà sicula e per metà americana, viaggia in lungo e in largo per l’Italia in un’instancabile battaglia per i diritti. Nel 2008 ha fondato il Centro Europeo di Studi sulla Discriminazione. È stata vicepresidente del Movimento Identità Trans e nel 2013 ha fondato Gaylex, la rete degli avvocati e attivisti contro le discriminazioni. Consigliera comunale a Bologna dal 2011 al 2016, ha promosso la campagna contro l’odio online Odiare Ti Costa. Dirige lo Studio Legale Wildside – Human First che si occupa dei diritti non ancora riconosciuti.