NOAN – IL RE DEI BANDITI

di Antonio La Vecchia

Noan il re dei banditi di Antonio La Vecchia
Genere: Fantasy Gotico
Editore: Youcanprint
Pagine: 286
Data pubblicazione: 27 dicembre 2019

Carissimi lettori, oggi ho il piacere di presentarvi il libro fantasy che ho da poco terminato: “Noan – Il re dei banditi”. Opera dell’autore emergente Antonio La Vecchia, è un’avventurosa storia d’armi e di cavalieri pubblicata da Youcanprint nel 2019.

a cura di Mary Manasseri

Sinossi

Un tempo lontano e in un mondo magico, Noan, un giovane cacciatore di ritorno a casa sua, ritrova i corpi senza vita della propria famiglia, sepolti dalle macerie e dai resti della loro dimora. Mosso dalla sete di vendetta, diviene protagonista, suo malgrado, di uno scontro epico tra due grandi Regni: Terra Ardente e Fiume.
Vendicati i propri cari, vittime dei soprusi di Lord Arcrom, l’uomo più potente di Rione, suo villaggio natale, il giovane terriero è costretto a darsi alla macchia per sfuggire la legge del suo stesso Regno.
Da Bosco Oscuro ad Alte Cime, da Palazzo di Ghiaccio di Fiume a Real Capitale in Terra Ardente, muovendosi in luoghi popolati da streghe, draghi ed orchi, tra alleanze di comodo, intrecci politici ed amori traditi, Noan da una parte, Re Otil di Fiume dall’altra, metteranno in gioco le loro stesse vite per raggiungere l’‘egoistico’ scopo di far prevalere una Corona sull’altra.

Recensione

Viaggiando attraverso i territori di Fiume e di Terra Ardente, con Noan e il suo fidato dragno, Pueblo il Rosso, Manolin e Brian, nonché tutti coloro che si uniranno con coraggio alla lotta per la libertà, varchiamo la soglia che apre sul fantastico e avventuroso mondo di “Noan – Il re dei banditi”.

Il protagonista che dà titolo al libro torna a casa dopo una battuta di caccia, trovando il villaggio distrutto e la famiglia sterminata. Vendicare le morti dei propri cari diventa da qui in poi l’unico suo scopo per cui, affiancato da amici d’armi e di valori, si avventura alla ricerca di Lord Arcrom, per ucciderlo e rendere finalmente onore agli affetti che gli sono stati tolti.

“Ciò che cerco di dirvi è che oggi non combatteremo per un Sovrano o l’altro, non lotteremo per un esercito o l’altro, oggi ci batteremo per noi stessi, per la nostra libertà, per un Nuovo regno, dove non ci saranno Terrieri e Fiumanti, ma uomini liberi.”

“Noan – Il re dei Banditi” è un fantasy scorrevole di piacevole lettura. A tratti, mi ha ricordato atmosfere e personaggi del più noto “Il Signore degli anelli”, pur riconoscendogli spunti e dinamiche dei classici romanzi d’avventura.
Come in questi ultimi infatti, i valori e gli ideali che muovono il protagonista rappresentano le fondamenta del mondo cavalleresco: l’onore e il coraggio, nonché la lealtà e la nobiltà d’animo, vera forza trainante dei gesti eroici dei cavalieri.

Il percorso personale e politico di Noan diventa pian piano un progetto più universale, che coinvolgerà altri personaggi: combattenti determinati a far valere sopra tutto il senso più profondo della giustizia, del rispetto della vita e della pace.

“Lei volse lo sguardo diritto verso quest’ultimo e rispose: «sono Amphrysia. Il mio canto viene udito solo da chi vuol sentire.»
«Che vuoi dire? Perché avremmo voluto ascoltare il tuo canto?», intervenne Manolin.
«Solo chi ha il cuore ricolmo di dubbi sul futuro cammino riesce a percepire la mia voce. E solo chi supera le proprie illusioni raggiunge la mia dimora. Da sempre la mia casa risponde a chi brama sapere».

“Noan – il re dei banditi” è linguisticamente curato e sviluppato su una narrazione fluida e appassionata. L’autore si immerge completamente nel racconto, evidentemente scritto con motivazione e spirito creativo. Ne emerge l’immagine di un narratore di storie e di mondi nuovi, capace di coinvolgere i propri lettori e di incuriosirli.

La ricchezza di dialoghi inoltre, rende più credibili e dinamiche le interazioni tra i personaggi, in cui passione, rabbia, amore e coraggio spiccano nell’enfasi emotiva di quest’opera ricca e densa di eventi.

Si denota nel progetto dell’autore un pensiero ben preciso e una buona capacità di tradurlo in parole e in opera completa. In alcuni tratti però, più prolissi e forse troppo suddivisi in capitoli e sotto capitoli, la lettura risulta un po’ lenta, frenando così la presa sul lettore e arenandone momentaneamente l’interesse. Di contro, i passaggi particolarmente avventurosi, al cui centro si alternano battaglie e scontri, riescono a rialzarne i toni e a riaccendere la voglia di proseguire con maggiore spinta.

“Fissava gli occhi profondi e dolcissimi della giovane madre, e non riusciva a muovere un solo passo, finché non fu proprio quest’ultima a rompere lo stallo: «Noan, tesoro mio, corri via e porta a termine la tua missione. Non è colpa tua se siamo qui, non biasimare te stesso, stai rendendoci fieri di te. Anche io vorrei tenerti tra le mie braccia per l’eternità, ma se adesso resti con noi lo rimpiangerai per sempre. Segui il tuo destino, Re dei Banditi, e quando sarà il tuo momento, noi saremo qui ad aspettarti»”

La trama del romanzo è molto corposa e appare coerente sia nei contenuti, dove non si risparmiano descrizioni cruente laddove gli eventi si rivelano duri e violenti, sia nella caratterizzazione dei personaggi, dalle personalità sfaccettate e i cui ragionamenti si manifestano come evoluzioni di pensiero trasparenti al lettore. Antonio La Vecchia è abile nel far sentire quanto sia forte il legame che ha costruito con ciascuno di essi, definendone con precisione sia fisicità che sfumature caratteriali.

È un romanzo in cui niente è come sembra, tutto va approfondito e svelato. L’eroe espone le sue virtù di combattente, ma anche i propri limiti e le scelte sul confine del consentito. La realtà a volte sorprende anche i protagonisti, che si trovano di fronte a nemici che spesso non rispondono ai canoni di cattiveria e odio che si erano attesi, nonché all’amico che si pensava fidato, non sempre mosso dall’onestà d’animo che ci si aspetterebbe.
E così pure, il ruolo del sogno, con i suoi confini indefiniti e le atmosfere surreali, diventa il contesto in cui sperimentare la liberazione dal dolore lacerante che ha lasciato segni profondi, per riconciliarsi finalmente col passato e consegnargli definitivamente il peso della mancanza e il senso di colpa.

Questo permette al lettore di entrare in una storia tutt’altro che scontata e sempre pronta a riservare sorprese… elemento che in un romanzo d’avventura non può che essere considerato risorsa e aspetto di notevole pregio.

“Sciagura si ritrovò nel bosco, protetto dall’oscurità della notte e lontano da occhi indiscreti, con ai suoi piedi, inerme, colui che aveva tradito la sua amicizia, ribadendogli l’amore della sua donna, e, forse, come suggeritogli dalle visioni, che aveva causato la morte delle persone a lui più care… e mentre cercava di comprendere quale fosse la sua reale volontà, non riuscì a fare a meno di riconoscergli il merito di averlo reso libero, di averlo aiutato a sfuggire un destino mediocre, un destino da galeotto.”

In “Noan – il re dei banditi” entriamo così in un mondo in cui realtà e fantasia si fondono in un universo unico. Conosciamo uomini valorosi che si scontrano con figure mitologiche spesso pericolose e infide. Streghe, dragoni e orchi quindi, mettono a rischio il destino della libertà, come pure fanno antieroi vili, traditori e nemici dei più basilari valori di interazione tra popoli.

Concludo consigliando questo libro agli amanti del genere. Mi sembra giusto rendere merito alla cura e all’attenzione nella stesura, che dà la sensazione di un prodotto non costruito tanto per fare, ma offerto nel desiderio di pubblicare un racconto originale e redatto con entusiasmo. Obiettivo secondo me riuscito.

In attesa di conoscere anche il vostro gradito parere, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione sul nostro blog.
Buona estate a tutti!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5

Antonio La Vecchia

Antonio La Vecchia nasce il 7 luglio del 1981 a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, primo di quattro figli di una famiglia operaia, unita e permeata dal rispetto e dall’affetto reciproco. Laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II, oggi vive con sua moglie e il loro bambino ad Aversa, nel casertano, ma è cresciuto a Cercola, piccolo comune del capoluogo campano. Impiegato in una società di consulenza informatica, tra le sue maggiori passioni troviamo lo Studio della Storia, quella raccontata dai Vinti, e la Letteratura, dalla Classica Italiana e Internazionale a quella di Genere, appassionandosi negli ultimi venti anni ai capolavori Fantasy di Tolkien e Lewis, e a quelli italiani di Licia Troisi. ‘Noan, il re dei banditi’ è il primo lavoro di Antonio, pertanto, più che scrittore, si reputa un semplice lettore, che ha tirato via dal cassetto il sogno di una vita.