OGGI MI SENTO ASOCIALE

di Elisabeth V.A. (Brianna)

Oggi mi sento asociale di Elisabeth V.A. (Brianna)
Genere: Umoristico
Editore: Nepturanus (Collana Fuorismi Vol. 4)
Pagine:80 
Edizione: 29 Giugno 2020

Bentrovati a tutti i nostri lettori,
il libro di cui vi parleremo oggi è una piccola raccolta di divertenti aforismi, o meglio Fuorismi, come recita il titolo della collana di cui fa parte (sul nostro blog trovi anche il link del Vol.1 Scusate il ritardo mentale). L’autrice è Brianna ed il libro in questione è Oggi mi sento asociale. Buona lettura anzi, sane risate!

a cura di Pamela Mazzoni

Sinossi

Nel quarto volume della serie, i “fuorismi” di Brianna diventano un po’ cattivelli, anzi cattivoni, anzi decisamente velenosi. Nel mirino l’universo mondo di chi ci sta sulle ovaie o sui gioielli di famiglia, a seconda del sesso di riferimento; oltre che ovviamente le miriadi di figli e figlie di buona donna, con tutto il rispetto delle operatrici del settore che fanno del bene agli uomini svolgendo un lavoro tanto pericoloso quanto disprezzato. Il tutto è sintetizzato dall’autrice così (scusate i francesismi): “Quando hai a che fare con uno stronzo ci sono solo due possibilità: o lo prendi a schiaffi o lo prendi per il c…”. Essendo l’autrice contro la violenza a tutti i livelli, non rimane che una possibilità.

Recensione

In una fase storica così pesante e destabilizzante, dove gli equilibri sono alterati e le certezze vacillano, non c’è niente di meglio di qualsiasi cosa che  riesca a strapparti un sorriso se non addirittura una risata fatta col cuore: ti alleggerisce l’anima ed è un atto profondamente liberatorio.
Un momento di catarsi totale dovuto e meritato. Ed allora ecco che arriva questa collana tutta dedicata all’autrice Brianna, con le sue freddure ironiche e dissacranti.

In Oggi mi sento asociale in particolare l’autrice tende l’arco e scocca delle precise frecciate intinte nel vetriolo, mirando a tutte quelle persone i cui atteggiamenti ci stanno altamente antipatici.
Cattiva? Forse un tantinello… Irriverente? Si, sicuramente… Ma con un titolo ed una copertina così eloquenti, non potevamo aspettarci niente di meno!

“Con gli uomini sfuggenti
è difficile parlare
da uomo a uomo:
manca
la controparte maschile.”     

In Oggi mi sento asociale l’autrice con sue veloci, grottesche e spesso feroci battute spezza una lancia a favore di quelli che ai più possono sembrare stereotipi ammuffiti ed ormai sorpassati, specialmente sulle suocere e sugli uomini: in realtà Brianna non fa altro che dare voce ai pensieri che talvolta, in giornate durante le quali diventiamo altamente intolleranti al resto del mondo, ci passano per la mente, ma che evitiamo accuratamente di esternare, ben nascosti da anni di politicamente corretto e radicato buonismo.                       

“Non bisogna mai
augurare la morte
a una suocera
che rompe i coglioni
tutto il giorno:
potrebbe diventare
un fantasma
e rompere i coglioni
tutta la notte.”                            

Poche pagine e poche battute, intervallate e corredate da disegni che vi si riferiscono, fanno di questa lettura, che indubbiamente non ambisce ad essere considerata un cult, semplicemente quello che è: una parentesi piacevole e divertente. Ammettiamolo senza ipocrisie, una buona dose di sano sarcasmo non fa male a nessuno, anzi…

Vi consiglio di leggere anche la biografia che, in pieno stile Brianna, è molto originale e piuttosto estrosa.

Il nostro giudizio:

Contenuto3,5/5 voto

Stile3,5/5 voto

Piacevolezzavoto 4/5

Copertinavoto 4,5/5

Voto finalevoto 4/5

Brianna

Elisabeth V.A. è nata il 25 luglio di un anno imprecisato della seconda metà degli anni ottanta, in un paese imprecisato tra le Alpi e il Polo Nord. La precisione e la geografia non sono mai state il suo forte.
Parla di sé in terza persona perché non è troppo in sé. Attratta come tante ragazze dal mondo della moda, appena arrivata a Milano è entrata e scappata nel giro di 24 ore da un’agenzia di fottomodelle (il refuso è puramente voluto). Successivamente ha lavorato in pubblicità come copriwater, poi ha cambiato aria perché anche quella del water non era delle migliori. Dopo diciotto mesi di precariato nella pubblica amministrazione italiana ha sentito il bisogno di iscriversi a Psicologia, anche se forse Psichiatria sarebbe stata più indicata. Una notte di mezzo inverno, appena uscita da un cubo di ghiaccio ha osservato che una caldaia in blocco riprende a funzionare se inserisci la spina nell’altro verso. Applicando lo stesso principio, dopo un’esperienza fallimentare di cucina creativa e scrittura tradizionale ha invertito le polarità: da allora si dedica alla cucina tradizionale e alla scrittura creativa. È vincitrice del Premio Internazionale “The Dumbest Self Marketing in the World”. Odiando mettersi in mostra ha fondato il Club degli Assenzialisti, di cui fanno parte a pieno titolo anche l’editore, la grafica e il webmaster. Coerentemente con lo spirito del Club, i volumi che ha pubblicato sono ovviamente assenti dagli scaffali delle maggiori librerie mondiali. Ama il cibo italiano (beh, non si può essere sempre originali…), la musica downtempo/trip-hop, la satira, i satiri (se esistessero…) e le persone serie, cioè quelle che non si prendono mai troppo sul serio. Detesta tutto ciò che è corretto (caffè a parte), non sopporta le molestie e i rumori molesti: il termine comprende la TV, i social, la musica dei grandi magazzini, la politica, il gossip, gli stalkers compulsivi, i whatsappers ossessivi, i produttori seriali di fake news, i (cog)leoni da tastiera e in generale tutti quelli che non hanno nulla da dire ma lo dicono lo stesso.


Si ringrazia la casa editrice per aver gentilmente fornito il materiale