Penne d’autore, uno sguardo su: AGATHA CHRISTIE

a cura di Pamela Mazzoni

Agatha Christie

La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi.

Agatha Christie  è l’indiscussa, ed universalmente riconosciuta, “Regina del Giallo”. Tutt’oggi fonte di ispirazione per molti scrittori, la Christie era dotata di una mente lucida e brillante e di un’indole da avventuriera; caratteristiche queste che le hanno permesso di andare oltre il semplice intreccio nei suoi romanzi.

La scrittrice intesseva le trame delle sue storie attingendo dalla vita reale, dalle persone che incontrava, dai particolari che notava: la sua sete di conoscenza e l’innata curiosità si abbeveravano a tutto ciò, con il risultato di imprimere abilmente sulla carta tutte le più complesse sfumature dell’animo umano.

Le trame mi vengono in mente nei momenti più strani, mentre cammino per strada, o giro in un negozio di cappelli… ecco che improvvisamente un’idea meravigliosa arriva. (An Autobiography, Agatha Christie)

Tra i personaggi da lei creati, due su tutti rimarranno indimenticabili: l’eccentrico e geniale ex poliziotto belga, Hercule Poirot, e l’adorabile ed arguta Miss Marple, che con calma serafica, tra un lavoro a maglia e l’altro, inchioda i colpevoli.

Tra i fattori che hanno decretato lo straordinario successo delle sue opere ci sono la potenza dei suoi ingegnosi intrecci, lo stile sintetico ed ampiamente descrittivo, un sottile humor inglese ed il famoso “final twist”, che conclude i suoi romanzi e che lascia il lettore a bocca aperta. 
Leitmotiv nei suoi romanzi, invece, sono certamente i molti personaggi presenti, sempre molto ben delineati, ed i numerosi dialoghi, in mezzo ai quali la Christie dissemina una serie di indizi, con i quali mette alla prova il lettore: una sfida mentale intrigante, ma che al momento dell’epilogo vede sul podio la scrittrice che affettuosamente ci ha sbeffeggiato, facendo così crollare la nostra immancabile certezza di aver scoperto l’assassino.

Agatha Mary Clarissa Miller, che prese poi il cognome Christie dal primo marito, nacque nel 1890 nel Devon. Educata in casa dalla madre, imparò prestissimo a leggere, diventando una vorace lettrice. Durante la Prima Guerra Mondiale la scrittrice prestò servizio come infermiera volontaria e, lavorando nella farmacia, acquisì conoscenze specifiche nel campo dei veleni, utilizzati in seguito in molti dei suoi libri; conobbe anche diversi soldati belgi rifugiati in Inghilterra, dai quali trasse l’ispirazione per creare Hercule Poirot.

Nacque così il suo primo romanzo, Poirot a Styles Court: un misterioso caso di avvelenamento in una dimora di campagna, risolto in modo egregio da un profugo belga con la testa ad uovo e curatissimi baffi, colui che da questo momento diventerà uno dei detectives più amati di tutti i tempi.     

Negli anni successivi la Christie si dedicò anima e corpo alla scrittura, dando vita alla geniale Miss Marple, che compare per la prima volta in La morte nel villaggio.   

Nel 1928 la scrittrice divorziò dal marito e, coltivando sempre la sua passione per i viaggi, salì a bordo del lussuoso treno Orient Express, grazie al quale vide la luce uno dei suoi più celebri capolavori: “Assassinio sull’Orient Express”, dove Poirot sarà impegnato ad indagare sull’omicidio di un americano trovato morto nella sua cabina. Oltre ai tanti presunti sospetti, Poirot sarà messo di fronte ad una lacerante scelta morale.

Il secondo matrimonio della Christie con l’archeologo Max Mallowan porterà alla scrittrice una nuova ventata di ispirazioni.  Risale a questo periodo, infatti, il noto “Poirot sul Nilo”. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’autrice divenne, se possibile, ancor più prolifica e dette alle stampe il suo, a mio parere, più grande capolavoro: “Dieci piccoli indiani”. Una storia macchinosa e molto affascinante che vede dieci sconosciuti ritrovarsi, a seguito di un invito da parte di un misterioso ospite, in una lussuosa villa su di un’isola, dove diventeranno bersagli di un pericoloso assassino.

Nel mezzo, quasi 80 opere scritte dalla Christie, tradotte in più di 100 lingue per oltre due miliardi di copie vendute.

Agatha Christie morirà nel 1976, rigorosamente per cause naturali, dopo aver profeticamente detto addio ai suoi “figli” più onorati: “Sipario” è il congedo di Poirot, mentre “Addio Miss Marple”, che uscirà postumo, è l’ultima avventura della nostra vecchietta preferita.

Le opere della scrittrice sono state trasposte al cinema (tra i migliori interpreti di Poirot, Albert Finney e Peter Ustinov), in televisione, alla radio, in teatro. Proprio riguardo a quest’ultimo, una menzione speciale lo merita il dramma “Trappola per topi”, andato in scena per la prima volta a Londra nel 1952 e poi ininterrottamente per più di sessant’anni.

Nel 1971 Agatha Christie fu insignita della prestigiosa onorificenza di Dama dell’Impero Britannico, doveroso elogio pubblico a quella che Churchill definì :

La donna che, dopo Lucrezia Borgia, è vissuta più a contatto col crimine.

Nella speranza di avervi incuriosito, vi invitiamo con piacere a leggere le nostre recensioni di alcuni dei romanzi più noti di Agatha Christie.                  

Un arrivederci alle prossime “Penne d’autore”!