PER TUTTO IL TUO AMORE

di Laura Pellegrini

Per tutto il tuo amore di Laura Pellegrini
Editore: Io Scrittore
Genere: Romanzo storico
Pagine: 222
Data di uscita: 8 ottobre 2020

Cari amici lettori, oggi ho l’immenso piacere di parlavi di un libro che mi è piaciuto moltissimo, uno dei migliori che ho letto in questo 2020, mi riferisco a “Per tutto il tuo amore” di Laura Pellegrini, un romanzo storico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale che vi emozionerà e vi porterà a conoscere Luce, la nostra coraggiosa protagonista.
Venite con me in questo viaggio nel passato, vi assicuro che non ve ne pentirete!
Buona lettura!!!

a cura di Manuela Morana


Sinossi di PER TUTTO IL TUO AMORE

Toscana, agosto 1944.
È bella Luce, anche se non lo sa e non se ne cura, troppo presa a sopravvivere alla guerra e alle privazioni economiche. I suoi ventuno anni si consumano tra la cura del padre malato, la fatica della vita contadina e il terrore dei tedeschi, mostri senza volto che possono nascondersi dovunque, come le dice Manfredi, il suo amico d’infanzia che ora la guarda con occhi diversi, occhi pieni di amore.
Ma Luce non sa cosa sia l’amore. O forse ne ha paura.
Poi, un giorno, il destino si diverte a mescolare le carte e la ragazza s’imbatte davvero in un tedesco, uno di quei lupi nascosti nell’ombra dei boschi dove lei è cresciuta.
Il soldato è ferito, bisognoso di aiuto; curandolo, a poco a poco, Luce scopre che anche lui è fatto di carne, lacrime e paure come lei. E ha dentro la sua stessa sete di vita.
Mentre Manfredi entra nella Resistenza, pronto a morire per la libertà, Luce ospita di nascosto «il nemico» e se ne sente sempre più attratta…

Una profonda storia d’amore e di guerra, di passione e dolore, segnata da un finale imprevedibile e potente e da una protagonista intensa e unica, che rimane a lungo nel cuore del lettore.

Recensione

Luce, così si chiamava la ragazza che viveva nella casa fuori dal paese, a un chilometro dalle mura.
Luce, e mai nome fu più azzeccato di quello.
Venne al mondo durante una nottataccia di pioggia in pieno inverno, una di quelle notti in cui non ci sono in giro neppure i lupi o i briganti. Una notte in cui le finestre erano percosse dal vento gelido e le gocce d’acqua cadevano taglienti sui vetri opachi.
[…]
Così, tra le sferzate di quel vento gelido e i lampi che rischiaravano a giorno il cielo nero, Luce venne al mondo. E lo fece con un sorriso stampato sulla boccuccia rosa, con i capelli biondi che parevano quasi bianchi e le guance già piene.
Per questo, Duccio, quando la prese tra le braccia stanche, le diede quel nome.
Fu per lui come una scintilla nel buio, un sorriso nella privazione e, benché fosse in uso dare ai figli i nomi degli antenati, Duccio se ne infischiò.
Lei era la luce e così si sarebbe chiamata.

È con queste parole che si apre “Per tutto il tuo amore”, descrivendoci la nascita della nostra protagonista, una bambina bellissima che con la sua semplice presenza è capace di rischiarare anche la notte più buia.
Subito dopo facciamo un salto temporale in avanti e ritroviamo una Luce più grande, cresciuta, è ormai una giovane donna, di ventun anni, con tante responsabilità sulle sue spalle: deve prendersi cura di Duccio, suo padre che si è ammalato, badare alla casa e all’orto, spaccare la legna, prendersi cura degli animali e tante altre cose e tutto sempre da sola visto che i suoi fratelli sono partiti per combattere la Seconda Guerra Mondiale e la sua mamma è morta di polmonite.
Adesso Luce sa che può contare solo su se stessa, suo padre peggiora di giorno in giorno e presto morirà.
Duccio vorrebbe saperla sposata e al sicuro, per questo motivo un giorno le chiede cosa ne pensa di Manfredi, l’amico di infanzia dei suoi fratelli, quel ragazzino che è cresciuto insieme a lei e che per la nostra protagonista è solo un caro amico.
Manfredi è un uomo buono, è entrato nella resistenza, ma rimane sempre lo stesso giovane che ha promesso ai suoi fratelli che si sarebbe sempre preso cura della piccola Luce.

Gli piaceva la sua risata. Amava la sua risata. Era dipendente da quello sbotto di ilarità buffo, con il quale lei riempiva tutti i vuoti che si sentiva dentro.
Lei, che era la sorella minore di Cosimo e Sauro, che aveva dodici anni mentre lui ne aveva diciassette, lo aveva legato alla sua bellezza dal giorno in cui con occhi nuovi l’aveva vista.
La conosceva da quando era nata, Luce, eppure, solo una mattina d’estate che erano andati a fare il bagno al torrente, l’aveva davvero incontrata per la prima volta.
[…]
La amava da sempre e l’avrebbe amata per sempre, lo sapeva bene e quando i fascisti avevano cominciato i rastrellamenti per mandare i giovani, ma pure i vecchi, al fronte a farsi ammazzare come idioti, era scappato su per i monti.
Lì, tra quei boschi lontani sugli Appennini, aveva sentito dei primi raduni per cacciare i crucchi dalla sua terra.
Così, aveva accettato per lei, per tenerla al sicuro, per poterla amare, un giorno, in una casa che fosse loro e non da spartire con un branco di debosciati stranieri. Voleva sposarla, voleva avere dei figli da lei e morire tra le sue braccia e sulle sue labbra.

Manfredi ama Luce mentre per lei è lui solo un fratello e, quando il padre le dice che vuole che lo sposi, qualcosa dentro di lei si spezza.
Lei che ha sempre sognato l’amore dovrà accontentarsi di sposare un uomo al quale vuole bene in modo innocente e questo perché una donna non può restare da sola, senza qualcuno che si occupi di lei e non può andare contro il volere del padre moribondo.
È con queste sensazioni nel cuore che corre al torrente, anche se sa che può essere pericoloso, che potrebbe incontrare i tedeschi e che questi non esiterebbero un attimo a farle del male.
Purtroppo proprio mentre fa ritorno a casa si ritrova con un fucile puntato al petto.
Eccoli i tanto famosi e temuti tedeschi, lei che non ha mai creduto fino in fondo al fatto che fossero arrivati fin lì, lei che non aveva paura ed agiva in maniera imprudente se ne ritrova uno davanti e per la prima volta in vita sua capisce che avrebbe dovuto ascoltare le raccomandazioni di chi le vuole bene e cerca da sempre di proteggerla.
Il soldato, che inspiegabilmente parla italiano, la costringe a portarlo a casa sua e una volta entrato nella stalla lascia che Luce ricucia la brutta ferita che ha alla gamba.
L’indomani mattina Luce si sveglia all’alba e il suo primo pensiero è per quel soldato.

Che fosse morto? Che fosse andato via? L’idea che quel soldato avesse lasciato quel luogo le procurò un lieve dispiacere.
Lo sentì bene, quel sentimento, tanto da stupirsene. Lo assaggiò sulla lingua percependo un sapore quasi ferroso.
Insomma, quello era o no un nemico?
Avrebbe dovuto temerlo e cacciarlo, magari anche denunciarlo, andare da Manfredi a raccontargli tutto, eppure… Non lo voleva fuori da quella stalla, malgrado ne avesse paura.

Chi è questo misterioso soldato tedesco che inizialmente non risponde alle sue domande? Cosa nasconde nel suo passato? Come può essere una SS proprio lui, che sembra così diverso dagli altri? Chi è Ev e cosa ne è stato di lei? Quali colpe lo tormentano? Quali crimini ha commesso?

I primi incontri tra Luce e Heinrich sono burrascosi, il soldato tedesco a volte si mostra umano e fragile altre prepotente e cattivo.
La nostra protagonista si sente comunque inspiegabilmente attratta da quell’uomo misterioso, ferito e solo e cerca di aiutarlo, di curarlo, di essere gentile con lui.
È per questo che quando lui si comporta male nei suoi confronti lei ne resta molto delusa e ferita. Perché Heinrich sembra godere nel farla spaventare o nell’ignorarla?
Quando finalmente arriva il giorno nel quale lui l’avvisa che lascerà la stalla e sparirà dalla sua vita Luce, però non prova affatto il sollievo che si era aspettata…

Chiuse gli occhi, provò a pensare ad altro, ma nella testa l’immagine di lei, che l’indomani mattina avrebbe aperto la porta senza trovare nessuno dall’altra parte, la pungeva come una scheggia di legno in un dito.
Le piaceva quel soldato, era inequivocabile. Le piaceva come nessun uomo le era mai piaciuto prima e per quanto fosse un diavolo vestito con gli abiti di Cosimo, non riusciva proprio a pensarlo lontano, perso tra i boschi inospitali.

Tra allontanamenti e ritorni, tra aerei che passano in cielo e portano il terrore sulla terra, tra sentimenti che cercano di essere nascosti e repressi si dipana una storia che vi conquisterà.

“Per tutto il tuo amore” ci racconta una storia fatta di guerra e d’amore, di morte e speranza, di privazioni e amicizia, ci parla dell’importanza che i partigiani hanno avuto nella storia del nostro Paese, ma allo stesso tempo raggiunge il fine di rendere meno prevenuti e più obiettivi i lettori sugli avvenimenti accaduti, riuscendo a umanizzare il nemico e a farcelo conoscere un po’ meglio.
La Toscana fa da sfondo a questa magnifica storia, le ambientazioni sono appena accennate ma, pur venendo descritte in modo semplice e senza dilungarsi troppo, risultano comunque molto evocative e realistiche.
In questo libro a farla da padroni sono i personaggi, Luce su tutti e subito dopo Heinrich e Manfredi, ma anche Duccio, Maso, Lietta, le donne che si riuniscono per lavare i panni e gli amici partigiani che si organizzano nella taverna del Maso e poi vanno per i boschi, tutti sono protagonisti fondamentali ai fini della fluidità e dell’autenticità della storia.
Personalmente li ho amati tutti ma mi è rimasto particolarmente nel cuore Manfredi con il suo amore impossibile e la sua voglia di proteggerlo ad ogni costo, sono sicurissima che non riuscirete a restare indifferenti davanti alla storia di questo giovane coraggioso e valoroso.

Lo stile di Laura Pellegrini è estremamente evocativo e poetico, riesce a trasportaci nel passato e a farci sentire parte di quella storia che abbiamo vissuto solo attraverso i libri di storia e i racconti degli anziani, regalandoci una prospettiva nuova nella quale non tutti i tedeschi incarnano il male assoluto.
“Per tutto il tuo amore” ci fa vedere come non sempre tutto è bianco o nero, non sempre i nemici sono spietati e crudeli, la maggior parte delle volte sono solo uomini e donne che eseguono ordini terribili e che soffrono per questo.
Inoltre a volte anche tra persone di schieramenti diversi può fiorire un sentimento vero, sincero e fortissimo, ma riusciranno i nostri protagonisti ad avere il coraggio di innamorarsi?
Riusciranno a sfidare le circostanze che li vedono nemici?
Potranno mai essere felici e sperare nel trionfo dell’amore o la crudele guerra divorerà tutto lasciando solo dolore, morte e distruzione?
Cosa succederà a Luce, Heinrich e Manfredi?

Consiglio vivamente a tutti di leggere “Per tutto il tuo amore” perché Laura Pellegrini è riuscita a regalarci una storia immensa, potente, forte e appassionante, una storia che veramente merita di essere conosciuta e sinceramente mi piacerebbe moltissimo se venisse trasformata in un meraviglioso film.

Buona lettura a tutti!!!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Laura Pellegrini

Laura Pellegrini è nata a Roma nel 1977, dove e vive e lavora nel settore delle comunicazioni. Mamma e lavoratrice a tempo pieno, è appassionata d’arte, letteratura e fotografia e soprattutto di scrittura, a cui riconosce un potere terapeutico, necessario e insostituibile, oltre che altamente gratificante. Tra i suoi romanzi, tutti auto pubblicati: la trilogia Tempo imperfetto, Tempo inverso, Contro Tempo; la trilogia Prima che faccia buio, Prima che tu dica noi, Prima che sia l’alba; Darkness Within; Memento; Le confessioni di Emma.
Si ringrazia l’autrice per aver gentilmente fornito il materiale