a cura di Pamela Mazzoni
Cari lettori, durante la serata di ieri, domenica 30 agosto, sono stati finalmente decretati i vincitori dell’ambìto Premio Viareggio-Rèpaci, nato nel 1929. Di questa manifestazione letteraria che, nonostante la veneranda età mantiene tutta la freschezza, la vivacità e la libertà di spirito che lo hanno sempre contraddistinto, a partire dal suo battagliero e polemico fondatore, Leonida Rèpaci, vi abbiamo raccontato l’appassionante storia, spiegando anche il regolamento in un precedente articolo.
Dopo il temporale che ha caratterizzato la notte e la mattina di ieri, nel pomeriggio si è finalmente affacciato il sole, quasi a dare il benvenuto alla serata di grande rilievo culturale che si sarebbe svolta di lì a breve, scongiurando il pericolo di un annullamento dell’evento. Evento che si è svolto invece senza intoppi nell’affascinante cornice della grande piazza ellittica posta all’interno della Cittadella del Carnevale, il più grande ed importante centro tematico italiano completamente dedicato alle maschere. Contornati dagli hangar e dai laboratori dove, per tutto l’anno, si lavora alacremente alla creazione dei carri e all’organizzazione di uno dei Carnevali più famosi, vanto di questa cittadina in Versilia, si è svolta una serata ricca di ospiti illustri, pur nel massimo rispetto delle normative antiCovid. All’ingresso, infatti, la misurazione della temperatura e la registrazione, con l’obbligo della mascherina anche durante tutta la serata; inoltre dei circa 1000 posti a sedere disponibili, solo 450 sono stati quelli effettivamente assegnati.
Sul palco, la conduzione è stata affidata alla giornalista Tiziana Ferrario edal presentatore televisivo Nino Graziano Luca.
Come si evince dalla frase sulla locandina, “Spiriti liberi, ovunque siate voi”, il tema della serata è stato la Libertà (titolo anche della canzone di Giorgio Gaber che ha aperto la serata): il bene più prezioso per ogni essere umano, da tutelare e difendere, ma sempre nel rispetto di tutti.
Il 9 luglio sono state selezionate le tre terne di finalisti nelle altrettante sezioni in cui si distingue il premio, ovverosia Narrativa, Saggistica e Poesia; finalisti che quindi, accedendo alla serata di ieri, risultavano già vincitori del Premio Giuria-Viareggio.
I vincitori
Ecco di seguito i vincitori del Premio Viareggio-Rèpaci:
Sezione Narrativa
di Paolo di Paolo
Editore: Feltrinelli
Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni Ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i padri. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta? Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere. Corre, è sempre in ritardo, l’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi. Valentina ha diciassette anni, va alle superiori ed è convinta che da grande farà la psicologa. Appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese e che adesso fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera. Cecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera torna da Gaetano, alla tavola calda in cui lavora: non vuole nulla da lui, se non un ultimo favore. A osservarli c’è lo sguardo partecipe di un io che li segue nel tempo cruciale della trasformazione. Un giro di pochi mesi, una primavera che diventa estate. Tra bandiere che sventolano festose, manifesti elettorali che sbiadiscono al sole e volantini che parlano di una ragazza scomparsa, le speranze italiane somigliano a inganni. Poi ecco che una nuova vita arriva e qualcosa si svela. “Lontano dagli occhi” è una dichiarazione d’amore al potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inaccessibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo. Una storia sul peso delle radici, su come diventiamo noi stessi.
Sezione Saggistica
di Giulio Ferroni
Editore: La nave di teseo
Seguendo la traccia della Divina Commedia, e quasi ripetendone il percorso, Giulio Ferroni compie un vero e proprio viaggio all’interno della letteratura e della storia italiane: una mappa del nostro paese illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia. L’incontro con tanta bellezza, palese o nascosta, nelle città come in provincia, e insieme con tanti segni della violenza del passato e dei guasti del presente, è un modo per rileggere la parola di Dante in dialogo con l’attualità, ma anche per ritrovare in questi luoghi una ricchezza, storica e letteraria, che spesso fatichiamo a riconoscere anche là dove ci troviamo a vivere. Da nord a sud, dalla cerchia alpina alla punta estrema della Sicilia, da Firenze al Monferrato, da Montaperti a Verona, da Siena a Roma, Ravenna, Brindisi, si seguono con Dante i diversi volti di questo paese “dove ‘l sì suona”, “serva Italia”, “bel paese”, “giardin dell’impero”: un percorso attraverso la storia, l’arte, la cultura, con quanto di essa luminosamente resiste e con ciò che la consuma e la insidia; ma anche un viaggio che riesce a restituirci, pur tra le fuggevoli immagini di uno smarrito presente, la profondità sempre nuova della nostra memoria.
Sezione Poesiadi Luciano Cecchinel
Editore: Arcipelago Itaca
Durante la serata sono stati assegnati vari Premi Speciali: tra questi il Premio giornalistico è andato ad una delle firme più ironiche ed acute del giornalismo italiano, Natalia Aspesi; il Premio alla carriera è stato assegnato alla grandissima Dacia Maraini, che nel suo lungo ed onorato percorso professionale è stata autrice di romanzi, poesie, saggi ed opere teatrali, nonché intensa narratrice dell’universo femminile; allo scrittore e diplomatico Maurizio Serra il Premio Internazionale Viareggio-Versilia.
Il Premio Opera prima-Narrativa è andato ad Alberto Albertini per il romanzo La classe avversa.
di Alberto Albertini
Editore: HACCA
“La classe avversa” è il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano. Protagonista di questo romanzo di fabbrica contemporaneo è “il Poeta”, figlio e erede di uno dei proprietari dell’azienda, costretto a mostrarsi all’altezza del ruolo che gli spetta mentre studia e sogna di laurearsi in Lettere. Quando il Presidente, azionista di maggioranza, affida l’azienda a un Amministratore delegato che si rivela un tagliatore di teste, sadico e accentratore, vorrebbe fare come Franco, suo amico fin dai tempi del liceo, che si ribella e si licenzia. Ma ha tra le mani una commissione che potrebbe cambiare il futuro dell’azienda e illuminare finalmente il suo successo, anche agli occhi di Laura, giovane impiegata appena arrivata in ufficio. Il rischio è far saltare entrambe le famiglie, quella dove timbra il cartellino al mattino, e quella con cui condivide appena una colazione e un tragitto in auto fino alla scuola. Con questo romanzo disincantato e lucido, in un dialogo immaginario con lo scrittore Ottiero Ottieri, Albertini dà voce e nuova dignità a una corrosione personale e collettiva che il lavoro sembra non essere più in grado di nobilitare.
Quello di ieri sera è stato indubbiamente un intenso momento denso di cultura oltre che di ironia e simpatia, grazie agli affascinanti interventi dei pregevoli ospiti, che ci hanno permesso di spaziare tra vari argomenti, molto attuali ed interessanti. Un doveroso plauso alla perfetta organizzazione ed i nostri complimenti ai vincitori del prestigioso premio letterario Premio Viareggio-Rèpaci, con l’arrivederci al prossimo anno. A voi lettori, un buon inizio di settimana dalle vostre Penne Irriverenti!
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