REVIEW PARTY: INTRAMOENIA

di Deborah P. Cumberbatch

Intramoenia di Deborah P. Cumberbatch
Editore: Independently published
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 400
Data di uscita: 13 maggio 2021

Cari lettori oggi abbiamo il piacere di presentarvi il nostro review party al libro Intramoenia di Deborah P. Cumberbatch, un romance contemporaneo completamente diverso da tutto quello che avete letto finora!
Una storia forte e potente che entrerà nelle vostre vene, nella vostra testa e soprattutto nei vostri cuori!

Buona lettura!

a cura di Manuela Morana

Sinossi di INTRAMOENIA

Jax è uno dei migliori agenti dell’MI6.
È nato per essere un soldato, è nato per proteggere il suo Paese ed è una certezza che avverte sin nelle ossa, portandola avanti con orgoglio e dedizione.
O, almeno, è quello che pensa finché una missione non gli sconvolge interamente l’esistenza.
Finché la Terra non emette la sua sentenza.
Dopo quel giorno, dopo aver visto che cosa la mano dell’uomo è in grado di fare, Jax si perde in una spirale autodistruttiva, in una guerra dove non resterà altro che caos.
E la fine, quella che lui si augura. Quella che aspetta.

Sarabi è una donna spezzata, recisa, distrutta. Una donna che il mondo ha deciso di punire per qualcosa che non ha mai scelto. Per un colore di pelle che deriva dallo stesso spettro da cui hanno origine tutti gli altri e che però viene disprezzato come se appartenesse all’inferno.
Dopo essere stata salvata da una voce che ha infranto l’oscurità, Sarabi non sente più nulla: è un fantasma che vaga in attesa della morte, rifuggendo qualunque contatto umano.

Dopo due anni in cui ha solo tentato di tenere insieme i pezzi, però, decide di far felice sua nonna, il suo unico appiglio per non crollare nell’abisso, e lascia Londra per ritirarsi nella loro fattoria fuori dal tempo, in cerca di un po’ di pace.
Non avrebbe mai pensato che proprio lì avrebbe di nuovo risentito quella voce.
Nelle terre isolate e umide delle campagne inglesi, due persone in guerra si ritroveranno in una clessidra scheggiata fuori dal mondo fatta di stelle e parole, pronte a combattere l’una per l’altra ancora prima di conoscersi.
Insieme a un diario arrivato dal passato, che contiene una storia che cambierà per sempre le loro vite.

Recensione

Intramoenia è la storia di Sarabi e Jax, due puri di cuore che hanno vissuto e visto tanto, troppo orrore. Sarabi è una donna bellissima, intelligente e coraggiosa o almeno lo era prima che venisse rapita e rinchiusa per tanto tempo, troppo, lasciata senza cibo né vestiti, privata della propria libertà e dignità, picchiata, umiliata e trattata in modo disumano.
È proprio Jax che durante una delle sue missioni la trova e da quel momento la sua vita non sarà mai più la stessa.

La donna si ritrae di scatto, rannicchiandosi il più possibile contro la parete con un gemito privo di suono, e nasconde il viso tra le mani, come se fosse pronta a incassare colpi da ogni direzione e cercasse di difendere le sue parti più vulnerabili.
È avvolta nei suoi stessi fluidi corporei, che si raccolgono sul pavimento insieme a macchie di sangue secco e ad altre di provenienza sconosciuta, ma nessuno di noi riesce a coprirsi il naso e la bocca per evitare di sentirne il fetore, forse perché nessuno di noi è più in grado di muoversi.
La donna è completamente nuda, la sua pelle color oro è ricoperta di ferite più o meno recenti e lividi che formano un caleidoscopio di sfumature ipnotiche trame che paiono avere vita propria, ed è così magra che un anatomopatologo potrebbe ricostruire la struttura del suo scheletro solo osservandola.
Basterebbe toccarla per frantumare ogni parte di lei.
Lo so prima ancora di respirare. Lo so anche prima che il mio cervello processi l’informazione e la immagazzini: questa sarà l’immagine che regnerà nei miei incubi per il resto della mia vita.
[…]
Ti prego, ascoltami. Ti prego, guardami. «Ti giuro che non permetterò a nessuno di farti ancora male.» Mi sporgo verso di lei di qualche altro centimetro.
«È finita, te lo giuro. Ci sono io qui adesso.»
[…]
«Resto qui con te, fino alla fine. Non vado da nessuna parte.»

Questo primo, intensissimo, incontro mi ha molto colpita ma vi assicuro che da solo non basta a esprimere tutta la potenza delle emozioni e delle sensazioni che i nostri due protagonisti provano: tutta la paura, la rabbia, il dolore fisico e psicologico che si è completamente impadronito di loro, il senso di impotenza, la voglia di protezione e riscatto che li caratterizza. Solo leggendo tutto il libro potrete capire fino in fondo ciò che l’autrice ha voluto raccontarci e apprezzare appieno la forza di quest’opera.

Nonostante il trascorrere del tempo però Jax non riesce a scuotersi dai suoi pensieri, la bottiglia diventa una cara amica e rivede continuamente quelle scene che tanto profondamente l’hanno scosso. È attratto dalla presenza di Sarabi, vorrebbe saperla finalmente al sicuro, in forze e senza più paure ma allo stesso tempo terrorizzato all’idea di rivederla ed è per questo che chiede notizie ai suoi uomini sulle condizioni della giovane senza mai trovare il coraggio di andare personalmente.
Un giorno però, dopo ben due anni da quel salvataggio, Stephen e Meggy lo convocano e gli dicono senza mezzi termini che deve riprendersi, deve tornare quello di un tempo, smettere di bere e prendersi una pausa per ritrovare se stesso in caso contrario, nonostante sia un’ottima risorsa e tutti credano in lui e nelle sue capacità, dovrà abbandonare per sempre l’MI6.

Resto in piedi accanto alla vetrata, in posizione di contrattacco per sventare qualunque incursione abbiano preparato proprio come il mio lavoro mi ha insegnato: calcola ogni probabilità e preparati all’impossibile, ecco l’unico modo che un agente dell’MI6 ha per sopravvivere.
«Hai un aspetto terribile.» Stephen va dritto al punto, non ci gira intorno, lui ti guarda negli occhi e si assicura che nessuno dei presenti perda tempo.
Meggy, che ha preso posto sul bordo della scrivania al suo fianco, gli tira un leggero colpo con la mano per intimargli di andarci piano.
Mi ritrovo inaspettatamente a ridere e, sebbene sia un suono roco e gracchiante, più un ringhio basso che una risata, è la prima reazione liberatoria che ho da mesi.
«Ah, sì?» Mi gratto la mandibola, fingendomi sorpreso. «Non me ne ero reso conto.»
«Per fortuna so che stai mentendo, o chiederei un intervento immediato al mio team per valutare le tue facoltà mentali.»

Jax non reagisce bene alla notizia ma non ha scelta…
Una sera, mentre come al solito è ubriaco, legge un annuncio, c’è bisogno di una mano per rimettere in piedi una vecchia fattoria nelle campagne inglesi, inspiegabilmente sente di dover chiamare quel numero e recarsi lì, ha bisogno di cambiare aria e allontanarsi da tutto e tutti e forse in realtà cerca solo di sfuggire da se stesso e dai suoi ricordi.
La sua sorpresa non potrebbe essere maggiore quando scopre che la fattoria nella quale è andato a finire è proprio quella della nonna di Sarabi!
Le due donne vivono lì da sole, Sarabi non si separa mai dal suo cane lupo ed è molto affezionata ai suoi tre cavalli ma non riesce più ad avere contatti umani. Anche sua nonna ha paura di sfiorarla perché sa che dopo il rapimento tutto è cambiato per la sua adorata nipote e qualsiasi contatto anche il più affettuoso provoca in lei sensazioni di panico e voglia di scappare e mettersi al sicuro.

Jax vorrebbe andarsene via subito, non vuole turbare Sarabi, non vuole che la sua presenza le ricordi tutte le sofferenze che ha subito, e d’altra parte ha paura dei suoi sentimenti, di ciò che può comportare preoccuparsi ancora per lei, vedersela davanti tutti i giorni, conoscerla davvero, non può proprio credere di avere davanti proprio la stessa donna che ossessiona tutti i suoi pensieri…
Nota con piacere che fisicamente sembra che si stia riprendendo ma vede anche quanta paura abbia ancora in corpo e come sia estremamente schiva e insicura con tutti.

«Mi ricordo, Sarabi.» Il respiro gli esce di bocca accelerato. «Mi ricordo di te.»
Le sue labbra si stringono come se volesse aggiungere altro, ma si trattenesse a causa di qualcosa di invisibile che gli pesa sulle spalle.
«Anch’io mi ricordo di te.» La mia voce resta nell’aria, la confessione incollata a noi come piume sulla pece. Vorrei dirgli altro, vorrei ringraziarlo per avermi salvato la vita, per essere rimasto con me in ospedale fino al momento in cui i miei occhi si sono arresi per spossatezza, vorrei spiegargli che vederlo davanti a me quel giorno, sentire la sua voce ripetermi che sarebbe andato tutto bene anche mentre i soccorritori mi imbottivano di farmaci e ogni cellula del mio corpo era scossa dal dolore, mi ha permesso di non lasciarmi stringere dalle tenebre.
Lui è stato la luce che mi ha tenuta ancorata alla vita, quando la vita era la mia peggiore nemica.
Ma non dico nulla di tutto questo, non riesco a emettere alcun suono: mi limito a fissarlo, incastrata in quegli occhi che sono calamite di diamanti.
«Se tu me lo chiedessi, potrei andarmene anche stanotte» sussurra, il tono però fermo di chi sta solo esprimendo una verità inconfutabile.
«Farò tutto ciò che vorrai.»
Il mio cuore, di solito cosi silenzioso, emette un suono lacerante, fulmineo, soave e affilato che rende le mie successive parole ovattate alle mie orecchie.
«Resta» alito in un brusio indistinto.
«Puoi restare finché vuoi.»
E solo allora che lo noto, nell’esatto momento in cui i suoi occhi di ghiaccio e diamanti si addolciscono, animati per un istante da una fiammella rovente che si insinua nella mia mente.

Intramoenia non è il solito romance pieno di smancerie e frivolezze, è un romanzo completamente diverso, molto più profondo, con delle descrizioni estremamente realistiche e a tratti molto poetiche. È un libro pieno di sentimento, di riflessioni, di emozioni che parla di sofferenza e d’amore.

I due protagonisti di Intramoenia imparano piano piano a conoscersi, si avvicinano senza fretta, con estrema delicatezza e prudenza, si lasciano lo spazio e il tempo necessari affinché la fiducia nasca e cresca tra loro. Complice anche un bellissimo diario che è saltato fuori dal passato e che diventa un’ottima scusa per Jax e Sarabi per passare il tempo insieme leggendolo la sera al chiarore delle stelle nella quiete che solo la fattoria di famiglia sa donargli e permettendogli di fare un meraviglioso viaggio nel passato alla scoperta di un altro personaggio straordinario.

I personaggi di Intramoenia sono molto ben analizzati dal punto di vista mentale, emotivo e psicologico. Ho adorato la nonna di Sarabi, una donna incredibile, saggia, buona, che riesce a vedere oltre le apparenze e ad arrivare al cuore delle persone. Le sue storie poi sono veramente meravigliose e piene di profondi e bellissimi insegnamenti.

Intramoenia è un romanzo che entra dentro e che ci resta a lungo, ne sono assolutamente sicura.
Riusciranno i nostri protagonisti a curare le proprie ferite e a fidarsi di nuovo degli altri? Capiranno che il mondo non è solo cattivo ma a volte riesce a donare pace e amore? Troveranno la loro casa e il loro posto nel mondo? O resteranno per sempre anime spezzate e incurabili?
Per scoprirlo non vi resta che leggere Intramoenia uno dei romanzi più profondamente emozionanti che ho letto negli ultimi anni, un viaggio attraverso due personaggi potentissimi e due anime spezzate in cerca di guarigione e pace.
Buona lettura!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5




Si ringrazia l’autrice per aver cortesemente fornito il materiale