REVIEW PARTY: UN GUAIO CHIAMATO AMORE

di Marina Galatioto

“Un guaio chiamato amore” di Marina Galatioto
Editore: Blueberry Edizioni
Genere: Romance
Pagine: 320
Data di pubblicazione: 23/11/2022

Cari lettori,
oggi vi terremo compagnia con il divertente ed appassionante romanzo di Marina Galatioto “Un guaio chiamato amore” , che catturerà la vostra attenzione fin dalla prima pagina.
Blaine è un uomo abituato ad avere tutte le donne che vuole, l’importante è che siano magre e belle.
Joy è una ragazza curvy che cerca di nascondere le sue forme, le quali, secondo lei, la rendono grassa e brutta agli occhi degli altri.
Due persone completamente diverse, direte voi, destinate a non incontrarsi mai. E invece…
Per scoprire cosa succederà non vi resta che leggerlo.
Buona lettura!

a cura di Rossana Bizzarro

Sinossi di UN GUAIO CHIAMATO AMORE

“Non ho mai avuto un buon rapporto con lo specchio. Mi ha sempre restituito una forma di me che non mi è mai piaciuta.”

Joy si ritiene una perdente, una buona a nulla sovrappeso con poche speranze per il futuro. Pensava di avere almeno l’amore ma, ben presto, si ritrova a fare i conti con un’amara realtà. Di nuovo sola, senza una casa e senza un lavoro è costretta a ripartire da zero. Delusa e amareggiata, Joy vaga per Clearwater a bordo della sua auto scassata in cerca di una soluzione che le eviti di tornare, umiliata, a casa dei suoi genitori.
Decide così di entrare in un grande magazzino e mentre curiosa nel reparto letti le viene un’idea: perché non nascondersi in un bagno e dormire lì? Magari la fortuna potrebbe girare, nel frattempo.
Tutto sembra filare liscio finché un addetto alla sorveglianza la scopre e la conduce dal direttore in persona: Avery Wallreens.
Disperata, le racconta la sua storia e lui, a sorpresa, sembra crederle, a tal punto da concederle un impiego occasionale come commessa. Peccato che non abbiano fatto i conti col fratello maggiore di lui: Blaine. Snob, arrogante, sexy e abituato a cambiare donna con la stessa facilità con cui si cambia le camicie, non si fida affatto di questa ragazza.
Chi la spunterà? Joy e Avery sembrano assolutamente compatibili, due anime affini, mentre Blaine è l’esatto opposto: sprezzante e superbo.
Riuscirà Joy a conquistare la loro fiducia e a dimostrare, anche a se stessa, che merita almeno un’occasione nella vita?
Se è vero che non è tanto quel che pensano gli altri di te a farti soffrire, quanto ciò che tu pensi di te stessa, sarà in grado di chiudere definitivamente i conti col passato, guardare il suo corpo con occhi nuovi e riaprire il cuore all’amore?

Recensione

Mi chiamo Joy, ma nella mia vita di gioia ce n’è stata ben poca.


Quante volte, davanti allo specchio, ci siamo fatti mille problemi, non abbiamo trovato una sola cosa che ci potesse andare bene e ci siamo fatti prendere dallo sconforto, convinti di non poter mai piacere a qualcuno?
Quante volte avremmo voluto avere un corpo diverso, senza dover continuamente invidiare gli altri? E soprattutto, quante volte abbiamo rinunciato a feste, occasioni simili e altro solo per l’insicurezza e la paura di venire derisi e presi in giro?

“Un guaio chiamato amore” della bravissima Marina Galatioto tocca proprio questo tema, ovvero quello di sentirsi continuamente inadeguati e mai all’altezza, e vedere il proprio corpo come un nemico.
E bisogna dire, che è con molta ironia e nello stesso tempo con delicatezza che affronta quello che per molti diventa un vero e proprio problema, un qualcosa contro cui combattere.

Fin da bambina, Joy ha sempre sofferto a causa dei chili in più e delle prese in giro da parte dei suoi amici. Crescendo, il fatto di non essere magra e perfetta, l’ha resa diffidente, incapace di credere ai complimenti, convinta di non riuscire mai a trovare qualcuno a cui piacere davvero.

I fantasmi del passato, le delusioni, pesano sempre su di noi, rendendoci incerti, regalandoci la sfiducia nel prossimo.


È per questo che quando Chris le chiede di andare con lui, lei lo segue senza pensarci troppo, nonostante i suoi genitori cerchino di convincerla in ogni modo che non sia il ragazzo giusto per lei.
In effetti, dopo un po’ Joy si ritrova sola, senza una casa, senza soldi e senza neanche un lavoro.
Cosa c’è di meglio allora che dormire in un grande magazzino nel frattempo che una soluzione arrivi?
Ed è proprio quello che la giovane fa, fino a quando non viene portata dal direttore, Avery Wellreens, perché sospettata di essere una ladra.
Joy racconta la verità all’uomo che decide di darle un’occasione, assumendola come commessa.

Il vero problema però è Blaine, fratello di Avery, che la reputa una minaccia e non fidandosi di lei, la tratta con sufficienza, la giudica per il suo aspetto fisico e critica il suo rapporto con Avery, che invece la stima e adora lavorare con lei.
Cosa si nasconde in realtà dietro il comportamento freddo, prepotente e distaccato di Blaine?

Blaine e Joy, due protagonisti così diversi, due poli opposti, il diavolo e l’acqua santa, così lontani che chiunque scommetterebbe sul fatto che non potrebbero mai andare d’accordo. E anche loro ne sono straconvinti.
Joy, nonostante il suo nome, “gioia”, non è mai stata davvero felice a causa del suo corpo, ma da quando Avery le ha dato la possibilità di lavorare per lui, è finalmente serena e soddisfatta. Riesce anche a piacersi di più, ad apprezzare il suo valore e le sue capacità.

Blaine è cresciuto praticamente con suo nonno, non ha mai avuto un vero legame con i suoi fratelli e passa da una donna all’altra con facilità, senza mai legarsi a nessuna.
Non si è mai innamorato e non intende farlo, l’amore, la famiglia e i figli non fanno per lui.
L’incontro con Joy, in qualche modo lo destabilizza, lui è abituata ad accompagnarsi con donne magre, sempre perfettamente truccate, vestite bene e che non lo contraddicono mai, insomma, tutto il contrario di questa ragazza curvy che è sempre pronta a dargli contro e a ribattere su tutto ciò che dice.

E allora perché all’improvviso si ritrova ad essere attratto da lei? Perché non fa altro che pensarla e desiderarla?

L’amore è una tegola che ti colpisce in testa e non guarda in faccia nessuno. Non scegli di chi innamorarti e poco c’entra con l’aspetto fisico.


All’inizio del romanzo, il lettore ha davanti una Joy insicura, che non ama il proprio aspetto né la propria vita. Man mano che si va avanti con la lettura però, si nota il grande cambiamento che lei attua, non solo esteriormente ma soprattutto mentalmente e interiormente: finalmente inizia ad amarsi, ad accettarsi, a vedere le sue forme come la sua forza e non come un difetto da nascondere.
È una Joy sicura, forte, determinata a riprendersi delle rivincite. È la Joy che tutti vorremmo essere.

Chi l’ha detto che una donna dalle forme morbide è brutta e che non può trovare un uomo che la ami davvero?


Altri temi affrontati in “Un guaio chiamato amore” sono l’amicizia, la fiducia, il rapporto tra genitori e figli e quello tra fratelli, la crescita interiore, l’amore, il bullismo, la paura di non essere mai abbastanza, il rimpianto.

Lo stile dell’autrice è descrittivo e fluido, la sua scrittura scorrevole e chiara e le descrizioni sono molto dettagliate, tanto da coinvolgere totalmente e renderci affascinati spettatori di questa travolgente storia.

Cambiare non è facile. Non è semplice sfilarsi di dosso le sensazioni negative che ci si appiccicano addosso durante la vita. Ci vogliono impegno e anche coraggio. Ma solo così si può ottenere la felicità. Credetemi, so quello che dico.


Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Si ringrazia la casa editrice per averci cortesemente fornito il materiale.