REVIEW TOUR: PAROLE (UNTOLD)

di Anita Sessa

“PAROLE (UNTOLD)” di ANITA SESSA
Editore: Words Edizioni
Genere: Romance
Pagine: 233
Data di pubblicazione: 11/12/2021

Amici lettori,
oggi vi proponiamo l’appassionante e toccante romanzo di Anita Sessa, “Parole (Untold)”, una storia d’amore che tocca temi molto importanti, regalandoci emozioni forti e contrastanti.
Preparatevi ad un’esplosione di sensazioni meravigliose e a commuovervi incredibilmente.
Buona lettura!

a cura di Rossana Bizzarro

Sinossi di PAROLE (UNTOLD)

Uno scambio di battute scritte su un cartellone pubblicitario, in calce al fondoschiena di una modella di intimo, diventa la chat di Livia e Jacopo. Lei cinica, disillusa e un po’ scontrosa, dopo la morte della madre, si barcamena tra lo studio e un lavoro come cameriera. Lui, più maturo, è un manager affermato e con un matrimonio ai titoli di coda. L’incontro tra Livia e Jacopo è troppo potente ed esplosivo per accontentarsi dello spazio bidimensionale di un poster pubblicitario: i due si incontrano e scontrano, si cercano e sfuggono l’uno all’altra, dando vita a un rapporto perennemente in bilico tra ciò che potrebbe essere e la paura di lasciarsi davvero andare.

Recensione

Lei è il presente, che cerca di fiorire dove non c’è più terreno fertile. Dove qualcuno è passato e ha estirpato ogni cosa.


Quando si è delusi dalla vita, quando il dolore per la perdita di una persona cara è ancora troppo vivo e forte e quando ci si sente ingannati da chi invece dovrebbe solo amarci e proteggere, dare un peso e un’importanza particolare alle parole è normale.
Quando poi bugie e tradimenti hanno causato solo sofferenza, chiudersi in se stessi, essere diffidenti, freddi e distanti, è ancora più normale.
Si sente il bisogno di proteggersi da altre delusioni, da altro dolore che potrebbe, ancora una volta, distruggerci.

“Parole (Untold)” di Anita Sessa è un romanzo meraviglioso, l’ho divorato in pochissimo tempo, non riuscivo a smettere di leggerlo, a pensare ad altro che non fosse questa storia coinvolgente e profonda, e anche una volta arrivata alla fine, con la mente sono ritornata spesso a pensare e ripensare quante emozioni vere e quante sensazioni avevo provato e percepito durante la lettura.

Grazie alle descrizioni minuziose e dettagliate dell’autrice, è ancora più facile lasciarsi ammaliare da questo romanzo: i luoghi, i personaggi, le situazioni, gli stati d’animo vengono riportati fedelmente, e dunque è facile per il lettore sentirsi coinvolto e molto vicino ai protagonisti, a seconda delle circostanze.

Livia è una ragazza di venticinque anni delusa e tradita dalla vita, in passato ha sofferto così tanto da essersi costruita intorno un muro di freddezza, diffidenza e ostilità. Non si lascia andare con nessuno, non parla quasi con nessuno e indossa sempre una maschera di indifferenza verso tutto ciò che la circonda.

Jacopo è un uomo di trentanove anni, con un quasi divorzio alle spalle, anche se è convinto di provare ancora qualcosa per la moglie.

L’incontro tra i due avviene in un modo bizzarro, ovvero a seguito di uno scambio di battute scritte su un cartello pubblicitario.
Jacopo rimane immediatamente affascinato dagli occhi tristi e malinconici di Livia, intuisce che ha sofferto tanto e il suo modo di fare distaccato e acido confermano la sua idea.

E, dannazione, io credo di non essere più in grado di guardare niente che non siano quelle iridi azzurre, che mi danno esattamente l’idea di quello che sto vedendo. Una finestra spalancata su un universo parallelo, che nasconde fragilità e dolore. Mi sento così simile a quegli occhi, così vicino a questa sconosciuta.


Qualsiasi altro uomo, di fronte alla rigidità e alla spigolosità della giovane, alle sue risposte fredde e quasi forzate, scapperebbe a gambe levate.
Jacopo no. Livia lo attira, il suo carattere, quel suo essere così esile e restia ad aprirsi, quella fragilità nascosta dietro un’apparente sicurezza, lo portano a volerla proteggere, difendere e amare. Vuole scoprire cosa le è successo e lenire le sue ferite.

Non so molto di lei, ma ho imparato in fretta che i cenni e il silenzio sono il suo modo preferito di comunicare.


Livia, da parte sua, cerca di scoraggiarlo ed allontanarlo in tutti i modi. Ha paura di fidarsi e di essere poi tradita, ha paura di lasciarsi andare e soffrire di nuovo, ha paura di innamorarsi.

Mi sento attratta dalle fiamme, come una falena. E ho il terrore, neppure troppo infondato, che finirò carbonizzata.


Tra scontri ed incontri, bugie e verità, passato e presente, Livia e Jacopo impareranno una cosa importante: le parole hanno un peso e bisogna pensarci mille volte prima di pronunciarle.

Livia e Jacopo: così diversi, contrastanti, l’uno l’opposto dell’altro, con passati ed esperienze totalmente differenti.
Livia sa perfettamente di non poter contare su nessuno, è costretta, nonostante tutto il dolore passato ma ancora molto presente, a badare a se stessa. Ormai è convinta di non essere mai abbastanza per gli altri, e perciò non vuole legami, non vuole nessuno vicino e soprattutto non vuole rapporti che potrebbero farla risprofondare nella sofferenza e nell’angoscia.

Jacopo è un uomo realizzato nel lavoro ma deluso dall’amore, è vicino al divorzio voluto da sua moglie, anche se lui non riesce a dimenticarla.
L’incontro tra Livia e Jacopo segna l’inizio di una tempesta interiore in entrambi, ciò che provano è qualcosa di sconosciuto e vero, ciò che desiderano potrebbe far soffrire qualcuno e dunque la razionalità, spesso, prende il sopravvento.

Eppure, è come se riuscissi a vedere delle piccole crepe sulla superficie di quell’anima che sta cercando di celarmi in ogni modo. Non so perché, ma lei non ci riesce. E io sembro essere in grado di vederla, nonostante i tentativi. Un’anima bella, ma profondamente ferita.


Ma come dice il detto, “al cuor non si comanda”… sarà vero anche in questo caso?

I temi trattati in “Parole (Untold)” sono tanti e anche di una certa importanza e delicatezza: il tradimento, il suicidio, la sensazione di abbandono e di non sentirsi mai adeguata o abbastanza, le bugie, la passione, la speranza, il rapporto tra genitori e figli, la paura di fidarsi ed affidarsi a qualcuno, la complicità, l’amore, l’amicizia.

A rendere il romanzo brillante ed appassionante, contribuiscono anche lo stile descrittivo e la scrittura scorrevole dell’autrice, la sua capacità di arrivare dritta al cuore del lettore, stupendolo ed emozionandolo in una maniera unica.

“Parole (Untold)” è una storia meravigliosa, un romanzo notevole che ci regala momenti intensi, travolgenti e stupendi.

Per una volta nella vita non mi serve concentrarmi sui dettagli, sulle piccole cose che mi circondano e lasciarmi scivolare di dosso il resto del mondo. Per una volta, lasciare che il mio niente nebuloso si mescolasse con il niente nebuloso di qualcun altro non è stata una cattiva idea.