RICORDO DI UN’ISOLA

di Ana Marìa Matute

Ricordo di un’isola di Ana Maria Matute
Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Fazi editore
Pagine: 150
Edizione: 08/07/2021

Bentrovati amici lettori,
è con grande piacere che oggi vi presentiamo “Ricordo di un’isola” opera a firma Ana Marìa Matute che con la sua prosa e la sua storia magnetica ci trasporta in un mondo tutto da scoprire che non deluderà le vostre aspettative. Pronti? Buona lettura!

a cura di Elide


Sinossi:

Espulsa dal convento dove studiava dopo aver dato un calcio alla priora, abbandonata dal padre e orfana di madre, l’adolescente ribelle Matia viene mandata a trascorrere i mesi estivi con la ricca nonna sull’isola di Maiorca: un luogo al tempo stesso incantato e malvagio, dove si scontrano odi antichi e passioni odierne mentre il sole brucia attraverso le vetrate e il vento si lacera contro le agavi. Nella calda e opprimente quiete di un’estate adolescenziale, Matia trama con il cugino Borja tra lezioni di latino, sigarette rubate fumate di nascosto e fughe clandestine con una piccola imbarcazione nelle cale più recondite. Compagni di scorribande sono gli altri ragazzini dell’alta borghesia costretti come loro alla reclusione sull’isola, ma anche i giovani del posto, tra cui spicca Manuel, figlio maggiore di una famiglia emarginata da tutto il paese per il quale Matia prova un conturbante sentimento a cui non riesce a dare un nome. Il sordido mondo degli adulti nasconde molte incognite: gli uomini scompaiono misteriosamente, mentre le donne fumano alla finestra scrutando il mare in attesa di un ritorno. È il 1936, la guerra civile appena scoppiata sembra lontana ma quasi segretamente si sta combattendo anche sull’isola, e l’eco del conflitto si fonde con quella dell’Inquisizione e dei roghi di massa degli ebrei avvenuti nei secoli precedenti. La vita insulare è solcata da linee dolorose e divisive, e diventare grandi vuol dire anche scegliere da che parte stare.

Recensione

“Mia nonna aveva i capelli bianchi, increspati in un’onda sopra la fronte che le dava una certa aria collerica. Portava quasi sempre un bastoncino di bambù con l’impugnatura d’oro che non le serviva a nulla, perché era salda come un cavallo. Riguardando vecchie fotografie, mi pare di scoprire in quel volto spesso, massiccio e bianco, in quegli occhi grigi orlati da un cerchio sfumato, un riflesso di Borja e perfino di me. Credo che Borja avesse ereditato da lei la sua gagliardia, la sua assoluta mancanza di pietà. Io, forse, questa gran tristezza.”

Ha inizio da queste parole l’opera a firma Ana Marìa Matute e intitolata “Ricordo di un’isola”. Questa altro non è che il primo capitolo di una trilogia che verrà integralmente tradotta da Fazi e che, tra le sue pagine, ci trasporterà in un mondo fatto di emozioni e sentimenti, empatia e commozione.

Matia non è una ragazza come le altre. Ad accompagnarla vi è sempre un velo di tristezza e malinconia, un animo sopito ma pulsante che la porta a vivere una quotidianità fatta di un passato con tante crepe e ferite mai guarite e che la porta a essere al contempo tenace e ribelle. Si ritrova quasi per caso su quell’isola. Un calcio tirato alla priora in quel del convento ove si trovava essendo questa orfana di madre e abbandonata dal padre, la porta a trascorrere i mesi estivi sull’isola di Maiorca ove ad attenderla vi è la benestante nonna. Maiorca è un luogo che al suo interno racchiude la natura selvaggia eppure anche profondi incanti. Qui le passioni della contemporaneità si scontrano con quelle del passato, il sole brucia, il vento accarezza le pelli e lacera la vegetazione che incontra sul suo cammino. Ad attenderla in questo scoglio vi è anche il cugino Borja, giovane uomo con il quale si susseguono piccole e grandi avventure, sigarette rubate, fughe clandestine a bordo di una piccola barca che non teme di affrontare le acque più impervie e refrattarie.

Siamo nel 1936, la guerra civile è appena scoppiata; non sembra eppure anche su quell’isola si sta svolgendo quell’eco. Ma cosa significa diventare grandi? Da quale parte stare? È giusto chiudere gli occhi di fronte all’odio e al razzismo che dilaga? È giusto partecipare anche solo implicitamente a quello sterminio degli ebrei? È in questo contesto che crescono Matia e Borja, è in questo contesto che la protagonista scopre un sentimento nuovo e sconosciuto verso Manuel, figlio maggiore di una famiglia emarginata che tra tutti gli abitanti del posto spicca per il suo innato magnetismo. Ma perché alcuni uomini scompaiono misteriosamente? Cosa ne è di loro?

Quella proposta da Ana Maria Matute è una storia capace di trasportare i lettori in un universo fatto di emozioni e magia, magnetismo e incanto. “Ricordo di un’isola” è un scritto che conquista e che ci propone una scrittrice che non manca di sorprendere con la sua capacità introspettiva.

Pagina dopo pagina il lettore è trasportato nelle vicende, desidera scoprire dell’arcano e al contempo è curioso di conoscere dei personaggi che popolano le pagine. “Ricordo di un’isola” è un ricordo nel ricordo perché riesce a rievocare pensieri ed emozioni di un tempo trascorso e mai dimenticato non soltanto per i personaggi ideati quanto anche per gli stessi avventurieri conoscitori.

“Ricordo di un’isola” affascina e conquista, trasporta e conduce, anche grazie a una penna precisa e minuziosa che non delude il lettore più esigente. Un libro da scoprire, gustare e da cui farsi rapire.

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 4,5/5
Copertina:Voto 4,5/5
Voto finale:Voto 4,5/5

Ana Maria Matute

Nata a Barcellona e cresciuta in una famiglia borghese, ha pubblicato i suoi primi racconti all’età di sedici anni e il suo primo romanzo, Los Abel, a ventidue. Da allora il suo lavoro, in cui l’impegno sociale si accompagna a uno stile lirico altamente personale, è stato riconosciuto come uno dei contributi più importanti alla narrativa spagnola. Candidata al Premio Nobel, nel corso della sua carriera ha ricevuto tutti i premi più prestigiosi della letteratura spagnola: Planeta, Quijote, Nacional, Nadal e Cervantes. Nel 1996 è stata nominata membro della Real Academia Española. Ricordo di un’isola, pubblicato per la prima volta nel 1959, è il primo volume di una trilogia che verrà tradotta integralmente da Fazi