SABBIE MOBILI

di Jacques Prévert

Opera di Monika Luniak

Benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi proponiamo il commento della poesia Sabbie mobili di Jacques Prévert
Buona Lettura!

a cura di Elisa Mazza

Sabbie mobili

Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.

Parafrasi della poesia: Sabbie mobili

Dèmoni e meraviglie!
Fra venti e maree, s’è ritirato già il mare in lontananza e tu sembri un’alga dolcemente mossa dal vento.
Nelle pieghe del letto, simili a sabbia ti agiti sognando dèmoni e meraviglie.
Fra venti e maree, il mare della passione s’è ritirato già in lontananza, ma nei tuoi occhi socchiusi, come due piccole onde, son rimasti dèmoni e meraviglie.
Fra venti e maree queste due piccole onde, sono i tuoi occhi che mi fanno annegare.

Commento della poesia: Sabbie mobili

Una sirena tentatrice forse, delle acque calde e profonde dove lasciarsi andare. Sole, acqua, vita, vento sulla pelle. Démoni e meraviglie: una dolce nènia che risuona nell’intimo.
Jacques Prévert ci ammalia con un’allegoria importante: l’immagine di una donna. Un’amata. Ma di lei non sappiamo nulla, non vi è alcuna diretta descrizione; ogni fisicità e movenza però è nascosta nello sciabordio dell’acqua a riva, del sinuoso adagiarsi di un’alga , del formarsi di dolci curve tra le sabbie arrendevoli, nello sguardo fatto d’onde che ci richiama a sé.

Si può respirare lo spazio, la luce? Disegnare i contorni dell’infinito e vasto mare?

Questa poesia suscita palpitazioni e persino invidia… vorrei essere una donna che sappia scatenare questo tipo d’amore, che sfiora l’idolatria. Mi ha fatto sentire arrendevole (supplichevole persino) davanti ai sentimenti, alla potenza del cuore, la sua forza appassionata e tempestosa che trascina, annega, affonda. Decisamente non manda solo segnali di tenerezza anzi maestosamente mostra tutta la sua carica “distruttiva” che sottomette vittime innamorate volontarie, pronte a morire vive.
Il titolo spiega tutto: la donna dorme nelle sabbie mobili del letto. “Dèmoni e meraviglie” parole che risaltano tre volte nella poesia, tra incredulità e travolgimento. È adagiata e sinuosa come un’alga tra le pieghe del letto e infine, non a caso, la poesia termina con due onde, occhi della donna che lo fanno completamente arrendere, sommergendolo, imprigionandolo per sempre.
Versi sublimi, di una consapevolezza che prende piede e ciononostante ribalta e rifugge la realtà. Prévert credeva con forza nell’Amore, l’unica vera salvezza del mondo e componeva con la semplicità di un artigiano piuttosto che di vezzoso stilista. Poesia vera, viscerale. Sapeva certamente scrivere e per questo gliene siamo infinitamente grati.

Jacques Prévert

Jacques Prévert è stato un poeta e sceneggiatore francese. La sua fama è dovuta soprattutto alla produzione poetica, caratterizzata da uno stile molto vicino alla lingua parlata e alla sfera del quotidiano. I temi principali ruotano intorno all’amore, alla libertà, il sogno e la fantasia, l’umorismo e la satira. Cresce in Bretagna e si appassiona fin da subito al teatro; abbandona gli studi a 15 anni e inizia a fare lavori di fortuna fino all’età del militare. Terminata la leva, si trasferisce a Parigi dove s’inserisce nella cerchia dei surrealisti; vive a Montparnasse, quartiere fulcro degli artisti surrealisti, iniziando a frequentare Robert Desnos, Georges Malkine, Louis Aragon, Michel Leiris, Antonin Artaud, Raymond Queneaue e il capofila André Breton. Inizia a collaborare con la rivista «Commerce» che annovera tra i suoi redattori anche Giuseppe Ungaretti. Si avvicina al mondo del teatro scrivendo testi legati all’attualità politica; collabora inoltre con il fratello Pierre Prévert scrivendo le sceneggiature per numerosi film. Scrive contemporaneamente molti testi per bambini che il fratello mette in scena per la televisione. Nel 1945 pubblica la sua prima raccolta di poesie, Paroles, che riceve una calorosa accoglienza da parte della critica letteraria. Le successive raccolte poetiche sono Spectacle (1949); La pluie et le beau temps (1955); Choses et autres (1972).