SEGNALAZIONE: L’USURPATORE

di Emanuele Rizzardi

L’usurpatore di Emanuele Rizzardi
Editore: Assobyzantion
Genere: Storico
Pagine: 385
Data di uscita: 5 marzo 2020

Cari lettori oggi abbiamo il piacere di presentarvi la nostra segnalazione al libro L’usurpatore di Emanuele Rizzardi,un romanzo storico che vi trasporterà indietro nel tempo!

Buona lettura a tutti!

a cura di Le Penne Irriverenti


Sinossi

Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.
Quel che rimane delle ricche province d’Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.

Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.
il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all’idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.

ESTRATTI da L’usurpatore

(Cap. 19, Basileus)
La donna scese da cavallo e, nel suo tipico silenzio, mi fece il saluto militare e poi si inginocchiò. Fu l’onda che precedette la marea, il sasso prima della valanga, il rumore prima del terremoto. Non accettai mai la proposta di diventare basileus, figlio mio, semplicemente mi ci trovai.
Irene, Teolepto, Michele, gli altri uomini del loro seguito si inginocchiarono a loro volta.
«Alessio Filantropeno! Alessio Filantropeno basileus dei Romani!», urlò Michele.
Costante si guardò attorno come fosse in una gabbia, era terrorizzato. Non gli rimase altro che gettarsi a terra a sua volta, quasi con le lacrime agli occhi. «Sarà la guerra civile… mio Dio, che cosa abbiamo fatto?», mormorò sconsolato.
I due rispettivi eserciti, prima nemici, si avvicinarono a lenti passi e caddero in ginocchio, ogni singolo uomo. Migliaia di persone che si prostrano ai tuoi piedi, figlio mio, è una sensazione impossibile da descrivere, come un fuoco benefico che ti brucia da dentro, dandoti forza e possanza.

(Cap. 20, Efeso)
Dopo qualche settimana avevo ottenuto la fedeltà di praticamente ogni città asiatica restante e avevo avuto modo di organizzarle con una serie di dispacci. Erano pronte alla guerra contro Andronico e contro i Mongoli, emissari andavano e venivano da Ninfeo portandomi lettere con i sigilli di Sardi, Magnesia, Tiatira, Pergamo, le altre città a me già fedeli e moltissimi piccoli villaggi che stavano rinascendo come funghi dopo la pioggia nei territori da me amministrati.
Mancava solamente l’estremo nord all’appello contro il tiranno. Dardanellia, Cizico, Nicea, Prusa e Nicomedia non avevano risposto, difficile dire se per lealtà verso Andronico o semplice timore di una sua ritorsione, poiché erano così vicine all’artiglio di Costantinopoli. Ero convinto che Livadario, che era la massima autorità del nord, mi fosse amico e mi avrebbe appoggiato, eppure alle mie lettere aveva risposto con un silenzio sepolcrale.