SPECCHIO

di Salvatore Quasimodo

Cari amici lettori, benvenuti al nostro appuntamento con la poesia.
Oggi abbiamo scelto di parlavi di “Specchio” di Salvatore Quasimodo.
Buona lettura!

a cura di Iryna Ilkiv

SPECCHIO

Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.

Commento

Il ritorno della primavera è sempre una meraviglia, una sorpresa. A differenza dell’autunno, che gradualmente scolora le foglie e le fa lentamente planare sulla terra raffreddata, la primavera irrompe all’improvviso: a sorpresa tira fuori la sua testolina un germoglio che fino a poco tempo prima non c’era e macchia di verde fresco un bigio pezzetto di terra; da una tana fa capolino un cucciolo che vede il mondo per la prima volta; si spacca inaspettatamente un uovo e dal guscio si sente provenire il primo suono in assoluto di una vita che annuncia la sua venuta. La primavera, dunque, è una forza vitale che, nella sua fragilità, decisa e armoniosa si fa spazio nei luoghi più improbabili.
Il poeta, con l’espressione “Ed ecco …” ci fa percepire la visione di qualcosa già noto ma la cui vista ci sorprende perché appunto inaspettata. Attraverso la corteccia di un tronco che, piegato sopra un fosso, pareva essere morto, nascono delle gemme di un verde nuovo. Questa visione è incantevole e sembra essere quasi un miracolo: il poeta si sente parte di quello scenario, immagina di essere l’acqua piovana, raccolta nei fossi, nella quale un cielo limpido, azzurro, primaverile, si specchia (e quindi il suo riflesso dà nuova vita anche a quell’acqua che era venuta da un cielo grigio). ll verde che “spacca la scorza” sembra spaccare anche il cuore del poeta: avverte anche dentro di lui il sentimento di rinascita, di ritorno alla vita, alla luce.

La felicità, come la primavera, arriva senza avvisare e anche se dormiamo in un freddo inverno, la mattina potremmo risvegliarci dalle carezze dei caldi raggi di sole.

Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968), poeta italiano, esponente dell’ermetismo. Traduttore di liriche greche, opere teatrali di Molière e Shakespeare. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959.