STESSA SPIAGGIA STESSO MARE

di Loon Martian

Stessa spiaggia stesso mare di Loon Martiana
Genere:Dark Fantasy
Editore:Independently published
Pagine:492
Edizione:29 Dicembre 2020


a cura di Mary Manasseri


Carissimi lettori, un saluto a tutti! Ho appena terminato il libro d’esordio di Loon Martian, autrice di origini italiane, ora quasi cittadina norvegese, qui alla sua prima pubblicazione: Stessa spiaggia stesso mare. Un dark fantasy dalla trama ricca di evoluzioni e di cui vorrei, di seguito, parlarvi.

Sinossi

Per Lorenzo dovrebbe essere una vacanza come tutte le altre. Stesso campeggio anno dopo anno, stessa spiaggia e stesso mare. Ma una tragedia sorprende la sua famiglia, la sua bambina scompare e Lorenzo si vede obbligato a intraprendere un incredibile viaggio in un universo finora esistito soltanto nei più oscuri recessi della sua mente. Cercando sua figlia attraverso luoghi fantastici, Lorenzo deve imparare a districarsi e sopravvivere fra creature tanto minacciose quanto affascinanti che ribalteranno di volta in volta la sua concezione del mondo. Mentre quella che doveva essere una semplice ricerca rischia di trasformarsi in qualcosa di molto di più.

Recensione

Tutto ha inizio in una calda serata estiva, Lorenzo è un bambino felice, in vacanza con i genitori e la famiglia della cara amica Valentina. La località è sempre la stessa, anno dopo anno, zona di mare che tradizionalmente raggiungono tutte le estati per trascorrervi le ferie. In quella tranquilla serata si recano al piccolo stagno che i bambini amano tanto… lì le salamandre, con le loro forme e i loro colori si fanno ammirare e, se si è fortunati, anche toccare. Mentre l’attenzione di Lorenzo è concentrata su quello spettacolo, poco dietro di lui la piccola Valentina scompare nel nulla, per sempre.

Anni dopo, sempre durante i caldi mesi estivi e nel medesimo luogo, lo stesso destino toccherà alla figlioletta di Lorenzo, Matilde, inghiottita dall’atmosfera rarefatta della pozza d’acqua, senza lasciare traccia alcuna.

Sarà per lui l’inizio di un viaggio in una dimensione nuova e popolata da creature sconosciute, a volte inquietanti altre curiose, dove memoria, esperienza onirica e scoperta di un universo parallelo si fonderanno, per dar forma ad un racconto fantasy dalla trama sicuramente originale e dai risvolti inaspettati, con una certa attrattiva soprattutto per gli amanti del genere.

“Altre risate. Uno sciabordio d’acqua. Vale doveva essere entrata nello
stagno. Lui non alzò lo sguardo perché era troppo impegnato ad osservare un
pesce rosso particolarmente ciccio, illuminato dalla sua pila. Boccheggiava
verso di lui, sperando in qualche briciola di pane. Sentì Vale muoversi di
nuovo. Guardò una rana saltare su un sasso piatto. Riportò l’attenzione nello
stagno. Pesci, insetti, niente salamandre. Ma come? Sparite, così, dopo tutto
quel rifrullo? Eh no, stasera non gliela potevano fare un’altra volta.
«Io non ne vedo più,» si lamentò. «Ma dove sono andate a finire?»
Nessuna risposta.”

Ho trovato l’idea attorno a cui ruota la trama di Stessa spiaggia stesso mare, originale e interessante. Un luogo intriso di mistero dove scompaiono persone, a distanza di tempo e con le stesse modalità, mi è parso un buon punto di partenza… è stato soprattutto l’incipit ad attirare, infatti, la mia curiosità.

Seppure in alcuni tratti la trama mi sia parsa particolarmente contorta, smorzando un po’ il livello di tensione, mi sento di dire che l’autrice dimostri un’evidente abilità creativa. La trama dark fantasy infatti, non è per niente scontata… si avverte l’idea ben chiara nella mente della scrittrice, coinvolta come i personaggi, in un viaggio nei meandri di un mondo fantastico e inquietante.

“Il contatto con la pelle del dottore fu da subito differente: quella sensazione
era più acuta di quella che veniva da Zoa e Lanterna. Quasi impaurì Lorenzo, che si voltò a guardarlo e a quel punto si spaventò sul serio, anzi per poco
non gli prese un colpo. Un sorta di ragno antropomorfo stava di fronte a lui,
con troppi arti, ben più di otto, e mentre quelli inferiori erano appuntite zampe di ragno che si muovevano svelte e rigide come se appartenessero a un
marchingegno meccanico, quelli superiori erano più variegati. In mezzo a
mani lunghe e sottili Lorenzo colse alla prima occhiata almeno un paio di
lame e di chele. Nessun dubbio che fosse un eccellente medico: aveva gli
strumenti incorporati. Si fece di pietra mentre la creatura lo prendeva dalle
braccia di Lanterna e lo portava all’interno nello studio, via dalla sicurezza
degli altri.”

La vicenda è centrata sul personaggio di Lorenzo, che rimane al centro del focus narrativo per tutta la storia. Questo in qualche modo colloca sullo sfondo il personaggio della moglie, Sofia, che avrei voluto più presente e incisiva nella trama. Mi pare troppo assente e poco presa emotivamente dalla scomparsa della figlia per risultare poi del tutto credibile. Il tema centrale si snoda nel percorso che Lorenzo inizia per ritrovare la bambina, accompagnando il lettore alla ricerca di risposte e di verità celate.

La narrazione risulta scorrevole, luoghi e atmosfere sono ben definiti, anche se non sempre sono riuscita a sentirmi del tutto in empatia con i protagonisti, che a tratti mi sono parsi un po’ tiepidi e poco coinvolgenti. Questo toglie al lettore l’avvicinamento all’esperienza del protagonista, al suo mondo emotivo che, se maggiormente sviluppato, avrebbe reso la trama più ricca e gli avrebbe dato maggiore spessore, connotandola di una tridimensionalità intrigante e appassionante.

“Fuori dall’area animazione il campeggio era piuttosto tranquillo. L’aria di mare, la notte, il calore, creavano quell’atmosfera vagamente minacciosa che gli aveva sempre solleticato la pelle in certe situazioni, e spesso quando era in vacanza al mare. Era come se
ci fosse qualcosa in attesa nell’aria, un palpito, un respiro, un sospiro; come
se qualcosa, o lui, non fosse al posto giusto, e potesse sbilanciarsi e cadere al
primo urto. Sentimento antico. In anni che ora apparivano lontani era stato
abituale, per Lorenzo, sentirsi fuori posto. Ma col passare del tempo era molto migliorato, fino a dimenticarselo. Non durante quelle notti. La loro magia
poteva trasformarsi in fretta in soggezione. Impressioni, strascichi lasciati
dalla sparizione di Valentina, che aveva seminato spore ovunque nella sua
vita”

Possiamo definire Stessa spiaggia stesso marecome un articolato viaggio verso la verità, il lettore non rimarrà deluso in quanto le sorprese e gli incontri inaspettati non mancano sicuramente. Rapimenti, arcigni carcerieri e fughe per la libertà diventano incalzanti e necessari per arrivare alla soluzione dell’arcano.

È un testo scorrevole, adatto soprattutto agli amanti del genere, in grado sicuramente di liberare la mente e portarla verso ignoti universi paralleli. Consigliato a chi cerca una lettura alternativa per la prossima estate sotto l’ombrellone.

In attesa di conoscere anche il vostro parere, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione sul blog lepenneirriverenti.

Il nostro giudizio:

TramaVoto 3,5/5

StileVoto 4/5

PiacevolezzaVoto 3,5/5

CopertinaVoto 4/5

Voto finaleVoto 3,5/5

Loon martian

Loon Martian è nata nel 1993 in Italia, ora emigrata in Norvegia. Questo è il suo primo romanzo.