UNA SIRENA A SETTEMBRE – Mina Vol. 3

di Maurizio De Giovanni

Una sirena a Settembre – Mina Vol.3 di Maurizio De Giovanni
Genere:
Giallo
Editore: Einaudi
Pagine: 272
Edizione: 6 luglio 2021

Bentrovati cari lettori!
Oggi salutiamo l’autore che ci ha tenuto compagnia durante tutto questo mese, Maurizio de Giovanni, lui è riuscito a dare vita a personaggi che sono dei veri e propri interpreti della Napoli di ieri e di oggi.
Con Una Sirena a Settembre, terzo romanzo di questa serie, ritroviamo il volto più vivace e divertente della città partenopea: quello incarnato dalla nostra assistente sociale preferita, Mina Settembre.
Tra equivoci e misteri la nostra protagonista avrà il suo bel daffare per sbrogliare una matassa piuttosto aggrovigliata.
Buona lettura!
a cura di Pamela Mazzoni

Sinossi di UNA SIRENA A SETTEMBRE – Mina Vol.3

Nella città della Sirena le cose non sono mai come sembrano. Una doppia sfida per Mina Settembre, l’irresistibile assistente sociale del Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest.
Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano.
Un’anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere.
E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura.
No, a Mina i conti non tornano proprio.
Così, con l’aiuto dell’innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo più bello dell’universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare.
Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano.
Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c’è la Signora, straordinario personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni più poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.

Recensione

Una faticosa salita, col fiato che si fa sempre più corto; un invisibile, almeno ad un occhio poco allenato, passaggio che porta a un vicolo senza uscita; un’affascinante e anziana Signora che siede fuori dalla porta di casa, intenta a pulire le sue verdure:
l’input di Una Sirena a Settembre è subito magia, perché questo incontro ha il sentore di leggenda.
Forse siamo al cospetto di Partenope, fondatrice di Napoli, per alcuni la Signora, per altri la Sirena…o forse quella donna rugosa ma dal fascino senza tempo incarna la donna per eccellenza, la Mamma, in primis quella dell’autore.
Fatto sta che sarà proprio la voce ammaliante della Signora, che compare nei vari capitoli, a introdurci in tante storie che non hanno niente di ancestrale, anzi sono molto attuali, e che sembra vadano ognuna per la propria strada, ma che alla fine prenderanno un’unica direzione; perché, diciamocelo, se non sai gli antefatti come puoi capire quello che succede?

“La Signora dice: volando sopra le storie come un uccello, e ricordandosi che sono pezzi della stessa storia, quella cacofonia diventa una sinfonia.
E tutto, giovino’, proprio tutto si inquadra alla perfezione.
È come il presepe, hai presente? Tanti colori, pastori che soffrono e che ridono, angeli e diavoli, animali e bottegai, sembra che ciascuno faccia un’azione per conto suo.
Poi fai un passo indietro e guardi dall’alto, e ogni cosa ha un senso.”


In un battibaleno ci ritroviamo nelle strade e tra le mura domestiche dei Quartieri Spagnoli, in quella parte di Napoli dove niente è ciò che appare e tutto è il contrario di tutto e la Sirena diventa il fil rouge del romanzo: la ragazza sulla sedia a rotelle che canta come un usignolo, il tatuaggio sull’avambraccio di un ragazzo, il nome dell’emittente televisiva locale e del programma pseudo-giornalistico della stessa, condotto dalla biondissima e sorprendente Susy.

Il tutto congeniato ad arte da de Giovanni, moderno Tritone, per incantarci e ingannarci, tra malintesi e false piste; ma Mina, testarda e mossa dal suo immancabile ed elevato senso della giustizia, non ci sta e non cade nei tranelli.
Un inquietante servizio mandato in onda dalla già citata emittente, che mette in pessima luce il Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest dove Mina svolge quella che per lei è una vera e propria missione, e uno strano scippo che sfiora la tragedia portano a galla vergognose trame, storie drammatiche e comportamenti incivili e criminali.

Gelsomina Settembre non può tirarsi indietro, deve riuscire ad arrivare laddove la legge non si spinge per riportare l’equilibrio e ripagare i più deboli dei torti subiti, coadiuvata come sempre dal timido ed ingenuo ginecologo Domenico chiamamiMimmo Gammardella, innamorato di Mina ma bloccato dal comportamento della stessa che, per celare i suoi stessi sentimenti, non perde occasione per aggredirlo verbalmente; dal sempre più lascivo e simpaticissimo portinaio Rudy, che ama le donne in tutte le loro forme, convinto di essere un Adone; dalle tre amiche di Mina dai tempi della scuola, a volte ingombranti e sguaiate, ma sempre pronte a dare una mano; dall’arrogante ma giusto magistrato De Carolis, ex marito dell’assistente sociale che conduce entrambe le indagini (spassosissimi i siparietti tra lui e il tenero maresciallo Gargiulo).

Con la serie dedicata a Mina de Giovanni ha tirato fuori il suo lato da commediografo, riuscendo abilmente a trattare argomenti forti e drammatici con grande tatto e ironia, suscitando sì commozione ma anche facendoci sorridere molto spesso grazie a dialoghi divertenti e personaggi incredibili e azzeccatissimi; le trame sempre ben articolate sono capaci di distrarre il lettore dal reato fine a se stesso e, qui sta la grande abilità dello scrittore, portarlo a puntare l’attenzione su quel microcosmo di sentimenti ed emozioni che ruota intorno al crimine.
Una Sirena a Settembre è un romanzo corale con un’unica carismatica voce solista: quella della Signora che ci racconta tante storie che sono una sola.
Ma non basta sentirla, bisogna saperla ascoltare.

“La Signora disse: e adesso, giovino’, hai tutti i pezzi della tua storia.
E anche di quelle che verranno dopo, se ci rifletti. Forse tante, forse poche.
L’importante è che tu ti ricordi che ognuna è collegata alle altre.
In questo quartiere, a Pizzofalcone, a Santa Teresa; e al Vasto, a Capodimonte, al Vomero e nella bella Posillipo con la luna gialla.
Non ti puoi sbagliare, giovino’. E mo’, per favore, vattene a casa, ché sono vecchia e devo riposare. E sognare, pure.”


Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 4


Voto finaleVoto 4,5



Maurizio De Giovanni

Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d’inverno, Il purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero).
Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto, Nozze e Fiori, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea.
Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all’antologia Giochi criminali (2014).
Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020).
Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).
Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato della serie di Mina Settembre: Un giorno di Settembre a Natale (racconto contenuto nell’antologia Regalo di Natale, Sellerio editore), Un telegramma da Settembre (racconto contenuto nell’antologia La scuola in giallo, Sellerio editore), Dodici rose a Settembre Sellerio editore, Troppo freddo per Settembre (2020) e Una Sirena a Settembre (2021).
I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali.