LA MASCA

di Laura Rizzoglio

“La masca” di Laura Rizzoglio
Genere: Urban fantasy – horror per ragazzi – thriller
Editore: ‎ Nati per Scrivere
Pagine: 303
Edizione: 25 agosto 2021

Cari amici lettori,
oggi vogliamo presentarvi la nostra recensione al libro “La masca” di Laura Rizzoglio, un urban fantasy con protagonisti dei ragazzini che vivono in un piccolo paesino delle Langhe piemontesi. Un libro perfetto per concludere in bellezza il mese di novembre, infatti potrete incontrare la temibile “masca”, una spaventosa strega protagonista di molti dei racconti che gli adulti usano per spaventare i bambini.
Ma la nostra masca sarà davvero quella strega cattiva che tutti pensano?
Per scoprirlo non vi resta che leggere questo bellissimo libro!
Buona lettura!

a cura di Manuela Morana


Sinossi di LA MASCA

I Tre Pini, uno scorcio di Langa piemontese del Dopoguerra, una borgata in cui tutti si conoscono tra di loro e dove ancora aleggia il ricordo dei racconti popolari su masche, mascon e maledissiun.
Il ritrovamento del cadavere di una ragazzina getta un senso d’impotente terrore su tutta la comunità e mentre gli adulti cercano di fare luce su una cattiveria fin troppo umana, Lorenzo, Laura e la loro banda di amici decidono invece di affrontare la masca, l’anziana tacciata come strega, nel tentativo di avere giustizia per la loro sfortunata compagna di classe, portando alla luce verità scomode e impensabili.

Il romanzo si è classificato secondo alla prima edizione del concorso letterario “Misteri d’Italia” (2019), promosso dall’associazione “Nati per scrivere”.

Recensione

«Ragazzi, è ora di rientrare in classe!»
Maestra Margherita, in piedi davanti all’ingresso della piccola scuola di campagna, suonava la campanella in rame stretta tra le sue esili dita, consapevole che nessuno dei suoi allievi sarebbe rientrato ai primi rintocchi.
«L’ora della ricreazione è finita. Forza!» incalzò con perseveranza, seppur infastidita dal suono penetrante del minuscolo batocchio.
Laura, china sul tronco più grande dei pini che troneggiavano nel cortile antistante, seguiva attenta il rincorrersi frenetico delle formiche per scoprire dove fossero dirette, così indaffarate e cariche di viveri per il loro nido.
«Uffa!» sbottò, tirando su le ginocchia dall’erba mezza secca, rassegnata a dover affrontare ancora due ore di matematica.
Sebbene la maggior parte dei compagni fosse già sgattaiolata all’interno del salone, unica aula per oltre trenta alunni, lo squillante tintinnare continuava a riecheggiare fino alle valli circostanti.
Anche Lorenzo decise di alzarsi dal proprio trono: il tronco spianato di una conifera, tagliata sul nascere perché non soffocasse le altre. Un sacrificio necessario per salvaguardare l’emblema di quel piccolo squarcio di paradiso: i Tre Pini.


È con queste parole che si apre “La masca” il libro di Laura Rizzoglio che ci parla della storia di questi ragazzini che frequentano la scuola del paese, svolgono commissioni per i loro genitori e nonni, a volte aiutano con alcune faccende domestiche o coi lavori nei campi.
Una vita tranquilla, in un paese tranquillo. Qui si conoscono tutti e sono sempre pronti ad aiutarsi l’un l’altro.
Poche sono le eccezioni: i Camilìn, una famiglia di persone burbere, povere e sporche che vivono in una baracca fatiscente e la masca, una donna vecchia e zoppicante che tutti evitano come la peste.

Laura e Lorenzo sono gemelli, Laura viene definita da tutti un vero e proprio maschiaccio, da sempre segue suo fratello nelle sue scorribande con gli amici e non si tira indietro mai. È una bambina coraggiosa così come lo è Lorenzo e inoltre i due sono anche buoni e disponibili con tutti.
Lorenzo in particolare nutre una simpatia per Angiolina, una bambina gracilina e solitaria, che è stata abbandonata alla nascita e cresciuta dai Camilìn. La piccola Angiolina è zoppa per via di un’infezione non curata, ma nonostante la costituzione esile e la salute spesso cagionevole è una bambina molto intelligente e curiosa, ama leggere e usa i libri per evadere dalla vita ben poco felice che conduce con i Camilìn. In paese tutti provano pena per la povera bambina, soprattutto la maestra Margherita che è molto affezionata a lei e cerca sempre di aiutarla e prendersi cura di questa piccola allieva bravissima ma tanto sola e sfortunata.
Anche la nonna di Lorenzo e Laura prova tanta compassione per la piccola Angiolina.

Nonna Maria si era seduta accanto a lui, gli aveva sfiorato con dolcezza il viso e aveva sussurrato con un filo di voce: «Pensa, Filippo, se fosse mai capitata una dësgrassia paréj a una di queste due creature. Quella bambina mi fa così pena! La trattano come una serva. La fanno mangiare con i maiali e dormire nella stalla su dei balot ed paja, insieme alle bestie. D’inverno, mi han detto che si scalda i piedi ant el piss del’vache, povera Angiolina».


Quando, dopo l’ultimo giorno di scuola, Angiolina sparisce misteriosamente solo Lorenzo e la maestra sembrano preoccupati. Davanti alle richieste di spiegazioni i Camilìn affermano che “quella piccola ingrata è scappata” e non serve ad insospettirli il fatto che la bambina non abbia portato via niente con sé.
Lorenzo non crede alla storia della fuga, la maestra nemmeno, le forze dell’ordine chiamate ad indagare però brancolano nel buio.
Per mesi non si sa più nulla della piccola, ma un giorno avviene il ritrovamento del suo cadavere.
Questa scena l’ho trovata molto triste e angosciante, quello che doveva essere un giorno di festa viene trasformato in uno dei giorni più tristi per gli abitanti di tutto il paese ma soprattutto per Lorenzo.
A questo punto il racconto inizia a prendere i connotati del thriller-horror, è proprio con il ritrovamento del corpo e con il seguente funerale che si ha una svolta inaspettata nella storia.

All’uscita dalla chiesa, il giorno del funerale, infatti Lorenzo vede una cosa che lo scuote nel profondo.

Le iridi color ghiaccio della masca lo stavano quasi perforando e lo attiravano a sé come un magnete con il ferro. Se ne stava ad alcuni metri di distanza a fissarlo, tutta ricurva, con entrambe le mani poggiate sul pomello del bastone, la cui forma ricordava la testa di uno strano animale.
Era la prima volta che Lorenzo riusciva a vedere così bene il suo viso, olivastro e raggrinzito. Gli ricordava quello di una tartaruga millenaria.
A un tratto, la donna prese un fazzoletto dal tascone del vestito sgualcito, se lo portò al volto e se lo passò sugli occhi.
Lorenzo lo riconobbe subito: il foulard di Angiolina. Il ricamo fatto a mano di quei fiori bianchi era inimitabile, come anche i colori sgargianti che li circondavano.


Proprio così, la masca ha il fazzoletto di Angiolina, quello che la ragazzina aveva con sé in quel famoso ultimo giorno di scuola, come ha fatto ad entrarne in possesso?
La risposta per Lorenzo è chiara come il sole: è stata la masca ad uccidere la sua amica e lui non avrà pace finché non l’avrà dimostrato.
Così organizza con i suoi amici un piano per entrare di nascosto nella casa della masca, rubarle il fazzoletto e portarlo al capitano Lococciolo in modo da farla arrestare!

Purtroppo però le cose non vanno come previsto e una volta lì arriva una persona inattesa che non solo manda a monte i piani ma fa prendere una piega completamente nuova alla storia.

Tra incendi, fughe miracolose, verità da svelare e apparenze che ingannano in modo davvero incredibile si snoda una storia piena di colpi di scena veramente inimmaginabili, che ci fanno riflettere sulla natura umana e su come le cose possano essere totalmente diverse da quelle che sembrano.

“La masca” è un libro che ci fa molto riflettere sui pregiudizi e su quanto sia facile a volte ingannarsi e lasciarsi trasportare dalle dicerie. Ma è anche una storia di amicizia, di coraggio, d’amore verso la verità, di giustizia e di speranza nel fatto che alla fine la vita ti presenti il conto giusto e chi ha fatto del male paghi per ciò che ha commesso.
Lo stile di Laura Rizzoglio è innovativo e per nulla scontato, i continui colpi di scena spiazzano il lettore e lo tengono concentrato e vigile fino all’ultima pagina.
Leggendo questo libro non puoi fare a meno di desiderare un finale diverso per alcuni personaggi, in alcuni casi speri in un finale più benevolo e dolce, come nel caso della povera Angiolina, in altri speri in un finale decisamente più crudele, perché a volte la morte non è una punizione sufficiente per certi crimini.
Quando alla fine del libro “La masca”, scopri la verità su tutta la storia non puoi comunque fare a meno di porti tantissime domande sul come e sul perché alcune cose sono andate in un certo modo e anche se molte domande trovano una risposta ti lasciano comunque desiderosa di saperne di più, di conoscere meglio questa bellissima storia e questi personaggi che sono vibranti e fortissimi.

In conclusione non posso fare a meno di consigliarvi questa bella lettura che vi incuriosirà e vi farà tenere il fiato sospeso fino alla scoperta dell’inimmaginabile verità, perché è proprio vero: a volte i demoni possono essere angeli e quelli che sembrano angeli trasformarsi nei più crudeli dei demoni.
Buona lettura!

Il nostro giudizio:


TramaVoto 5


StileVoto 5


PiacevolezzaVoto 5


CopertinaVoto 5


Voto finaleVoto 5



Laura Rizzoglio

Laura Rizzoglio nasce ad Asti nel 1973. Cresciuta in un piccolo borgo delle Langhe, si è laureata in lingua tedesca; oggi è impiegata in una ditta enologica. Ritrova la passione per la lettura e la scrittura a seguito di una grande crisi spirituale dalla quale scaturisce “Edenya”, primo capitolo della “trilogia dell’anima”, edito nel 2019. “Illirya”, il secondo capitolo, uscirà nel 2021.
I luoghi natii ispirano il romanzo, “La Masca”, secondo classificato al concorso “Misteri d’Italia”.
Si ringrazia l’autrice per averci cortesemente fornito il materiale.