Curiosità n° 7 – LE BOOK TOWNS (Parte 3)

a cura di Pamela Mazzoni

Buongiorno a tutti e ben ritrovati nella nostra rubrica “Curiosando in Punta di Libri”, siamo giunti all’ultimo articolo dedicato alle “Book Towns”: oggi ci dedicheremo all’unica Città del Libro tutta italiana.

MONTEREGGIO, TOSCANA

Questo piccolissimo villaggio (in inverno gli abitanti ammontano a circa 50 persone), immerso nel verde della Lunigiana ed arroccato su un crinale a 650 metri di quota, merita una menzione a parte proprio perché è l’unico borgo in Italia ad essere stato inserito nella lista delle Book Towns nel 2008.
La curiosa storia di Montereggio va ricercata in un lontano passato: sin dall’ottocento, infatti, i tantissimi venditori di pietre si spostavano per vendere la propria merce, entrando così in contatto con i carbonari.
Questi regalavano loro libretti sull’Unità d’Italia per far sì che venissero diffusi; gli scaltri commercianti effettivamente li diffondevano, ma in cambio di denaro.
Sicuramente lo scambio fu redditizio per gli abitanti di Montereggio, tanto che si trasformarono in venditori di libri a tutti gli effetti, anche se inizialmente commerciavano soltanto calendari sulla semina e tomi di stregoneria, arrivando però ben presto a tutti i generi; durante l’estate riempivano le loro gerle di libri e si spostavano verso il nord Italia.
Così tanto successo ebbero, soprattutto dopo l’Unità d’Italia, che ben presto dalle gerle si passò ai carretti trainati da animali fino ad arrivare alle bancarelle, ed alcune famiglie si stanziarono in varie città mettendo su delle vere e proprie librerie o diventando editori.
(Monumento al Libraio Errante)
Nelle parole di Pietro Ferrari, storico della Lunigiana Feudale, in un suo articolo del 1940 troviamo una bella descrizione di questo antico fenomeno: “Piccola terra che alleva, insieme a prodotti del suolo, pazientemente lavorato, il libro; e commercia in sapienza. (…)
Sono intere frazioni che, a primavera, sciamano e si disperdono per l’Italia – e non solo per l’Italia – a vendere, a prezzi minimi, il fiore più bello e il frutto più sostanzioso: quello dell’ingegno.”

A Montereggio ogni anno, tra fine agosto ed inizio settembre, si svolge la Festa del Libro, che vede incontri e dibattiti con importanti scrittori e giornalisti, oltre ad un Mercato del libro raro, usato e d’occasione.
Un’ulteriore curiosità è data dai nomi delle vie del paese, tutte dedicate ad editori: tra le sue viuzze acciottolate arriverete in Piazza Arnoldo Mondadori, proseguendo poi tra Borgo Giangiacomo Feltrinelli, Piazza Rizzoli o Passeggiata Mario Spagnol.
L’antica tradizione dei librai ambulanti di Montereggio è propria di tutta la zona di Pontremoli, (di cui il borgo fa parte), nell’alta Lunigiana: tutti coloro che svolgevano questo lavoro erano infatti chiamati i Librai Pontremolesi.
Nell’agosto del 1952 fu organizzato il primo raduno di questi librai, e circa sessanta di loro si ritrovarono a Mulazzo, dove in pineta “avevano alzato un palco alla meglio, con un microfono, quattro seggiole e una bandiera”, per ritrovarsi ma soprattutto per parlare di libri.
Si riproposero quindi di rivedersi ogni anno, in un dato giorno, dando così vita anche ad uno dei premi letterari più prestigiosi, il Premio Bancarella, trasferito in seguito a Pontremoli dove si svolge il penultimo sabato (o penultima domenica) del mese di luglio, e tutt’oggi basato sul giudizio di librai e bancarellari.
Il primo vincitore fu Hemingway nel 1953 con “Il vecchio e il mare”, anticipando in questo modo il Nobel assegnato poi allo scrittore, un evento quest’ultimo che si ripeterà altre due volte: nel 1958 con Boris Pasternak per “Il dottor Zivago” e con Isaac Singer per “La famiglia Moscat” nel 1968. Negli anni il Premio Bancarella si è ampliato con il Bancarellino, il Bancarella Sport ed il Bancarella della Cucina.
Sempre nella speranza di avervi incuriosito con l’argomento proposto, concludiamo qui il nostro viaggio tra le Book Towns e vi diamo appuntamento al prossimo articolo di “Curiosando in punta di libri”.
A presto!