DORMI STANOTTE SUL MIO CUORE

di Enrico Galiano

Dormi Stanotte sul Mio Cuore di Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 313
Edizione: Maggio 2020

a cura di Mary Manasseri

Carissimi lettori, buongiorno!
Quest’anno per le mie vacanze in montagna ho scelto la lettura di un autore italiano, Enrico Galiano, con il suo delicatissimo romanzo “Dormi stanotte sul mio cuore”.
Se cercate un libro scorrevole, curato e di piacevole lettura, mi sento di consigliarvelo. Un testo per tutti, vicino alle dinamiche adolescenziali, sia emotive che relazionali… per questo lo ritengo un testo adatto anche ai giovanissimi che amano perdersi tra le pagine di un buon libro.
Buona lettura a tutti.

Sinossi

Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua maestra delle elementari che, negli anni, è diventata anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo.
Ma c’è una domanda a cui Margherita non sa rispondere: «Perché Fede è andato via?». Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che lei non ha mai saputo. Fede l’ha stretta nel primo abbraccio in cui si è sentita al sicuro e davvero felice. Fede l’ha ascoltata e capita come nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un guscio più duro dell’acciaio. E non vuole più uscire.
Ma se non si affronta un nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino invincibile. Se non si va oltre l’apparenza non si conosce la realtà. Anche se provare a farlo è un’enorme fatica; anche se ci vuole molto tempo. Perché, come dice Margherita, ogni cuore ha la sua velocità: non importa chi arriva primo, basta godersi la strada verso il traguardo.

Recensione

Mia è una ragazzina quasi adolescente quando i genitori le presentano Fede, tredicenne accolto da loro in affido per potergli offrire un futuro migliore. Sin da subito diventa per lei il fratello tanto atteso e mai arrivato, persona su cui riversare tutto il proprio affetto e un innato bisogno di vicinanza. Fede è introverso e nasconde il passato in ricordi pesanti come macigni, custoditi nel proprio cuore e in un estenuante silenzio, voragine buia e profonda. Egli infatti non parla… piuttosto ascolta e osserva Mia, con la curiosità di chi non conosce né l’amore né le forme con le quali è capace di manifestarsi.
Sarà proprio grazie a lei e solo con lei che si sentirà nuovamente di parlare, purché questo rimanga un segreto da proteggere di fronte al mondo, qualunque cosa accada.

“Avevo tredici anni; il mondo era un pacco da scartare, una pagina bianca, l’istante subito dopo la stella cadente. Un grande contenitore di desideri, tutti da esprimere e poi da avverare. Non ne sapevo molto, del mondo dico (…)”

Intorno ai segreti irraccontabili di Fede e ai misteri di Mia che si sviluppano lungo il corso dell’opera, si muove tutta la trama di “Dormi stanotte sul mio cuore”. I personaggi, ben connotati, sono credibili e ben inseriti nel contesto. Il mondo adolescenziale infatti, così denso di dubbi e perplessità, caratterizzato dalle paure e dal costante senso di inadeguatezza, è fedelmente raccontato e facilmente riconoscibile nella realtà che ci circonda.
La trama riesce a tenere agganciata l’attenzione e la curiosità del lettore per buona parte del percorso. Lo sviluppo centrale infatti a tratti rallenta, a dispetto della parte introduttiva più accattivante e dinamica. Con lo svelamento finale però, diventa di nuovo urgente per il lettore riprendere la ricerca delle risposte che, lungo tutta la storia, rimangono sospese e impalpabili nella mente della protagonista.
Lo stile narrativo è fluido e le atmosfere, calde e familiari, sono la porta che accolgono il lettore nel vivo della vicenda. Gli spostamenti temporali che si susseguono poi, danno alla trama un maggior ritmo e la sensazione di stare muovendoci anche noi attraverso i ricordi lontani e inquieti di Mia e Fede.

“È un po’ come i bambini, quando dicono di aver paura del drago nascosto nell’armadio. Tu sei quel bambino e il drago non solo lo vedi, lo senti, sai che suono fa quando sputa il fuoco e anche che odore ha, ma, se ti azzardi a dirlo in giro, tutti ti guardano con quegli occhi a metà fra la compassione e la risata trattenuta. Al massimo fanno finta di vederlo, tanto per farti contento o per farti credere che sia sparito.
E quando cresci poi non ti è concesso nemmeno quello.
Ecco, avere la fefo era esattamente quella roba lì, un drago nell’armadio, solo che l’armadio era il mio cuore e i suoi denti aguzzi erano il male che sentivo ogni volta che qualcuno mi sfiorava.”

Ne “Dormi stanotte sul mio cuore” le parole, con tutta la loro forza, si rivelano le vere protagoniste: esse infatti, quelle cercate, insegnate, spiegate, come pure quelle taciute e custodite nella memoria, accompagnano idealmente il lettore tra le situazioni narrate.
Se Fede infatti è chiuso in un assoluto mutismo, Mia cerca con lui, attraverso i vocaboli a lei familiari e ai loro significati, un autentico contatto personale, nel tentativo di guadagnarne la fiducia e aiutarlo a liberarsi dalle catene interiori che lo tengono stretto.
Poi c’è Margherita, ex insegnante di Mia, custode delle parole che fanno da collante all’amicizia che le lega: attraverso i suoi appunti e le brevi annotazioni, espone la vita e la spiega alla bambina che ogni giorno passa a trovarla. Non solo, le lascerà i suoi scritti in eredità, come patrimonio interiore di profondo valore e affetto, per poter meglio comprendere la vita e trovare in sé le risorse necessarie per tradurne gli enigmi ed affrontarla.

“Non parlava. Mai. Aveva gli occhi vuoti. Anzi no, aveva gli occhi buchi.
Lo so che non esiste questa parola. Ma i suoi occhi erano così.
Erano dei pozzi. Se li guardavi, vedevi che in fondo, giù nel nero delle pupille, c’era qualcosa, ma non potevi mai sapere cosa.”

Il mondo degli adulti è rappresentato qui da figure che affiancano nella crescita e nella comprensione degli eventi, anche se spesso viziate dal pregiudizio che si muove silenzioso tra le pieghe delle loro coscienze.
Se infatti a parole pare semplice accettare e perdonare, nel concreto la diversità continua a spaventare, negando il beneficio del dubbio anche di fronte all’evidenza… la condanna diventa così inevitabile e senza possibilità di scampo. Se quindi da una parte Mia ha vicino a sé la cara Margherita che ne sollecita e stimola il senso critico, dall’altra ha una quotidianità in cui diventa difficile, se non impossibile, seguire il proprio istinto, soprattutto laddove imperterrito sostiene l’innocenza di chi è condannato senza esitazioni da tutto il mondo degli adulti.

“Io ero Mia: scriverlo mi serviva a ricordarmelo, che ero mia. Ancora oggi penso che tutti dovrebbero ricordarselo: che siamo nostri, che non possiamo permettere alle persone di prenderci dei pezzi, non senza chiedere il permesso.”

Dormi stanotte sul mio cuore” è un libro poetico e delicato. Tocca aspetti dell’emotività adolescenziale con tatto e rispetto, mettendo in luce gli scollamenti tra il mondo adulto e quello giovanile, nonché le difficoltà che spesso si presentano nel tentativo lungo e faticoso di avvicinarli.
È evidente qui la competenza dell’autore e la passione per l’universo adolescenziale, nonché il desiderio di renderlo più accessibile e comprensibile anche all’adulto che se ne sente ormai lontano e straniero.
Qualora quindi voleste cimentarvi nella lettura di quest’opera di Enrico Galiano, per scoprire le insondabili verità nascoste nello sguardo intenso e inquieto di Fede, noi siamo qui pronte a leggervi per conoscere volentieri anche il vostro parere.

Nel frattempo vi auguriamo buona lettura e vi diamo appuntamento alla prossima recensione.

Il nostro giudizio:


TramaVoto 4


StileVoto 4,5


PiacevolezzaVoto 4,5


CopertinaVoto 4,5


Voto finaleVoto 4,5

Enrico Galiano

Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio, Eppure cadiamo felici, in corso di traduzione in tutta Europa, è stato il libro rivelazione del 2017 e ha vinto il Premio internazionale Città di Como come migliore opera prima e il Premio cultura mediterranea. Con Garzanti ha pubblicato anche Tutta la vita che vuoi (2018), Più forte di ogni addio (2019) e Basta un attimo per tornare bambini in collaborazione con Sara Di Francescantonio. –Questo testo si riferisce alla hardcover edizione.