PERDERSI

di Elizabeth Jane Howard

Perdersi di Elizabeth Jane Howard
Genere: romanzo
Editore: Fazi Editore
Pagine: 360
Edizione: 08/10/2020

a cura di Elide

Bentrovati amici lettori,
è un piacere per noi oggi potervi parlare di “Perdersi” romanzo di Elizabeth Jane Howard, scrittrice che molto probabilmente già conoscete essendo autrice della saga de “I Cazalet”, che colpisce sin dalle prime pagine per la radicata forza introspettiva ma anche per quei connotati evocativi che sono propri della penna della narratrice. Buona lettura!

Sinossi:

Henry è un ultrasessantenne solo e piuttosto male in arnese, che vive sulla barca di una coppia di amici. La sua è stata un’esistenza sfortunata e apparentemente segnata dalla crudeltà delle donne. Lettore e pensatore, è un uomo privo di mezzi, ma non di fascino. Daisy è una drammaturga di successo, anche lei ha superato i sessant’anni e conduce una vita piuttosto solitaria in un piccolo cottage di campagna con giardino che ha da poco acquistato, dove contempla l’enorme vuoto affettivo che nessun uomo ormai riempirà più, nonostante una parte di lei continui a desiderare di essere amata ancora una volta. Quando Henry si offre come giardiniere, all’inizio Daisy è diffidente, ma poi gli consente di insinuarsi pian piano nella sua vita quotidiana: bisognosa com’è di affetto e attenzione, abbocca facilmente al suo amo. La tensione sessuale tra i due cresce in modo graduale, fino a che Daisy ne è obnubilata e non è più in grado di vedere Henry per quello che realmente è, nonostante i suoi amici e sua figlia, perplessi e sospettosi, continuino a metterla in guardia…
In questo nuovo romanzo l’autrice della saga dei Cazalet condivide, seppure in forma romanzata, un’esperienza tragica vissuta in prima persona; Elizabeth Jane Howard si mette a nudo e lo fa con una sincerità e un’umiltà davvero commoventi. Perdersi, ritratto magistrale di un plagio psicologico e scavo profondo dentro una mente malata, è una testimonianza preziosa e conferma, ancora una volta, il suo grande talento nel raccontare.

Recensione:

«Mi ha lasciato. Quest’ultimo colpo, il più tremendo di tutti, mi ha messo al tappeto. Non riesco a soffermarmi su questo pensiero abbastanza a lungo da farmi un’idea pur vaga del perché sia accaduto. Era innamorata di me – ne sono certo – oppure si trattava di semplice attrazione sessuale? Credevo che la mia considerevole esperienza in fatto di donne – in fondo ho più di sessant’anni – mi avesse insegnato quanto siano incredibilmente diverse dalla maggior parte degli uomini. Mi escludo dalla maggioranza di essi perché ritengo di aver sempre posseduto una comprensione intuitiva delle donne di cui mi sono innamorato. Sono relativamente poche, ma le ho conosciute meglio di quanto esse stesse si conoscessero. Adesso ritengo che, se ho sempre fatto fatica ad andare d’accordo con gli uomini, è perché ciò che so sul loro conto l’ho appreso principalmente dalle donne. Dalle loro confidenze, a volte semplicemente da come reagiscono, ho capito già molti anni fa con quanta poca cura siano trattate, come la precoce e affascinante consapevolezza della loro sessualità e delle loro inclinazioni romantiche sia troppo spesso soffocata sul nascere.»

Siamo nel 1995 quando Elizabeth Jane Howard decide di scrivere “Perdersi”. Ha da poco superato i sessant’anni, ha una vita caratterizzata da una situazione sentimentale complessa, un lavoro che ormai l’ha consolidata nel panorama letterario eppure ha anche una grande solitudine dentro. È in questo scenario che ella si innamora, si innamora di un uomo dal quale ha tanto da perdere e poco da guadagnare ma, come spesso accade, il sentimento è più forte di ogni ragione ed è inarrestabile.
“Perdersi” trae origine da un fatto realmente occorso, si può definire la trasposizione su carta di una vicenda emozionale che ha colpito la sua ideatrice da vicino e che tra realtà e finzione funge da catarsi, da cura per il dolore e quel sentimento di vuoto che sa affliggere e buttare giù (da qui anche la spiegazione del titolo originale “Falling”, “La caduta”).
Ad aprire la storia è Henry Kent, un uomo dall’esistenza sfortunata, ormai ultra sessantenne e che vive su una barca di amici. È un uomo abituato a vivere di espedienti, abituato ad arrangiarsi. Quando incontra Daisy, protagonista alter ego della Howard, che nella vita si occupa di commedie e divorziata dall’attore più giovane di lei Jason, non fatica a entrare nelle sue grazie dapprima come giardiniere poi come ben altro. La donna ha lasciato Londra per un delizioso cottage con giardino e adesso ha bisogno di una persona che si occupi di quella terra. All’inizio tra i due non vi è altro che un breve scambio di poche parole fatto da rapidi e saltuari incontri, poi, una lunga convalescenza dovuta a un incidente obbliga la commediografa a restare a casa. Questa sarà l’occasione perfetta per l’uomo per catturare la sua preda. Daisy cederà alle sue lusinghe nonostante tutte le raccomandazioni, l’attrazione sessuale sarà sempre maggiore e sarà un qualcosa di impossibile a cui resistere.
Tuttavia, il lettore è condotto per mano da una prospettiva particolare: voce narrante non è la commediografa quanto Henry, per definizione un bugiardo patologico con il vizio del bere e del vivere abusando dei mezzi altrui. La stessa barca di conoscenti sulla quale vive avrebbe in verità dovuto venderlà e tutta la sua esistenza è stata improntata su truffe e sotterfugi e all’abilità di circuire il prossimo.

Dal titolo originale “Falling”, “Perdersi” è un romanzo intimo e introspettivo che funge da mezzo di cura per la Howard ma anche quale strumento per entrare nel profondo della psiche umana, tanto dell’eroina che cade nelle trame dell’uomo quanto di quest’ultimo e della sua psicologia contorta e negativa.
“Perdersi” è ancora un libro che non risparmia il conoscitore in alcun dettaglio, né dal punto di vista dei sentimenti che da quello delle ambientazioni che sono minuziose e precise, reali e concrete per l’immaginazione. Chi legge, nonostante sia consapevole delle circostanze e dei fatti grazie all’io narratore, si fa travolgere da quello stesso amore, diventa un unicum con questo, ne è intrigato e coinvolto pagina dopo pagina, battuta dopo battuta.
Al tutto si somma uno stile narrativo prezioso, articolato, magnetico ma anche fluido e fruibile ad ogni tipologia di lettore. La Howard ha avuto molto coraggio nel mettersi a nudo con questo scritto ma è stata anche estremamente brava nel riuscire ad entrare nella mente anche dei suoi destinatari.
“Perdersi” è un elaborato completo sia dal punto di vista narrativo che da quello stilistico, non fa dubitare mai delle qualità e capacità della narratrice e al contempo non delude le aspettative di chi ha letto altre opere della Howard e in particolare “I Cazalet”. Per chi non li avesse letti e fosse al primo approccio con la penna, “Perdersi” è altrettanto accattivante e un degno titolo dal quale cominciare la conoscenza. Se nel primo caso, infatti, la sensazione è quella di sentirsi “a casa” seppur con un elaborato diverso e più intimo dai precedenti, nel secondo la sensazione è quella di averla travata, una casa. Da leggere e custodire nel cuore.

Il nostro giudizio
Stile 5
Trama5
PiacevolezzaVoto 5/5
CopertinaVoto 5/5
Voto finale Voto 5/5

ELIZABETH JANE HOWARD

(Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La «Saga dei Cazalet» è la sua opera di maggior successo, con otto milioni di copie vendute. Fazi Editore ha pubblicato il romanzo Il lungo sguardo nel 2014 e i primi tre capitoli della saga: Gli anni della leggerezza nel 2015, Il tempo dell’attesa e Confusione nel 2016. Nel 2019, sempre per Fazi, esce Le mezze verità.