SANGUE INQUIETO

di Robert Galbraith

“Sangue inquieto” di Robert Galbraith
Genere: giallo  
Editore: Salani Editore
Pagine: 1088
Edizione: 25/02/2021

Cari lettori,
è con grandissimo piacere che quest’oggi vi parliamo di “Sangue Inquieto” di Robert Galbraith ovvero J. K. Rowling edito da Salani Editore e in libreria dal 25 febbraio 2021. Torniamo così a conoscere le avventure di Robin e Cormoran Strike alle prese, questa volta, con il loro primo cold case. Siete pronti? Buona lettura!

a cura di Elide

SINOSSI:

Il nuovo caso arriva nelle mani di Cormoran Strike in una buia serata d’agosto, davanti al mare della Cornovaglia, mentre è fuori servizio e sta cercando una scusa per telefonare a Robin, la sua socia. In quel momento tutto desidera tranne che parlare con una sconosciuta che gli chiede di indagare sulla scomparsa della madre, Margot Bamborough, avvenuta per giunta quarant’anni prima. Un cold case più complesso del previsto, con un serial killer tra i piedi e un’indagine della polizia a suo tempo molto controversa, fra predizioni dei tarocchi, testimoni sfuggenti e piste oscuramente intrecciate. Galbraith ritorna con un nuovo, magnetico capitolo della storia di Robin e Strike, una delle coppie di investigatori più amate di sempre.

RECENSIONE:

Correva l’anno 1974 quando di Margot Bamborough si perde ogni traccia. Tutto sembra chiaro e inequivocabile: della scomparsa della dottoressa è responsabile Dennis Creed, classe 1937, e meglio noto come il Macellaio dell’Essex stante le tante torture, violenze sessuali, fisiche e psicologiche afflitte in quegli anni alle sue tante vittime alcuna mai ritrovata ancora in vita. Per la polizia non ci sono dubbi, sicuramente il colpevole è lui, anche se prove concrete non ne sono mai state trovate, anche se lui mai ha ammesso di essere il responsabile, anche se mai il corpo della donna è stato rinvenuto, anche se il caso a distanza di pochissimo tempo è stato archiviato. Eh sì, perché se all’inizio questo fu affidato a un poliziotto che ne risultò essere ossessionato e che giunse addirittura a essere ricoverato in ospedale psichiatrico a fronte delle sue teorie campate per aria, successivamente subentrò un nuovo agente la cui attenzione verso l’indagine fu deviata da prime indagini inconsistenti del predecessore e da un nuovo e più eclatante fatto di cronaca che portò a chiudere la ricerca avanti tempo. Sono passati ben quarant’anni dai fatti; eppure, una persona non è riuscita a darsi tregua e desidera con tutto il cuore che la verità venga alla luce: questa persona altro non è che Anna, la figlia allora infante di Margot.

Ecco perché si fa coraggio e insieme all’amica si avvicina a Cormoran Strike che si trova in Cornovaglia per assistere la zia Joan, malata di cancro e sottoposta alle cure necessarie per tentare di trovare la salvezza. Cormoran rimane subito colpito dal desiderio di conoscere la verità e per quanto si ostini a negare le evidenze si mette subito al lavoro coadiuvato dalla sua ormai socia Robin. L’agenzia si sta occupando di ben quattro casi, le cose sembrano andare per il meglio, e questo cold case non può che aggiungersi al lavoro condotto.

«Non pensi che tendiamo ad attribuire a certe categorie di persone una bontà a priori? Immagino che tutti abbiamo bisogno di riporre la nostra fiducia in coloro che sembrano avere un potere di vita e di morte.»

Ha inizio da queste brevi premesse una indagine ricca di colpi di scena e che non delude le aspettative di chi già ha amato la serie. In “Sangue inquieto” ritroviamo i personaggi già cari di Strike e Robin, apprezziamo l’evoluzione che ha il loro rapporto e al contempo siamo affascinati dall’arcano da risolvere. Pagina dopo pagina, infatti, il lettore ricostruisce insieme ai protagonisti il puzzle che viene presentato, aggiunge un tassello, lo sposta all’occorrenza, ne rielabora le teorie e si sorprende della grande rapidità con la quale giunge al termine del componimento.

Eh sì, perché nonostante le 1088 pagine che compongono “Sangue inquieto”, questo si ultima in pochissimi giorni, cattura completamente l’attenzione, avvince e trattiene. Vane sono le speranze del lettore di rallentarne la lettura: “Sangue inquieto” non ammette freni ma solo accelerate.  

«Sapere quello che ha passato, quello che ha vissuto con i suoi occhi… fa sì che gli si possano perdonare tante cose… Ma vale lo stesso per tutti, no? Nel momento in cui si viene a sapere come stanno le cose, si spiega tutto. È un peccato che spesso non si sappia niente finché non è troppo tardi…»

È un richiamo costante alla lettura, un titolo al quale è impossibile resistere. Se deciderete di leggerlo vi ritroverete immersi in un ritmo narrativo rapido, fluido, accattivante ove il giallo è magistralmente costruito e privo di ogni qualsivoglia sbavatura. Vi troverete di fronte a uno scritto dove la ricostruzione è perfettamente lineare e logica e dove nulla è lasciato al caso. In “Sangue inquieto”, ancora, assisterete a un maggiore approfondimento delle voci narranti e resterete sorpresi dall’evoluzione del rapporto ma anche da quell’epilogo che giunge a compimento del viaggio offrendo quella risoluzione tanto attesa quanto necessaria.

In conclusione, se avete amato le avventure di Strike e Robin non resterete delusi nemmeno da questo nuovo capitolo e una volta al suo termine resterete sorpresi dal profondo appagamento che la lettura vi avrà lasciato e non farete altro che aspettare il nuovo titolo che seguirà a “Sangue inquieto”.

Nota: consigliamo la lettura di “Sangue inquieto” non quale primo titolo delle avventure per chi non conoscesse i personaggi anche se ogni libro è per giallo – ma non per protagonisti – indipendente dall’altro; il rischio sarebbe quello, leggendolo per primo senza rispettare l’ordine, di perdere dell’intensità e della crescita di una storia che arriva a questo traguardo dopo una costruzione narrativa stratificata e ben ponderata.

«Al buio, però, ascoltando con quanta più attenzione possibile, iniziò a intuire delle melodie tra gli accordi sospesi, smise di paragonare quella musica alle cose che era abituata a sentire, e comprese che le immagini che aveva trovato alienanti perché troppo strane erano in realtà confessioni di inadeguatezza e sradicamento, della difficoltà di fondere assieme due vite diverse, dell’attesa di un’anima gemella che non era mai arrivata, del bruciante desiderio d’amore e libertà.»

Il nostro giudizio:
Stile:Voto 5/5
Trama:Voto 5/5
Piacevolezza:Voto 5/5
Copertina:Voto 5/5
Voto finale:Voto 5/5

ROBERT GALBRAITH

Pseudonimo della scrittrice J. K. Rowling.Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina, e ha sempre desiderato diventare scrittrice. è divenuta famosa in tutto il mondo grazie alla saga di Harry Potter.Con lo psedudonimo di Robert Galbraith ha pubblicato romanzi per adulti: Il richiamo del cuculo (2013), Il baco da seta (2014), La via del male. Un’indagine di Cormoran Strike (2016), Bianco Letale (2019) e Sangue inquieto (2021) editi da Salani.